Il Qatar, oggi, è un cantiere aperto. Il programma di interventi infrastrutturali lanciato per farsi trovare pronti al calcio d’inizio dei Mondiali FIFA 2022 va avanti a ritmo elevato e guarda, oltre alla manifestazione sportiva, anche a quello che verrà dopo.
Il futuro del piccolo e ricco stato della Penisola Araba passa infatti anche attraverso i 1.000 progetti infrastrutturali, in parte pianificati e in parte ancora da assegnare, che valgono oltre 150 miliardi di dollari, al punto da trasformare lo stato – forte delle sue sconfinate riserve di gas – in uno dei più grandi mercati mediorientali delle costruzioni.
Secondo il rapporto MEED Projects, commissionato da DMG Events, la società che organizza ogni anno la fiera commerciale di Doha dal nome “Big 5 Construct Qatar”, il settore delle costruzioni è oggi il più importante del paese con un valore di 80 miliardi di dollari, seguito dai trasporti che invece superano i 50 miliardi.
«Il primo obiettivo del governo negli ultimi anni – si legge nel report – è stato quello di portare a compimento le infrastrutture turistiche, sportive e di trasporto entro l’inizio dei Mondiali di Calcio. Lo stato sta spendendo decine di miliardi di dollari per assicurare che il paese si faccia trovare pronto quando arriverà la massa di visitatori prevista per l’evento».
Otto stadi per i Mondiali
Una parte considerevole dello sforzo messo in campo per la preparazione all’evento è stata la costruzione di otto stadi, come ad esempio l’Al Bayt Stadium di Al Khor, a nord della capitale Doha.
Realizzato da Salini Impregilo, sarà il secondo stadio più grande dei Mondiali 2022, in grado di ospitare 60.000 spettatori.
«Oltre a questo – spiega ancora il rapporto – il Qatar è impegnato a posizionarsi nel mondo come una delle principali destinazioni culturali attraverso investimenti considerevoli in musei e spazi all’aperto. Lo sviluppo del turismo è stato poi sostenuto attraverso la costruzione di nuovi hotel e l’espansione dell’Hamad International Airport».
Proprio come molti altri paesi arabi, il Qatar sta investendo massicciamente per ridurre il peso del petrolio e del gas dalla sua economia, un obiettivo che viene inseguito attraverso il Qatar National Vision 2030, il piano che prevede principalmente investimenti nelle infrastrutture, considerate un volano per far crescere anche gli altri settori economici.
Intervistato dal Qatar Tribune Newspaper, il ministro del Commercio e dell’Industria, Ali bin Ahmed al Kuwari ha dichiarato che l’economia del paese è in buona salute. Nel 2018, il Pil ha raggiunto i 225 miliardi di dollari, con una crescita annua pari all’1,4%; mentre le previsioni indicano un +2,7% per il 2019 e un +3% per il 2020, in parte dovuto all’aumento degli investimenti diretti esteri.
Solo nel 2018, il Qatar ha speso oltre 10 miliardi di dollari per investimenti sullo sviluppo, diventando così il terzo più grande mercato all’interno del Gulf Cooperation Council, dopo Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti. Oltre la metà del totale è stato destinato alle costruzioni e alle infrastrutture civili, con progetti di ogni tipo, dalle strade al real estate, dalla costruzione di una base navale fino a quella di un centro di ricerca contro il cancro.
La metro di Doha, un progetto simbolo
Tra le opere più significative in via di pianificazione ci sono l’espansione della metro di Doha, il completamento di un’autostrada e lo sviluppo del piano di real estate chiamato Lusail, che prevede la costruzione di una città nella costa nord di Doha.
Proprio il nuovo centro di Lusail sarà collegato attraverso un treno leggero alla metropolitana cittadina di Doha, il progetto di mobilità sostenibile oggi più importante del paese. Di questa infrastruttura strategica è stato aperto per il momento un primo parziale servizio sulla Linea Rossa così da offrire ai viaggiatori un assaggio di quello che li attenderà tra un anno quando il progetto sarà completato. La sezione nord della nuova metro di Doha è stata realizzata da Salini Impregilo insieme ad altri partner riuniti in una joint-venture, e copre una distanza di 13,4 chilometri.
L’altra grande infrastruttura al centro di un’importante espansione è l’aeroporto internazionale di Hamad. Entro il 2022 lo scalo sarà in grado di ospitare 53 milioni di passeggeri all’anno, oltre ad aumentare la sua capacità di trasporto merci fino a 3 milioni di tonnellate all’anno. Un salto in avanti significativo se si considera che, nel 2018, nell’aeroporto sono transitati 34,5 milioni di viaggiatori e 2,2 milioni di tonnellate di merci. Lo sviluppo dello scalo passa inoltre attraverso la costruzione di una cosiddetta Airport City, una zona franca realizzata all’interno dell’infrastruttura dove sorgeranno uffici, luoghi dedicati al business, aree commerciali e hotel.