Un palco allestito in strada, nessuna pubblicità, una folla di passanti a bocca aperta. Così lo scorso sabato 16 settembre gli U2 si sono esibiti a sorpresa a Las Vegas presentando il nuovo singolo “The Atomic City”.
Una scelta caduta sulla città delle luci perché proprio qui il 29 settembre 2023 la band irlandese torna in città per inaugurare The Sphere, l’edificio sferico più grande al mondo costruito a un passo dalla celebre Strip, la strada più importante della città.
Dimensioni e capienza della Sfera
The Sphere è alta 110 metri, larga 157 e con una struttura portante di 3.000 tonnellate di acciaio. Questa mega struttura può ospitare 18.600 persone e ha una superficie esterna di 54mila metri quadrati interamente ricoperti di display al LED.
Dietro al nuovo tempio dell’intrattenimento, immaginato per ospitare concerti, proiezioni cinematografiche, eventi di vario genere, c’è non solo l’adozione delle più innovative tecnologie a partire dallo schermo sferico interno in 16k, ma anche l’approccio avveniristico di Populous, uno degli studi d’architettura e design più noti al mondo, che ha messo la sua firma su grandi progetti come lo Stadio del Tottenham a Londra, la Climate Pledge Arena di Seattle, il centrale del tennis di Wimbledon.
Rispetto alle esperienze precedenti, The Sphere rimane sicuramente la più innovativa per la sua forma sferica, la grandezza considerevole ma anche per le caratteristiche tecniche che hanno riportato Las Vegas al centro delle cronache internazionali.
Come nasce l’idea dell’edificio più costoso di Las Vegas e costi previsti
Per chiunque percorra in macchina la Strip di Las Vegas nei pressi del Venetian, il più grande hotel a 5 stelle degli Stati Uniti d’America, è impossibile non venire ipnotizzati dalla Sfera.
Al momento della sua progettazione i finanziatori – la Madison Square Garden Company e la Apollo Global Management – avevano previsto un costo di 1,2 miliardi di dollari cresciuto fino a 2,3 miliardi nel 2023 al momento della conclusione dei lavori. Questa cifra rende l’infrastruttura per l’intrattenimento più costosa della storia di Las Vegas, capace di battere il record di 1,9 miliardi di dollari difeso fino al 4 luglio scorso (il giorno in cui il building si è illuminato per la prima volta) dall’Allegiant Stadium, lo stadio da 70mila posti a sedere che ospita le partite della squadra di football americano dei Las Vegas Raiders.
La costruzione di un’opera spettacolare
Per realizzare l’opera sono state adottate tecniche di costruzione del tutto innovative. La gru alta fino a 180 metri utilizzata per le movimentazioni più estreme è partita da Port Huenne in Belgio, ha attraversato l’oceano Atlantico via nave per approdare in California e da lì essere trasportata via terra fino a Las Vegas con l’intervento di 120 camion. Solo per assemblarne i pezzi sul posto ci sono voluti 18 giorni di lavoro.
Il basamento dell’opera, ampio 7.400 metri quadrati, è stato completato nell’ottobre del 2019, mentre l’altezza massima dello scheletro è stata raggiunta nel marzo del 2020. I lavori avrebbero dovuto terminare nel 2021, ma l’arrivo del Covid-19 ha imposto la chiusura dei cantieri per alcuni mesi ritardando così la consegna che è stata posticipata al 2023.
The Sphere e gli altri, la nuova vita della Las Vegas Strip
Ora l’immagine della superficie di Marte, ora la Terra che ruota, ora un enorme occhio scrutatore che ricorda quello di Sauron, il perfido antagonista del “Signore degli Anelli”, così l’orizzonte della Strip cambia per sempre grazie all’ingombrate profilo della Sfera.
Oltre al maxi progetto finanziato da MSG, la celebre strada lunga poco meno di 7 chilometri che costeggia i casinò e i grandi complessi alberghieri di Las Vegas è al centro di un profondo processo di riqualificazione che coinvolge alcuni degli hotel storici. Il Fontainebleau Las Vegas ad esempio sta realizzando un maxi resort per la cui costruzione serviranno oltre dieci anni di lavori e 2 miliardi di dollari di investimenti, mentre dalle parti del Las Vegas boulevard alla fine del 2023 apriranno i cantieri per la costruzione di un mega centro commerciale. La città si rinnova proprio nel suo business storico e lo fa anche grazie a una serie di infrastrutture strategiche, come il nuovo sistema di raccolta delle acque realizzato dal Gruppo Webuild nel Lake Mead. L’innovativa e complessa infrastruttura permette di raccogliere le acque dal lago artificiale più grande degli Stati Uniti anche nei periodi di siccità, assicurando così l’approvvigionamento idrico ai milioni di abitanti e visitatori della città delle luci.