Il treno più veloce del mondo correrà tra Tokyo e Osaka: oltre 400 chilometri da coprire ad una velocità massima di 505 km/h. Il Giappone, il paese inventore dello Shinkansen e dell’alta velocità ferroviaria, sposta più in alto l’asticella del possibile e offre una risposta ancora più innovativa al tema della mobilità sostenibile.
Il Linear Chuo Shinkansen (questo il nome del nuovo treno superveloce) è infatti l’evoluzione della tecnologia a levitazione magnetica che la Central Japan Railways Co. sta ormai sperimentando da anni. Oltre mezzo secolo dopo la prima corsa del Tokaido Shinkansen, quello che si vive oggi è uno dei momenti di svolta nello sviluppo del trasporto ferroviario in Giappone: il passaggio dal binario alla levitazione. Una evoluzione strategica per la mobilità dove anche la Cina gioca un ruolo decisivo, pronta a mettere sul mercato il futuro rivale del nuovo Shinkansen.
L’evoluzione del progetto
Sul percorso della linea i cantieri sono aperti ovunque, ma il tracciato sarà inaugurato in fasi differenti. La prima tratta, operativa dal 2027, collegherà Shinagawa Station a Tokyo con la JR Station di Nagoya, coprendo una distanza di 286 chilometri in soli 40 minuti, rispetto all’ora e mezza necessaria oggi con la Tokaido Line.
L’80% della nuova linea correrà sotto terra e solo nella seconda fase il tracciato sarà prolungato fino a Osaka coprendo altri 153 chilometri.
Il percorso sotterraneo attraverserà anche le città, tra cui Tokyo dove lo scorso anno sono iniziati i lavori per la costruzione di un tunnel capace di ospitare il passaggio dei nuovi treni. Per avviare gli scavi è stato aperto nella città un buco largo 36 metri e profondo 83 attraverso il quale sono stati calati i macchinari necessari per realizzare il tunnel.
Il 7 marzo scorso la JR Central ha aperto la Nagoya Station alla stampa permettendo ai giornalisti di visitare uno dei cantieri operativi sulla tratta del treno che correrà ad una profondità di 40 metri.
La tecnologia maglev
In Giappone la tecnologia maglev è sottoposta a test di funzionamento già dl 1997. Il tracciato di prova è stato costruito nella prefettura di Yamanashi, dove i treni “galleggianti” già corrono da anni. Il primo record mondiale di velocità è stato raggiunto in un test nel dicembre del 2003, quando il treno ha toccato i 581 km/h, superando poi se stesso nel 2015 con i 603 km/h raggiunti nei pressi del Monte Fuji.
La nuova tecnologia è considerata una conquista per i trasporti nazionali, da condividere con i cittadini. E infatti in diversi punti del tracciato, come ad esempio a Nagoya o vicino alla città di Otsuki, sono stati allestiti dei centri aperti al pubblico dove è possibile assistere ai test della linea. All’interno di questi centri è anche possibile provare il nuovo treno. Secondo quanto riporta la JR Central tra il novembre del 2014 e la fine del 2016 oltre 30.000 persone hanno compiuto viaggi di prova sul treno superveloce.
Lo sviluppo dell’alta velocità
L’alta velocità ferroviaria in Giappone è considerata un volano strategico per lo sviluppo dell’economia. A sancirne l’importanza che mantiene tuttora è stata nel 1970 l’approvazione del Nationwide Shinkansen Railway Development Act, un provvedimento che sostiene ancora oggi lo sviluppo delle linee ad alta velocità nel paese attraverso gli investimenti. Il progetto di collegamento ad altissima velocità tra Tokyo e Osaka rientra proprio in questo Atto e risale al 1973, quando per la prima volta venne analizzata la fattibilità dell’opera. Dal 1990 al 2008 sono stati poi realizzati tutti i rilievi topografici sul tracciato individuato, mentre il piano di sviluppo operativo è stato approvato in via definitiva solo nel maggio del 2011. Sempre nel 2011 sono state condotte tutte le analisi di impatto ambientale fino all’ottobre del 2014 quando è arrivata l’approvazione definitiva alla costruzione e l’avvio dei lavori.
La competizione con la Cina
Quella che per anni è stata un’eccellenza tutta giapponese viene oggi insidiata dalla Cina. La scorsa settimana la CNN ha rivelato che nella città di Qingdao è stata completata la costruzione di un nuovo modello di treno a levitazione magnetica, che galleggerà su un’unica rotaia viaggiando alla velocità di 600 km/h, un record raggiunto per ora solo in fase di test che non sembra minacciare il primato giapponese. L’opera porta la firma della compagnia statale China Railway Rolling Stock Corporation e dovrebbe essere commercializzata già dal 2021.
Come nel caso del Giappone, la supervelocità è garantita dalla tecnologia maglev, che la Cina ha già sperimentato in passato. La Shanghai Maglev Transportation Development Co. ha realizzato il tracciato maglev oggi operativo tra l’aeroporto internazionale di Shanghai e il centro della città, dove i treni raggiungono la velocità di 431 km/h.
Risultati ottenuti grazie a un piano di investimenti da 550 miliardi di dollari, che il governo cinese ha previsto nel quinquennio 2016-2020 proprio per espandere la rete ferroviaria del paese, in particolare quella ad alta velocità, offrendo così una risposta al Giappone e rilanciando la sfida tutta asiatica al treno più veloce, in nome della sostenibilità e di un nuovo modo di intendere i trasporti.