La sfida di Perth

Un network di metropolitane e trasporti urbani per combattere l’aumento del traffico
Perth

Le spiagge di sabbia desertica di Perth sono così magnetiche che i residenti stanno costruendo in massa nuove case sulla costa ovest dell’Australia. Greater Perth (la Grande Perth, come viene chiamata) adesso si estende per diverse decine di chilometri lungo l’Oceano Indiano, rendendo la città una delle più lunghe del mondo, alla pari della russa Sochi.

Mentre la vista sull’oceano è allettante, l’esplosione costiera di Perth sta cominciando a mettere pressione sui network infrastrutturali e dei trasporti. E mentre le persone si muovono allontanandosi dal business district del centro, aumenta la domanda di autobus e linee ferroviarie che servono la costa. Questo fenomeno è stato amplificato dall’aumento della popolazione dovuto al boom minerario che si è concluso intorno al 2013. Durante i molti anni in cui i prezzi delle commodity sono stati molto alti, sono aumentati i posti di lavoro e la terra vergine lungo la costa è stata praticamente cancellata per rispondere alla crescente domanda di abitazioni.

Il governo dello stato della Western Australia sta adesso tentando di combattere questo fenomeno, incoraggiando le soluzioni abitative ad alta densità, che includono un aumento di vita negli appartamenti dentro o nei pressi della città, così come accade con le maggiori città europee e asiatiche. Per fare questo, il governo ha bisogno di modernizzare il sistema dei trasporti della città di Perth.
«C’è una spinta ad aumentare la densità abitativa di Perth, e questo sta accadendo, ma non possiamo pensare di avere qui lo stesso stile di vita di una città europea con il nostro sistema di trasporti urbani», commenta l’ex-ministro ai Trasporti della West Australia, Alannah MacTiernan.

Una capitale moderna

Perth è la più grande città della costa Ovest australiana con una popolazione di 1,8 milioni di abitanti. È conosciuta principalmente per l’industria mineraria – molti

progetti minerari sono infatti localizzati a nord di Perth, nella regione di Pilbara – e la città è divenuta il quartier generale di molte compagnie specializzate nel settore. Lo scorso anno, un report realizzato da Infrastructure Australia ha fatto emergere che la domanda di trasporto e i costi del congestionamento stradale nel Paese sarebbero cresciuti nei prossimi 15 anni e che Perth sarebbe diventata la città più trafficata del Paese dal 2031, a meno di interventi mirati sui trasporti. Secondo le stime, il costo economico del congestionamento dovrebbe superare i 2 miliardi di dollari l’anno dal 2020, dovuto principalmente alla perdita di competitività delle aziende.

Le politiche del governo della Western Australia prevedono un miglioramento del 50% della riqualifica dei terreni non usati per allentare le pressioni abitative. Questa politica si basa sull’aumento del numero di residenze più piccole, come appartamenti, case a schiera e piccoli lotti residenziali. Alcune modifiche alle leggi urbanistiche, che determinano la densità abitativa in una zona particolare, sono state già apportate dai consigli politici locali. Questo – secondo i programmi politici – dovrebbe ridurre il traffico e generalmente aiutare l’economia locale.
«Le spese di trasporto, il tempo trascorso dai pendolari, l’accesso a beni e servizi e altri fattori, influenzano direttamente la qualità della vita. Vivere vicino a un servizio di trasporto pubblico può aiutare il cittadino a possedere meno macchine, o anche nessuna macchina, e questo rappresenta un notevole risparmio economico», si legge nei programmi politici del governo.

I piani futuri sul trasporto

Sono due i piani oggi allo studio per riscrivere la mobilità di Perth. L’attuale governo che guida il Paese ha proposto un network costituito da metropolitane leggere che collegano l’università, l’area dello shopping e il centro della città. Oltre a questo nei piani c’è anche la realizzazione di un servizio di trasporto su rotaia per raggiungere l’aeroporto, considerato che attualmente i viaggiatori ci arrivano solo con autobus, taxi o mezzi privati.
Questi progetti sono stati però ritardati a causa di un colpo alle finanze governative causato dal crollo drammatico del prezzo del ferro. Lo stato ricco di minerali è finanziariamente dipendente dalle royalties che le società minerarie pagano per l’accesso ai depositi di minerali e per l’esportazione di tali prodotti all'estero. Così la costruzione della metropolitana leggera è oggi prevista per l’inizio del 2019, ma la sua fattibilità dipenderà anche dall’esito delle prossime elezioni statali del marzo 2017.

Perth
La sfida di Perth

Il partito laburista di opposizione ha infatti proposto come alternativa un network ferroviario pesante che dovrebbe collegare i centri periferici, e creare una connessione che permetterebbe ai pendolari di bypassare l’intera città. Le sfide finanziarie dello Stato per trovare i fondi utili alla realizzazione di questi piani trasportistici sono importanti. Western Australia ha sofferto due tagli del rating in meno di tre anni; e la possibilità per le formazioni politiche di trovare i fondi per pagare le nuove infrastrutture probabilmente richiederà che ci sia una ripresa significativa nel settore delle risorse minerarie o cospicui finanziamenti da parte del governo federale. E infatti ci sono segnali positivi che il governo federale sarà coinvolto in questi progetti.

Il primo ministro australiano Malcolm Turnbull ha detto nel marzo scorso che il governo federale aiuterà le più grandi città del Paese a diventare “30-minutes-cities” (città dove le infrastrutture rendono veloci gli spostamenti n.d.r.). «Se si investe in buone infrastrutture per il trasporto, allora la densità abitativa può diventare anche un fattore di comodità perché ci sono più cose da fare, si è più vicini al lavoro o più vicini all’università», ha dichiarato Turnbull al broadcaster nazionale, ABC. «Dobbiamo lavorare intorno al concetto di “30-minutes cities”, dove le persone possano andare a lavoro, all’università, a scuola, o a fare qualunque cosa vogliano fare, in soli 30 minuti di tempo».

Un cambiamento di mentalità

Ma i governi sono veramente in grado di convincere le persone a evitare di comprare grossi lotti residenziali nelle zone limitrofe di Perth che sono una delle cause peggiori della speculazione urbana? Questo atteggiamento è stato attribuito all’abbondanza di terra australiana – in contrasto a stati piccoli e molto densamente popolati come Singapore e Giappone che per natura richiedono ai cittadini di vivere in piccoli quartieri – e alla tradizionale richiesta di “quarter acre block”, che equivale a oltre mille metri quadri di spazio residenziale. Greater Perth si estende su un’area di oltre 5mila chilometri quadrati, oltre il doppio rispetto all’area di Tokyo, che ospita oltre 13 milioni di persone.

In un report del 2015, la Enviromental Protection Authority (EPA) dello Stato ha indicato che il costo della lottizzazione urbana è stato incalcolabile e che è necessaria una pianificazione strategica nell’utilizzo della terra. Uno dei problemi sollevati dal report è legato al cosiddetto “urban heat island effect”, il fenomeno che nasce dall’innalzamento delle temperature dovuto allo sviluppo delle aree urbane. Questo impatta anche sulla salute.
«Dover percorrere 100 chilometri per andare da un lato all’altro, per due milioni di persone, è una distanza straordinariamente grande», ha dichiarato il presidente dell’EPA, Tom Hatton. Gavin Hegney, della società immobiliare Hegney Property Group con base a Perth, dice che la preferenza per case grandi è particolarmente evidente a Perth rispetto alle altre zone dell’Australia. «Tipicamente a Perth, noi costruiamo tre case per ogni appartamento dove a Sidney costruiamo due appartamenti per ogni casa», spiega. «L’aumento della popolazione e la congestione del traffico suburbano spingeranno le persone a considerare la vita in appartamento a Perth, specialmente se la città sarà in grado di offrire un trasporto pubblico efficiente».