Il cantiere sostenibile per le grandi opere del futuro

Innovazione e tecnologie nei cantieri Webuild per dar vita a grandi opere sostenibili

Centinaia di cantieri aperti, decine di paesi coinvolti, migliaia di lavoratori impiegati, milioni di persone interessate dai progetti in corso. All’interno di questo perimetro vengono declinate le strategie del Gruppo Webuild per la sostenibilità.

Sostenibilità che non è più un’appendice ai modelli costruttivi, ma diventa l’origine di un modo nuovo di realizzare grandi infrastrutture complesse.

I progetti attualmente in corso di Webuild in giro per il mondo avranno un effetto benefico per la qualità della vita di 87 milioni di persone e a cascata diventeranno per i Paesi interessati uno strumento utile per raggiungere i Sustainable Development Goals indicati dalle Nazioni Unite.

Dall’energia pulita agli impianti di trattamento idrico, dall’edilizia civile alla mobilità sostenibile, Webuild sta realizzando opere che contribuiscono agli obiettivi di sostenibilità, considerate ormai uno degli strumenti più efficaci per uscire dalla crisi del Covid-19 e avviare una ripresa virtuosa.

Nord America e Africa, Europa e Australia, i cantieri aperti garantiranno la nascita di 7mila nuovi posti letto ospedalieri, il trattamento giornaliero di 857 milioni di metri cubi di acqua, l’istallazione di 14.400 MW di energia rinnovabile, una riduzione media del 55% nei tempi di percorrenza sulle nuove linee ferroviarie ad alta velocità, oltre a un taglio annuale di 21 milioni di tonnellate di Co2 che altrimenti verrebbero emesse nell’atmosfera.

È questo un nuovo modello di sviluppo che guarda alle grandi opere come uno degli strumenti per accelerare la corsa alla sostenibilità.

La nascita di “cantieri sostenibili”

Tra il 2014 e il 2020 le attività del Gruppo Webuild in giro per il mondo hanno registrato una riduzione costante delle emissioni di Co2, nello specifico una contrazione del 56%.

Un risultato raggiunto grazie agli investimenti crescenti in soluzioni low carbon, come ad esempio l’adozione di centrali per il controllo e la stabilizzazione dei carichi elettrici; l’utilizzo di nastri trasportatori automatizzati per movimentare le terre eliminando così il ricorso ai camion; l’applicazione di sistemi di ventilazione nelle gallerie ad alta efficienza, che assicurano insieme un’elevata qualità dell’aria ma anche una riduzione dei consumi.

L’idea alle spalle di questi interventi è quella di dar vita a “cantieri sostenibili” e quindi a bassissimo impatto ambientale, un obiettivo che ribalta l’immagine tradizionale del cantiere considerato generalmente come luogo invasivo per l’ambiente. In realtà, le nuove tecnologie e l’applicazione di modelli di lavoro sempre più moderni permettono di trasformare i cantieri stessi in luoghi d’eccellenza. Si comincia con l’utilizzo di veicoli ibridi, con il ricorso a fonti rinnovabili per alimentare il cantiere, fino all’utilizzo di sensori di intelligenza artificiale per prevedere i guasti e all’ottimizzazione dei sistemi impiegati a bordo dei grandi macchinari a partire dalle frese meccaniche che scavano nel sottosuolo.

Le talpe “verdi”

È possibile che un gigante di 100 metri incaricato di scavare tunnel lunghi chilometri mangiando la terra sotto la superficie sia davvero sostenibile? Dagli scavi dell’alta velocità Napoli-Bari a quelli di Ponte Gardena in Trentino Alto-Adige, questo è l’obiettivo inseguito dalle TBM al lavoro.

Ad oggi, grazie all’ottimizzazione dei vari sistemi e dispositivi a bordo delle macchine, è infatti possibile ridurre del 20% i loro consumi energetici ed idrici. Un’operazione conseguita grazie all’adozione di una serie di misure di efficientamento energetico ed idrico, che riguardano principalmente la testa fresante, il trasporto delle terre e l’impianto idraulico.

Grazie a questi interventi, le TBM utilizzate nei cantieri del Gruppo non solo riducono il loro impatto sull’ambiente, ma allo stesso tempo aumentano la rapidità dello scavo e la sicurezza stessa per i lavoratori.

L’innovazione al servizio della sostenibilità

Lo strumento più efficace per continuare ad alzare l’asticella della sostenibilità è investire nell’innovazione. Solo le nuove tecnologie, il ricorso a materiali innovativi, l’utilizzo di modelli di lavoro mai sperimentati prima, permettono di raggiungere record di sostenibilità altrimenti inarrivabili.

Webuild insegue questo obiettivo prima investendo sui modelli teorici, quindi migliorando le operazioni sul campo.

Ricerca e sviluppo è infatti una delle voci primarie per le grandi opere, declinata attraverso una serie di partnership con istituzioni prestigiose come il Politecnico di Torino, insieme al quale svilupperemo strumenti avanzati di valutazione della “carbon footprint” e della “energy footprint” nell’intero ciclo di vita delle opere. Allo stesso tempo il Gruppo investe sulla ricerca di materiali low carbon e sulla creazione di nuovi sistemi per ridurre i consumi energetici.

All’interno del cantiere l’innovazione tecnologica riguarda principalmente la creazione di sistemi di monitoraggio delle TBM e degli impianti, veri e propri quartier generali tecnologici all’interno dei quali un sistema integrato seleziona, elabora e visualizza in tempo reale tutti i dati che arrivano non solo dalle frese meccaniche, ma da tutte le attrezzature utilizzate in cantiere, permettendo così di raccogliere informazioni ma anche di intervenire per ridurre il loro impatto.

Progetti al servizio delle persone

La sostenibilità nelle grandi opere ha un obiettivo preciso: migliorare la qualità di vita delle persone e salvaguardare l’ambiente in cui vivono. Le caratteristiche innovative sperimentate nel Sydney Metro Northwest, la metropolitana sopraelevata di Sydney premiata proprio come il progetto più sostenibile in Australia, assicurano una riduzione degli impatti ambientali dei materiali utilizzati del 33%. Benefici che tornano anche nel Ponte San Giorgio di Genova, realizzato dal Gruppo Webuild in tempi da record, dove tutti gli impianti di servizio così come i robot diagnostici sono alimentati da pannelli fotovoltaici.

Tutte queste attività, la ricerca, gli investimenti, gli obiettivi da raggiungere derivano da un impegno concreto che Webuild ha assunto con quello che è stato chiamato il manifesto delle cinque P. “P” come proteggere il pianeta, accelerando la transizione climatica attraverso la progettazione di soluzioni innovative capaci di migliorare la sostenibilità ambientale; “P” come prendersi cura delle persone, il vero motore dei cantieri e delle opere; “P” come condividere la prosperità, il valore più importante per gli utenti finali delle grandi opere; “P” come favorire le partnership, con istituzioni, università, centri di ricerca, enti locali, ma soprattutto con le migliaia di imprese che compongono la filiera; e in ultimo “P” come ispirare il progresso, nella convinzione che il progresso e soprattutto la strada per raggiungerlo possa essere riscritta ogni giorno, sulla base di regole nuove, più sensibili al benessere dell’uomo e della natura. In una parola, sostenibili.