La Nuova Diga Foranea e l’Acquario di Genova insieme per proteggere il mare

Webuild e il Consorzio PerGenova Breakwater impegnati nella salvaguardia della fauna marina nelle aree del cantiere

Costruire una grande opera proteggendo l’ambiente. Non sulla terraferma ma in mare aperto. È questa la sfida nella sfida, anzi il cantiere nel cantiere aperto a largo di Genova dove è in corso la realizzazione della Nuova Diga Foranea. Qui, su fondali che variano dai 30 ai 50 metri, è stato avviato un progetto altamente innovativo che vede il Consorzio PerGenova Breakwater guidato dal Gruppo Webuild incaricato di costruire l’opera.

Il progetto prevede, durante la realizzazione della diga, la messa in sicurezza delle gorgonie, animali simili a coralli che vivono sui fondali marini interessati dalla realizzazione della nuova diga di Genova. Animali essenziali per l’equilibrio del mare che, attraverso una serie di interventi distribuiti nel tempo, saranno pian piano spostati all’interno dell’Acquario di Genova, un’istituzione cittadina conosciuta in tutto il mondo, e mantenuti nelle loro condizioni naturali prima di essere riportati in mare una volta completata l’opera.

«In questo progetto – commenta l’ingegnere Serena Latino, addetto ambientale di PerGenova Breakwater – la sostenibilità è molto importante e per questo stiamo adottando tutte le procedure necessarie per proteggere l’ecosistema».

Fin dall’inizio dei lavori sono state condotte indagini del fondale marino e individuate le posizioni in cui erano e sono tuttora posizionati gli esemplari da trasportare. Da qui operatori subacquei esperti hanno iniziato la raccolta delle prime gorgonie che adesso si trovano nell’Acquario.

«Proprio grazie all’accordo siglato con l’Acquario – prosegue l’ingegnere – nel gennaio del 2024 abbiamo potuto sistemare i primi esemplari che adesso si trovano in un’area specifica e sono controllati quotidianamente».

Dentro l’Acquario di Genova, due piani sotto il mare

Le aree curatoriali dell’Acquario di Genova sono due piani sotto il livello del mare. L’impressione è quella di essere finiti nella sala motori di una grande nave, eppure è qui che vengono protetti e curati gli animali che arrivano dal mare.

Tre vasche dedicate accolgono esemplari di Caretta caretta –tartaruga marina più comune del mar Mediterraneo – affidati alla struttura per problemi di salute per le cure necessarie a tornare in salute e tornare in mare, un’altra ospita un polpo e un’altra ancora pesci tropicali.

«Questa è la parte operativa, il cuore pulsante dell’Acquario, perché ogni animale che qui arriva o che ha bisogno di cure viene ospitato in queste vasche a loro dedicate», spiega Laura Castellano, curatrice del settore Mediterraneo dell’Acquario di Genova.

All’interno di quest’area sono oggi protette e monitorate le gorgonie che arrivano dalla diga di Genova, parte integrante dell’ecosistema marino del Porto che vivono a profondità variabili tra i 20 e i 300 metri. «A luglio scorso – prosegue Laura Castellano – sono stata contattata dalla società che si occupa del monitoraggio ambientale per la costruzione della diga, perché erano state ritrovate alcune specie ritenute importanti e quindi ci è stato chiesto, con l’autorizzazione del Ministero dell’Ambiente, che venissero prelevate, mantenute in un ambiente controllato, per poi essere ricollocate, dopo la costruzione della diga, di nuovo nel loro ambiente».

La finalità del progetto è proprio la tutela della biodiversità marina, adoperandosi per mantenere in salute le gorgonie prima che possano essere riconsegnate al mare, una volta terminati i lavori.

Nuova Diga di Genova, il maxi progetto per il capoluogo ligure

I lavori proseguono a 400 metri di distanza dalla riva con oltre 1,17 milioni di tonnellate di ghiaia già gettato nel mare. È qui che sorgerà la Nuova Diga Foranea di Genova, un’opera complessa e innovativa alla cui costruzione prenderanno parte circa 1.000 persone, e che andrà a sostituire la vecchia permettendo alle grandi navi, lunghe fino a 400 metri, di raggiungere il porto ligure.

La nuova diga avrà infatti una lunghezza di circa 4.200 metri, dando vita a un bacino di evoluzione per le imbarcazioni con diametro di 800 metri. Questo spiega la più ampia manovrabilità assicurata da un’infrastruttura che trasforma lo scalo genovese in uno dei più moderni e competitivi d’Europa.

Il Consorzio PerGenova Breakwater che la sta realizzando, guidato dal Gruppo Webuild, è infatti al lavoro affinché l’opera assicuri da un lato sviluppo per il porto e dall’altro il pieno rispetto dei parametri ambientali previsti dal progetto. Tra questi, oltre alle iniziative di salvaguardia della flora e della fauna marine, anche una serie di sofisticate innovazioni ingegneristiche che prevedono, ad esempio, il riuso dei materiali della vecchia diga, minimizzando in modo significativo gli impatti ambientali in fase di costruzione. È questo il cantiere che vive e si muove in mezzo al mare, un habitat unico da proteggere e preservare.