Il “road movie” è uno dei generi più affascinanti del cinema americano, capace di unire i paesaggi spettacolari dei road trip a storie di trasformazione personale. Ma questo immaginario non sarebbe stato possibile senza la rete capillare che attraversa gli Stati Uniti a cui hanno preso parte grandi costruttori.
Tra questi anche Lane Construction, oggi parte del Gruppo Webuild, che ha contribuito allo sviluppo di alcune superstrade e autostrade tra le più famose del paese, tra cui la New York Thruway, la Connecticut Turnpike e la Massachusetts Turnpike.
Queste strade, oltre a collegare territori, hanno finito per connettere anche le storie che i film americani hanno saputo raccontare.
Easy Rider (1969): l’icona del cinema americano, tra la Death Valley e la Route 66
Uno dei titoli fondanti del genere, Easy Rider è un viaggio in moto da Los Angeles a New Orleans che attraversa luoghi simbolici come la Monument Valley, la Death Valley (la “valle della morte”) e la Route 66 (la strada americana più famosa al mondo).
Girato in Arizona, California e New Mexico, racconta la controcultura degli anni ’60 e la tensione tra libertà e conformismo. Il film è anche un viaggio nella società americana, con personaggi memorabili e una colonna sonora che è diventata leggenda.
Thelma e Louise (1991): un road trip di emancipazione femminile
Diretto da Ridley Scott, il film Thelma e Louise segue due donne emancipate in fuga dall’Arkansas attraverso il sud-ovest degli Stati Uniti, con tappe in Utah e California.
Il film è un atto di ribellione e di emancipazione femminile. Il viaggio si conclude simbolicamente nel Grand Canyon, sottolineando l’impossibilità di tornare indietro dopo la trasformazione personale. Le protagoniste, interpretate da Geena Davis e Susan Sarandon, incarnano la forza dell’amicizia e il desiderio di libertà.
Little Miss Sunshine (2006): un road movie sulle relazioni familiari
Una commedia drammatica che narra il viaggio della famiglia Hoover dal New Mexico alla California, a bordo di un vecchio van Volkswagen.
Il film, girato tra Arizona e California, esplora le dinamiche familiari e il valore del supporto reciproco in un percorso fatto di ostacoli e momenti di crescita. Il viaggio verso un concorso di bellezza diventa così metafora delle difficoltà della vita e dell’importanza di restare uniti.
On the Road (2012): un adattamento che sfida le convenzioni sociali
Tratto dal celebre romanzo di Jack Kerouac, il film di Walter Salles è un ritratto della gioventù inquieta degli anni Cinquanta.
Il viaggio di Sal Paradise tocca città come New Orleans, Denver, San Francisco e Montreal, accompagnato dalla scoperta di sé e dalla rottura delle convenzioni sociali. Il film cattura l’essenza della Beat Generation, tra musica jazz, sperimentazioni e incontri che segnano un cambiamento interiore profondo.
Nomadland (2020): viaggi on the road da Oscar
Vincitore dell’Oscar come Miglior film, racconta la storia di Fern, una donna che vive da nomade viaggiando tra Nevada, Arizona e South Dakota.
Il film, girato in luoghi reali abitati da comunità nomadi, esplora il senso di libertà e la resilienza in un’America contemporanea spesso invisibile. Un viaggio che diventa riflessione sulla solitudine, l’adattamento e la forza interiore.
