Gli Stati Uniti investono in infrastrutture idriche contro il cambiamento climatico

Dall’approvvigionamento idrico a New York al trattamento delle acque reflue a Washington: le grandi metropoli degli stati americani investono in infrastrutture per far fronte alle frequenti piogge torrenziali, conseguenza del cambiamento climatico.

Negli Stati Uniti d’America, come in altri paesi anglofoni, si usa l’espressione “It’s raining cats and dogs” per indicare una pioggia torrenziale, quasi tropicale.Il fenomeno, tipico delle regioni meridionali o che si affacciano sul Golfo del Messico come Florida, Louisiana, Texas, si sta diffondendo sempre di più anche negli stati americani del nord, prendendo di mira grandi città come New York, Washington, Boston, Chicago.

Le grandi metropoli americane si trovano così costrette a rivedere le proprie infrastrutture, soprattutto in ambito idrico.

Questo significa gestire la raccolta e il drenaggio dell’acqua piovana, il trattamento delle acque reflue, la distribuzione di acqua potabile con sistemi di approvvigionamento idrico, lo stoccaggio idrico e la manutenzione di una rete fitta e spesso datata. Dietro gesti quotidiani come lavarsi i denti o preparare un caffè si nasconde una macchina infrastrutturale sofisticata che deve funzionare sempre, anche in condizioni critiche.

New York, 250 milioni di dollari per la sicurezza dell'approvvigionamento idrico

A New York, città da 9 milioni di abitanti, la gestione dell’acqua è una priorità. Dal 1997 la metropoli monitora quotidianamente la qualità dell’acqua attraverso 965 stazioni di campionamento, dislocate lungo i marciapiedi e dotate di rubinetti interni. Ogni giorno, 50 campioni vengono analizzati per individuare la presenza di microrganismi, sostanze chimiche e contaminanti potenzialmente pericolosi.

Per potenziare ulteriormente la rete, la governatrice dello Stato di New York, Kathy Hochul, ha recentemente annunciato un pacchetto da 250 milioni di dollari per sostenere tre grandi impianti, incluso il progetto Kensico-Eastview Connection, meglio noto come Water Tunnel n.3.

Il tunnel, la cui costruzione è iniziata nel 1970, è parte del più vasto sistema di approvvigionamento idrico della città. Si affianca ai tunnel n.1 (1917) e n.2 (1936), offrendo capacità di riserva e ridondanza. Il Water Tunnel n.3 avrà una lunghezza complessiva di circa 60 miglia (100 chilometri) e sarà completato nel 2032.

Dal 2017, lo Stato di New York ha investito circa 6 miliardi di dollari nei sistemi idrici locali. Solo per l’esercizio fiscale 2024, sono stati stanziati 2,2 miliardi in progetti idrici. Altri 500 milioni sono già previsti nella legge di bilancio 2026.

Chicago investe nel trattamento delle acque reflue con il Deep Tunnel Project

Anche Chicago, fin dalla sua fondazione, ha una lunga storia di sfide legate all’acqua. La gestione delle acque nere, il mantenimento dei suoi numerosi corsi d’acqua, e il contenimento delle inondazioni sono da sempre problemi strutturali per la città dell’Illinois.

Negli anni ’60, la metropoli ha intrapreso una soluzione ingegneristica e infrastrutturale di grande portata, il Tunnel and Reservoir Plan, noto anche come Deep Tunnel Project, con il quale è stato creato un sistema di 175 chilometri di gallerie e tre grandi bacini di raccolta per il trattamento delle acque reflue.

 Il progetto è in gran parte completato: attualmente è in corso la costruzione del bacino di McCook che dovrebbe essere ultimato entro il 2029.

Washington D.C.: il progetto infrastrutturale Clean Rivers e Lane Construction

La capitale americana è impegnata in un progetto, denominato Clean Rivers, per la pulizia dell’acqua e il trattamento delle acque di scarico.

Si tratta di un’imponente infrastruttura progettata per catturare e depurare le acque reflue durante le precipitazioni prima che raggiungano i fiumi della capitale, Anacostia, Potomac e Rock Creek, con l’obiettivo di ridurre gli straripamenti fognari nei corsi d’acqua.

Il progetto infrastrutturale è in parte già operativo, ma sarà completato nel 2030 con l’ultimazione del sistema sotto il Potomac.

Una delle infrastrutture chiave del progetto è il tunnel sotto l’Anacostia, realizzato da Lane Construction, società parte del Gruppo Webuild, in joint venture sempre con Webuild. Questo intervento ha migliorato sensibilmente la capacità idrica del Distretto, riducendo frequenza, intensità e durata degli straripamenti fognari.

Lane sta inoltre completando il Northeast Boundary Tunnel (NEBT), considerato un elemento strategico dell’intero programma.

Acqua, cambiamento climatico e grandi infrastrutture

L’aumento delle precipitazioni estreme sta spingendo le metropoli degli Stati Uniti d’America a investire con urgenza in nuove infrastrutture idriche.

Dalla cattura e filtrazione delle acque piovane, alla costruzione di impianti di depurazione delle acque reflue, fino alla modernizzazione dei tunnel e dei sistemi di distribuzione, queste opere sono fondamentali per garantire la resilienza urbana in un’epoca di cambiamento climatico.

Le città del futuro si costruiscono anche così: un metro di tunnel alla volta.