Alta velocità: anche gli Usa nel mercato guidato dalla Cina

Dopo Europa, Giappone e Cina, il treno del Texas porta l’alta velocità negli Usa

Il sistema ferroviario statunitense è il più vasto del mondo, con 225mila chilometri di rotaie, e rappresenta il perno commerciale sul quale ruota un terzo delle esportazioni del Paese. La rete passeggeri serve decine di milioni di persone l’anno su oltre 500 destinazioni, con 300 treni al giorno. Ma il sistema più vasto è anche il più lento. L’Acela Express, che attraversa il Northeast Corridor da Washington D.C. a Boston, effettua 16 fermate e raggiunge i 240 chilometri l’ora solo in un tratto di 34 miglia sulle 457 totali, segnando una velocità media di 105 chilometri l’ora. Per questo il paese ha ancora molto da fare per potere offrire un vero servizio ferroviario di alta velocità.

Ma una svolta forse non sarà così lontana grazie alla firma del contratto di costruzione tra la società privata Texas Central e il Gruppo Webuild, che permette di pianificare i lavori per la linea ad alta velocità tra Dallas e Houston. Questo contratto rende più vicina la realizzazione d’un collegamento ferroviario da circa 380 chilometri tra le due città e l’entrata in servizio del primo vero treno ad alta velocità americano, che sarà capace di viaggiare a 320 chilometri l’ora.

Gli Usa entrano in un mercato dominato dalla Cina

L’avvio del cosiddetto Texas High-Speed Train pone finalmente le basi per l’ingresso americano in un settore segnato finora dal dominio asiatico, soprattutto cinese. Negli ultimi cinque anni sono stati presentati vari progetti di alta velocità, come quello in California tra San Francisco a Los Angeles, quello tra Nevada e California e Tampa e Orlando. C’è anche uno transfrontaliero, il Cascadia High Speed Rail tra Seattle e Vancouver, in Canada. Progetti rimasti sulla carta, convertiti in ferrovie tradizionali o in fase di costruzione sospesa come nel caso del treno veloce della California, cui è rimasta autorizzata la costruzione di un tratto di 119 miglia tra Merced e Bakersfield nella Central Valley.

Prima del Texas, la mappa mondiale dell’alta velocità ferroviaria non aveva punti di riferimento nel continente americano. Il Dallas-Houston ha tutte le credenziali giuste per essere certificato ad alta velocità, visto che i suoi treni proiettile saranno capaci di viaggiare alla velocità dovuta. Più di 50 anni fa, con la costruzione di una rete di strade e autostrade, gli Stati Uniti avevano avviato un’importante iniziativa che, al posto del treno, ha favorito le auto come primo modello di trasporto. Lanciato dal presidente Dwight Eisenhower con la legge del 1956, il programma ha portato alla realizzazione di una rete autostradale interstatale di 41mila miglia.

Giappone ed Europa, la corsa alla mobilità sostenibile

In Giappone, invece, si dava vita a un sistema ferroviario all’avanguardia basato sullo Shinkansen, ovvero “treno proiettile“. Nel 1964 era già in servizio tra Tokyo e Osaka, un debutto in tempo utile per esaltare l’orgoglio tecnologico giapponese durante le sue prime Olimpiadi. Oggi il Giappone ha una rete di nove linee ferroviarie ad alta velocità che servono le 22 principali città, si estende attraverso le sue tre isole maggiori e ha altre tre linee in fase di sviluppo.

È il servizio ferroviario ad alta velocità più trafficato del mondo, con oltre 420.000 passeggeri trasportati al giorno. I treni viaggiano fino a 320 chilometri l’ora e la ferrovia vanta un’estrema puntualità del servizio e la sua assoluta sicurezza, avendo trasportato più di 9 miliardi di persone in oltre 50 anni di funzionamento, senza un solo incidente ai passeggeri.

Quasi vent’anni dopo, nel 1981, in Francia è entrato in servizio il primo TGV, tra Parigi e Lione, in grado di viaggiare a 200 chilometri l’ora. Un decennio più tardi, altri paesi europei hanno costruito le proprie linee ad alta velocità. Germania, Spagna e Italia, dove Webuild ha costruito larga parte della rete, sono ancora oggi tra i primi posti per la lunghezza della ferrovia ad alta velocità. Nel 1994 è stato realizzato l’Eurostar, il collegamento in tunnel sotto il canale della Manica da Parigi a Londra.

Il record cinese dei treni ad alta velocità

È poi arrivato il turno della Cina. Nel 2000 i primi progetti e le prime costruzioni, nel 2008 il primo treno da Pechino a Tianjin e nei 15 anni successivi, di pari passo con l’espansione economica, i collegamenti fra tutte le principali città. In rapida progressione la Cina ha superato il resto del mondo, con una rete di 27.000 km ad alta velocità e treni, disegnati sul modello del giapponese Shinkansen, capaci di superare i 350 chilometri l’ora. I programmi cinesi prevedono la costruzione di una rete di 38.000 chilometri entro il 2025 e 45.000 a lungo termine con il governo che punta a ridurre le lunghe distanze tra le aree produttive e a sostenere il trasporto via ferrovia, più sicuro e sostenibile e con un consumo energetico nettamente inferiore.

Negli Stati Uniti, per contro, il dibattito tra auto, aereo e treno ha finora penalizzato gli investimenti pubblici e privati su quest’ultimo. Minore densità di popolazione delle città statunitensi rispetto a quelle europee e asiatiche, diritti di proprietà più forti rispetto ad altri paesi, una marcata e sovrastante cultura automobilistica, sono alcune delle ragioni per cui la ferrovia ad alta velocità non è stata considerata.

Ma dal giorno del loro insediamento, il Presidente Joe Biden e il Segretario ai Trasporti Pete Buttigieg, hanno posto l’accento sulla necessità non più procrastinabile per gli Stati Uniti di avere un servizio ferroviario passeggeri di alto livello, con chiaro riferimento all’alta velocità. «Quando si tratta di ferrovia, perché il Texas dovrebbe essere inferiore alla Cina?», ha detto Buttigieg alla stampa americana a marzo.

Il treno proiettile tra Dallas e Houston sarà a tecnologia giapponese, con una nuova versione dello Shinkansen, l’N700S, studiato apposta per il Texas, il treno completerà il percorso in 90 minuti, un’ora in meno dello spostamento in aereo e almeno 90 minuti in meno dell’auto. A costruire l’infrastruttura è stata chiamata Webuild insieme alla sua controllata americana Lane, un gruppo che vanta oltre un secolo di esperienza nelle opere d’ingegneria dedicate al trasporto, con più di 10.000 chilometri di ferrovie realizzati, compresa l’alta velocità in Italia.