Usa, nuovi cantieri aperti nell’era del Covid-19

Da Washington D.C. a Los Angeles, cantieri aperti in occasione del calo dei movimenti dovuto al Covid-19

Mentre il Covid-19 continua a far sentire il suo impatto sull’economia Usa, il paese ha cominciato a riorganizzarsi, trovando il modo di sfruttare il blocco delle attività imposto dalla pandemia come un’occasione per anticipare progetti futuri e sostenere una modernizzazione inevitabile.

Questo emerge da uno studio del McKinsey Global Institute, che ha analizzato la risposta di molti Stati al lockdown Usa, una risposta che passa per l’apertura di nuovi cantieri. Una scelta che deve naturalmente fare i conti con la scarsità dei fondi oggi a disposizione, mentre si attende che il Congresso Usa dia il via libera al pacchetto promesso di circa 2 trilioni di dollari da investire proprio sulle infrastrutture.

Per gli analisti di McKinsey un passaggio obbligato considerato anche l’impatto che gli investimenti nel settore hanno sull’economia Usa. A questo proposito, nel 2015, il Congressional Budget Office, l’ufficio economico del Congresso, ha stimato che ogni dollaro speso negli Usa sulle infrastrutture porta un beneficio economico di 2,2 dollari. Allo stesso modo lo US Council of Economic Advisers ha calcolato che un investimento di 1 miliardo di dollari nelle infrastrutture di trasporto corrisponde alla creazione di 13mila posti di lavoro.

Il costo delle vecchie infrastrutture

Oltre all’impatto positivo che infrastrutture moderne hanno tanto sulla qualità della vita quanto sull’economia, il loro portato è quello di ridurre a zero il costo elevato rappresentato da opere ormai superate.

L’analisi di McKinsey ricostruisce anche il costo economico di eventuali incidenti che potrebbero occorrere ad alcune infrastrutture strategiche per gli Usa e particolarmente vecchie. Ad esempio, secondo i calcoli della Regional Plan Association, un danno al tunnel ferroviario che corre sotto l’Hudson River di New York City (un’opera che ha ormai 111 anni) potrebbe costare all’economia 16 miliardi di dollari nei prossimi quattro anni e 33mila posti di lavoro. Non stupisce allora il dato dell’American Society of Civil Engineers che calcola in 2,1 trilioni di dollari il gap infrastrutturale del paese.

Tutto questo si spiega facilmente leggendo ancora una volta i dati del governo federale: nel 2017 la spesa pubblica sulle infrastrutture ha raggiunto il suo livello storico più basso, pari al 2,3% del Pil.

Investire diventa quindi fondamentale, per modernizzare le infrastrutture ma anche per sostenere la forza lavoro.

Il McKinsey Global Institute calcola a questo proposito che colmare il gap infrastrutturale equivarrebbe a un aumento della forza lavoro negli Usa dell’1,2% rispetto a quella attuale, pari a oltre 10 milioni di persone. Ecco perché, in attesa dei fondi federali, molti stati si stanno dando da fare e hanno iniziato a sfruttare questo particolare momento storico per anticipare progetti infrastrutturali previsti per il 2021.

Lockdown USA e impatto sugli aeroporti

L’analisi di McKinsey evidenzia l’impatto che la crisi del Covid-19 ha avuto sul traffico aereo. Un impatto naturalmente significativo perché il numero di passeggeri negli aeroporti Usa negli ultimi mesi rispetto al 2019 è crollato del 95% e, secondo le stime, non si tornerà ai livelli precedenti prima del 2021.

Attualmente per lo sviluppo degli aeroporti il governo ha stanziato attraverso il CARES Act 10 miliardi di dollari, ma non è ancora abbastanza per ripensare la funzionalità e modernizzare alcuni scali che sono ormai fatiscenti. Paradossalmente, proprio questo periodo di minore traffico sarebbe perfetto per investire in progetti di sviluppo degli scali, che gli permettano di farsi trovare pronti alla ripartenza. È quello che sta facendo ad esempio il Denver International Airport, che proprio in queste settimane ha aperto diversi cantieri proprio per rinnovare i suoi terminal.

Investire oggi per raccogliere i ritorni dell’investimento domani. È questa una strada necessaria in tutti i settori infrastrutturali.

Treni e bus

Anche il settore dei trasporti di massa ha assistito ad un crollo degli utenti. Nelle grandi città americane, New York, San Francisco, Chicago, il numero di persone che prendono metropolitane e autobus è diminuito del 90% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. È l’impatto del Covid-19 che per via del lockdown negli USA e del distanziamento sociale ha mutato esigenze e abitudini di milioni di persone.

Per proteggere questo settore il CARES Act del governo ha stanziato fondi pari a 25 miliardi di dollari, ancora una volta inadeguati rispetto alle esigenze immediate di coprire il costo dei mancati introiti, ma anche di modernizzare le reti, i treni e i pullman verso una mobilità sempre più sostenibile.

Come nel caso degli aeroporti, anche per il trasporto cittadino questo momento storico potrebbe essere utilizzato per quell’opera di rinnovo necessaria al settore. Lo ha capito la Washington Metropolitan Area Transportation Authority, l’autorità di gestione della rete di trasporto nella capitale, che ha anticipato a questa estate una serie di interventi previsti per il 2021. Tra questi la modernizzazione delle stazioni delle metropolitane cittadine.

Anche a Los Angeles, il City Council di Beverly Hills, considerato proprio il traffico contenuto legato alla riduzione dei movimenti di questi mesi, ha chiuso il Wilshire Boulevard per accelerare i lavori di ampliamento della Metro Purple Line, una delle linee metropolitane strategiche per la città.

Strade e ponti: il lockdown USA come occasione di rinnovamento

L’impatto del Covid-19 sulle casse del Department of Transportation del Usa, incaricato di gestire la rete di strade e ponti del paese, sarà principalmente legato alla riduzione degli introiti derivanti dalle tasse sul carburante e dai pedaggi autostradali.

Nonostante la riduzione dei fondi disponibili, strade e ponti sono uno dei settori più critici per via della vecchiaia tanto della rete autostradale quando dei tantissimi ponti distribuiti su tutto il territorio nazionale. Anche in questo caso ci sono molti esempi di governi locali che hanno accelerato i piani di intervento sulle infrastrutture sfruttando il blocco imposto dal Covid. È successo a San Francisco dove il California Department of Transportation (Caltrans) ha anticipato di alcuni mesi le procedure di sostituzione di un vecchio ponte con un nuovo appena costruito.

La pandemia ha colpito duramente l’economia, il lavoro, le abitudini di vita, ma chi ha saputo organizzarsi sta riuscendo in questi mesi a sfruttare il momento per modernizzarsi. È questa la strada per farsi trovare pronti ad un rilancio economico che possa realmente recuperare il terreno perduto per via del Covid-19.