I più la chiamano Salerno-Reggio Calabria. Ma va detto che il nome ufficiale sarebbe quello di Autostrada A2 (che sostituì il nome Autostrada A3, in vigore fino al 2017), e che esiste un soprannome piuttosto diffuso e più evocativo, ovvero Autostrada del Mediterraneo. Quella che collega Salerno e Reggio Calabria, passando per città come Cosenza e Vibo Valentia, è un’autostrada che ha conosciuto un lungo lavoro di completamento. Le operazioni di rinnovo, però, sono ormai del tutto terminate, con la Salerno-Reggio Calabria che attualmente si mostra come un grande arteria autostradale di alta qualità, che poco o nulla ha da invidiare ad altre autostrade del paese, peraltro a pagamento. Va infatti sottolineato che l’autostrada A3 è ancora oggi gratuita, senza prevedere alcun pedaggio. Ma la storia dello sviluppo dell’Autostrada del Mediterraneo è tutt’altro che conclusa: la Salerno-Reggio Calabria sarà infatti la prima smart road italiana, e probabilmente sarà anche la prima in tutta Europa di questo tipo.
La Salerno-Reggio Calabria, in sintesi
Già negli anni Trenta si iniziò a ipotizzare la costruzione di un’autostrada tirrenica, capace di collegare Livorno, Civitavecchia, Salerno e Reggio Calabria. Bisogna però aspettare fino al 24 luglio 1961, con l’approvazione della legge Zaccagni, per la concreta assegnazione della costruzione e gestione di un’autostrada tra Salerno e Reggio Calabria all’Anas. Fin da subito si parlò di un’arteria stradale aperta, senza pedaggio, con due corsie di marcia per ogni carreggiata. Il costo stimato, all’epoca, fu di 180 miliardi di lire. Il progetto preliminare fu affidato a Salvatore Ruiz e, dopo alcuni anni di discussione tra i vari tracciati possibili, venne votato quello interno, lontano dalla costa, tra le montagne dell’Appennino.
I vari tratti dell’autostrada Salerno Reggio Calabria vennero aperti di anno in anno, fino ad arrivare all’apertura totale nel 1974: tra le opere di ingegneria più importanti non possono essere trascurati il Viadotto Italia sul Rio Lao, all’epoca il più alto d’Europa, o il ponte sullo Sfalassà, che con il suo arcotelaio in acciaio si dipana per quasi 900 metri.
Più di vent’anni dopo, alla fine degli anni Novanta, avranno il via i lavori di ammodernamento, con la costruzione della terza corsia nei primi 53 chilometri e con la messa in sicurezza del restante percorso, anche con la costruzione di nuove gallerie e con l’abbattimento di ponti. Il tutto, va sottolineato, senza prevedere la chiusura del traffico. Le effettive difficoltà date dagli ostacoli naturali attraversati, i diversi fallimenti delle imprese aggiudicatarie e le difficoltà nello stanziare le risorse economiche necessarie, rallentarono in modo importante i lavori. L’ultimo grande cantiere è stato chiuso nel 2016, segnando il termine degli interventi sulla Salerno-Reggio Calabria.
La Salerno-Reggio Calabria, oggi
Oggi la Salerno-Reggio Calabria si appresta a diventare un modello di efficienza a livello nazionale e internazionale. Già adesso, dopo i lavori di sistemazione e di ammodernamento, l’Autostrada A2 ha cambiato oltre al nome anche il volto: l’eliminazione delle pendenze eccessive, l’armonizzazione delle curve e gli altri interventi hanno reso l’Autostrada del Mediterraneo più sicura, più piacevole. E se ci si sta apprestando ad affrontare un importante salto tecnologico, è altrettanto vero che già oggi questa arteria brilla sulle altre da questo punto di vista. Come spiegato ad AGI dal responsabile della Struttura, l’ingegnere Francesco Caporaso, «la sala operativa garantisce presidio 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno. Mediante una rete capillare di telecamere, oltre 1000, consente tempestività di intervento in tutte le situazioni che si manifestano, a garanzia degli standard di sicurezza per l’utenza in transito, attuando il coordinamento del supporto fornito dalla Polizia stradale e degli altri soggetti istituzionalmente coinvolti nella gestione degli eventi».
La prima smart road
Ad attirare l’attenzione è, come anticipato, soprattutto l’evoluzione prevista per la Salerno-Reggio Calabria. I 442 chilometri tra Campania e Calabria, in virtù dei 21 milioni di euro messi a disposizione dal Programma Operativo Nazionale Infrastrutture e Reti 2014-2020, diventeranno infatti “smart”. E si tratterà della prima smart road italiana nonché, se tutti i lavori di cablaggio verranno effettuati in tempo, della prima smart road europea. Nei prossimi anni, quindi, l’Autostrada A2 potrà contare su un sistema di intelligente che riuscirà a fornire a tutti gli utenti una lunga serie di informazioni a valore aggiunto, tese ad aumentare il comfort di guida, a incrementare la sicurezza e a rendere i viaggi più veloci, in base alle diverse condizioni della viabilità.
I servizi innovativi della smart road
Il termine smart dell’etichetta smart road sta per Sicura, Multimediale, Aperta, Rinnovabile e Tecnologica. Nel concreto, gli automobilisti potranno essere informati in tempo reale attraverso un’apposita app in relazione a percorsi alternativi, condizioni climatiche, incidenti e pericoli. A garantire questo servizio sarà l’installazione su tutta l’autostrada di sistemi per connessione wireless Non è però tutto qui. Questi lavori permetteranno anche di rendere l’autostrada tra Salerno e Reggio Calabria la prima in Italia su cui sperimentare la guida autonoma, grazie per l’appunto a una rete pronta a supportare i veicoli intelligenti, capaci di sfruttare la guida assistita come la guida autonoma.
Un’autostrada intelligente, futuristica e sostenibile
Mantenere attivi tutti i servizi tecnologici citati avrà ovviamente un costo notevole a livello energetico. Da questo punto di vista, però, si è deciso di rendere ambientalmente sostenibile l’A2, grazie a degli impianti di energia rinnovabile che verranno costruiti lungo l’autostrada stessa. Si parla nello specifico di impianti che produrranno elettricità a partire da pannelli fotovoltaici e da pale eoliche. Per trasformare questo progetto in realtà, Anas avrebbe messo a disposizione dei nuovi lavori di cablaggio circa 36,7 milioni di euro.