Il treno proiettile

A metà fra tecnologia e tradizione, uno dei simboli del Giappone è lo Shinkansen, che significa nuova linea ferroviaria e indica la rete di treni ad alta velocità, i “dangan ressha”, letteralmente treni proiettile.   
Per come si è sviluppata lo Shinkansen è una rete ferroviaria unica al mondo: la prima linea, il Tokaido Shinkansen, percorreva i 515 km tra Tokyo e Osaka in 3 ore e 10 minuti a 220 km/h e fu inaugurata nel 1964, ma il progetto risale al tempo degli imperatori Meiji, nei primi anni del Novecento. L’obiettivo era costruire una rete ferroviaria a scartamento ridotto in grado di supportare treni a vapore a oltre 200 km/h per attraversare il mare e arrivare fino a Pechino e Singapore. Il progetto venne sospeso nel 1943, in piena Guerra mondiale, ma il governo aveva già acquisito i terreni e iniziato la costruzione dei binari. 
Anche grazie all’impegno del presidente delle Ferrovie Shinji Sogo e dell’ingegnere Hideo Shima, i lavori iniziarono il 20 aprile 1959 e il 1° ottobre 1964 il primo treno proiettile percorse la “Tokaido Shinkansen”, la prima ferrovia ad alta velocità al mondo che collegava Tokyo, Yokohama, Nagoya, Kyoto e Osaka. 

Il Tokaido Shinkansen cambiò le abitudini dei giapponesi. In tre anni il treno raggiunse i 100 milioni di passeggeri e nel 1976 superò il miliardo, oggi ha una media di oltre 23mila passeggeri in un’ora ed è la tratta ad alta velocità più usata nel mondo. Aumentarono a dismisura gli affari, il turismo, gli investimenti economici. Nel 1975 fu inaugurata la linea Sanyo da Okayama a Fukuoka, poi la Tohoku e la Joetsu; negli anni Ottanta la rete fu privatizzata e oggi copre l’intero Paese. L’ultima linea, inaugurata nel marzo 2016, arriva all’estremo nord, nell’isola di Hokkaido, e nei prossimi anni sarà ampliata di 210 km fino a Sapporo. 
Oltre a questa, è oggi in fase di realizzazione la linea Chuo che collegherà Tokyo, Nagoya e Osaka in appena un’ora (sono più di 500 km) grazie alla tecnologia del sollevamento magnetico: il progetto è pronto, il primo treno è stato già mostrato al pubblico nel 2015 e fra tre anni sarà aperto il primo tratto tra Tofu e Sagamihara.

Il treno proiettile

La linea userà la tecnologia che utilizza magneti superconduttori e sospensioni elettrodinamiche, un sistema di levitazione magnetica che solleva il convoglio di almeno 10 millimetri e consente di raggiungere velocità impensabili: nel luglio 2015 il treno Serie L0 ha toccato la velocità record di 603 km/h.  
La crescita strutturale dello Shinkansen è sempre andata di pari passo con lo sviluppo tecnologico ed è questo che ne fa un simbolo di progresso unico al mondo. La rete è esclusivamente riservata ai treni ad alta velocità perché i binari hanno uno scartamento di 1435 millimetri, a differenza di quelli convenzionali di 1067; i treni hanno un raggio di curvatura minimo di 4mila metri e il tracciato è rettilineo, con molte gallerie e viadotti. Infine il traffico è regolato da un sistema completamente automatizzato che elimina ogni possibilità di errore umano. 

Ma in Giappone i treni ad alta velocità sono anche un simbolo culturale e rappresentano al meglio i tratti distintivi della società nipponica come puntualità, affidabilità, ospitalità e tradizione. I treni, di massimo 16 convogli e 400 metri di lunghezza, sono puntualissimi e si fermano sempre nello stesso punto in modo che i passeggeri possono aspettare in fila indiana e sedersi molto rapidamente: in media i tempi di fermata alle stazioni non superano i 50 secondi. Anche il comfort e l’ospitalità sono sacri: i sedili si possono girare di 180 gradi in modo da seguire sempre il senso di marcia, e i controllori, rigorosamente in guanti bianchi, si presentano a ogni passeggero e rimangono al suo servizio. 
Molto forte è stato naturalmente l’impatto dello Shinkansen sulla crescita dell’economia giapponese. Secondo le stime del governo, i treni superveloci hanno consentito un risparmio di almeno 400 milioni di ore e un guadagno di 500 miliardi di yen all’anno. Inoltre, il sistema ferroviario ha favorito la crescita di centri urbani limitrofi alle grandi città risolvendo così il problema dell’urbanizzazione. Non meno importanti i benefici in termini di traffico stradale e di impatto sull’ambiente. I treni Shinkansen sono infatti diventati il primo mezzo di trasporto nel Paese e hanno largamente superato l’aereo.