Gli stadi del futuro: moderni, tecnologici e sostenibili

Sostenibilità e tecnologie per trasformare le grandi infrastrutture sportive
Allianz Arena di Monaco: un esempio di stadio del futuro
Gli stadi del futuro | Allianz Arena, Monaco

Tecnologici, sostenibili, modulabili in base alle esigenze e alla programmazione sportiva, e soprattutto fruibili non solo in occasione del match, ma sette giorni su sette.
Sono gli stadi del futuro, infrastrutture complesse dove la manifestazione sportiva diventa parte di una più ampia offerta di servizi che va dall’intrattenimento agli eventi culturali, dallo shopping alla ristorazione. E dove il tema della sostenibilità ambientale risulta centrale tanto per le tecniche di costruzione, quanto per i consumi energetici e il trattamento dei rifiuti.
Si tratta di opere moderne, con un impatto consistente in termini economici per le società di calcio, ma anche per l’indotto. Negli Stati Uniti si ragiona sull’opportunità di ideare strutture sportive di nuova concezione già dal 2004. Quell’anno venne infatti pubblicato lo Sport Marketing Quarterly, uno studio commissionato dalle società della National Football League per analizzare l’impatto dei nuovi stadi sui conti delle società. Secondo l’analisi, la costruzione di un nuovo stadio avrebbe comportato per le società un aumento dei ricavi dalla vendita dei biglietti del 54% e un aumento dei ricavi pubblicitari del 202%.
Da allora molto è stato fatto, tanto dai privati che hanno investito su progetti miliardari, quanto dalla FIFA, che ha imposto delle linee guida su come devono essere concepiti gli stadi del futuro.

Stadi sostenibili

Un elemento centrale del nuovo corso ingegneristico legato alla costruzione di stadi moderni è la loro sostenibilità. A questo proposito la FIFA ha stilato una serie di linee guida, ribadite lo scorso anno all’interno del documento programmatico “More Sustainable Stadiums” pubblicato in occasione dei Mondiali di Calcio disputati in Russia.
Secondo queste linee guida le infrastrutture sportive devono essere improntate alla massima efficienza energetica, devono sfruttare al massimo la luce naturale per ridurre i consumi, devono prevedere l’utilizzo di materiali sostenibili per la costruzione, possibilmente provenienti dalla prossimità geografica della struttura; devono prevedere misure per il risparmio e la gestione idrica, oltre a una efficiente gestione dei rifiuti. In sostanza devono essere strutture progettate per rispettare i più attuali criteri di sostenibilità.
È questo il caso dell’Al Bayt Stadium, costruito da Salini Impregilo per i Mondiali di Calcio del 2022 che saranno ospitati dal Qatar. Secondo i calcoli del SCDL, ente governativo di Doha, il paese investirà oltre 10 miliardi di dollari nella costruzione di nuovi stadi per i Mondiali. Tra questi, appunto, l’Al Bayt Stadium nella città di Al Khor. L’opera, che sarà in grado di ospitare 60mila spettatori, si presenta come un campione di sostenibilità. Oltre a rispettare i più stringenti criteri energetici, di efficienza e sicurezza, lo stadio è concepito come fosse una tenda beduina, ispirato quindi al concetto di accoglienza, e strutturato in modo che – una volta conclusa la competizione – parte di esso possa essere convertita in hotel e shopping center, mentre gli anelli sopraelevati smontati e donati alle nazioni in via di sviluppo che hanno bisogno di infrastrutture sportive.

L’Amsterdam Arena, il precursore europeo di un nuovo modello di stadio

L’Europa è sicuramente il continente dove gli investimenti nei nuovi stadi sono stati più consistenti. Il simbolo di questo nuovo corso è rappresentato dall’Amsterdam Arena, dove gioca l’Ajax e la Nazionale Olandese, e dove vengono organizzati eventi di matrice differente.
Ogni anno infatti si svolgono all’interno della struttura circa 70 eventi, solo il 35% dei quali legato a partite di calcio.
Per quanto sia uno stadio già in parte datato (la costruzione è terminata nel 1996), l’Amsterdam Arena rappresentò una novità assoluta per quegli anni e quello spirito innovativo sopravvive ancora oggi. Per capire il ruolo riconosciuto allo stadio dalla stessa cittadinanza, già prima del 14 agosto del 1996 (giorno della sua inaugurazione) la struttura era stata visitata da oltre 180mila persone. A conti fatti, per costruire la struttura sono stati investiti 127 milioni di euro, creati 6.000 posti di lavoro, ma soprattutto negli anni successivi 800 milioni di euro sono stati investiti nella riqualificazione della zona adiacente allo stadio.
Sulla scorta dell’esempio dato dall’Amsterdam Arena, sono stati costruiti in Europa stadi di nuova concezione, come ad esempio l’Emirates Stadium dell’Arsenal, inaugurato nel 2006 costato 420 milioni di sterline (circa 500 milioni di euro), e l’Allianz Arena di Monaco, costruito in occasione dei Mondiali del 2006 e costato 346 milioni di euro.

Al Bayt Stadium in costruzione
Gli stadi del futuro | Al Bayt Stadium

Tottenham e Mosca, tecnologia e intrattenimento

Tecnologia e multifunzionalità: gli stadi del futuro poggiano su questi pilastri, come dimostrano due importanti esempi di innovazione.
Il primo è il nuovo stadio del Tottenham, 61mila posti a sedere per un investimento di 750 milioni di sterline (870 milioni di euro), che garantisce caratteristiche uniche nel panorama mondiale, tra cui sedili riscaldati, un tunnel di vetro sotto gli spalti per seguire i giocatori prima che entrino in campo, un percorso panoramico sul tetto dell’arena, oltre a un’acustica speciale che trasforma le grida della tifoseria in un unico coro.
Il secondo esempio è la ricostruzione della VTB Arena, la leggendaria polisportiva che ospitava le partite della Dynamo Mosca. Dopo l’ultimo incontro giocato nel 2008, lo stadio è stato interamente ricostruito e la nuova arena si presenta oggi con caratteristiche veramente innovative. Tra queste, il fatto di raccogliere sotto lo stesso grande involucro ovale lo stadio di calcio e un palazzetto multifunzionale, progettato per ospitare incontri di hockey sul ghiaccio, pallavolo, boxe, basket e spettacoli di vario genere.
Nell’insieme la struttura ha una grandezza contenuta perché lo stadio da calcio arriva ad ospitare 26mila spettatori, mentre non supera le 14mila persone la capienza del palazzetto. La novità però è proprio nella concezione architettonica, perché tutto è concentrato all’interno di un’unica struttura. L’opera è infatti divisa su tre livelli: nel più elevato si trovano gli stadi, mentre i livelli inferiori ospitano rispettivamente un grande centro commerciale e i parcheggi.

Il caso Italia

Negli ultimi dieci anni – secondo i dati della Figc – sono 159 i nuovi stadi costruiti in Europa. I paesi più attivi sono Russia, Inghilterra, Francia, Spagna e Germania, ma anche Polonia e Turchia.
L’Italia è rimasta indietro e ad oggi conta solo tre strutture di recente costruzione: l’Allianz Stadium della Juventus, costato nel 2011 155 milioni di euro; la Dacia Arena dell’Udinese, realizzato con un investimento di 30 milioni di euro; e il Benito Stirpe di Frosinone, una piccola struttura costata invece 20 milioni.
L’età media degli impianti di calcio in Italia ha ormai raggiunto i 63 anni, e appena otto strutture di Serie A hanno la copertura totale degli spalti.
Anche per questo molte società sono interessate a rinnovare i loro stadi. Tra queste, il caso più significativo è quello della AS Roma, una delle due squadre di calcio della capitale. Il progetto approvato prevede la realizzazione di un nuovo stadio da 53mila posti (17mila in meno rispetto all’Olimpico, dove oggi vengono giocate le partite), che sarà però uno stadio di nuova concezione, ultra moderno, tecnologico, e dotato delle strutture commerciali tipiche dei nuovi stadi in giro per il mondo.
Anche a Milano è aperto il dibattito per la costruzione del nuovo stadio, che dovrebbe sostituire San Siro, inaugurato nel 1926 (e più volte ristrutturato) e che verrebbe demolito a spese delle due società Milan e Inter. Secondo i progetti presentati, l’investimento necessario per costruire una nuova struttura si aggirerebbe intorno ai 600 milioni di euro, comunque inferiori rispetto alla cifra necessaria per ristrutturare interamente San Siro.
In generale, l’impatto in termini di investimenti sarebbe consistente. Secondo una ricerca realizzata dalla società di consulenza specializzata nel settore calcio StageUp, la costruzione di nuovi stadi in Italia garantirebbe nei prossimi dieci anni investimenti per 4 miliardi di euro, creando 85mila posti di lavoro e facendo aumentare del 25% il fatturato complessivo della Serie A.