Università Usa: cantieri aperti nel tempio del sapere

Dai campus ai laboratori fino alle strutture sportive, gli atenei americani tornano a investire

Gli Stati Uniti mettono mano al portafoglio per migliorare il proprio profilo accademico. Dopo anni di relativo immobilismo, ingenti fondi pubblici e privati stanno convogliando verso il settore universitario per costruire nuove infrastrutture per la medicina, la ricerca scientifica, le scienze della vita, lo sport. Con oltre 5.300 college, di cui 1.626 pubblici, l’istruzione superiore americana è tra i sistemi maggiormente equipaggiati nel mondo per l’offerta di corsi e facoltà in ogni angolo del Paese.

La sola California conta più di 300 college. New York e Texas ne hanno ciascuno oltre 200. Questi tre stati servono oltre un milione di studenti universitari. Nel paese, il numero di college si è ridimensionato negli ultimi anni e in particolare per l’impatto della pandemia COVID che ha costretto alla chiusura decine di istituti privati, a causa della diminuzione degli iscritti e per le loro difficoltà di ricevere aiuti finanziari per le rette scolastiche, libri, forniture e dormitori. I college pubblici sono finanziati dai governi locali e statali, principalmente attraverso le tasse, mentre quelli privati si basano sulle rette e le donazioni provate di ex alunni o sostenitori.

I nuovi progetti delle università Usa

La ripresa è in atto con nuovi progetti e soluzioni, da uno stato all’altro. La UChicago Medicine (University of Chicago Medical Center), quotata accademia privata, ha annunciato la costruzione di un ospedale oncologico da 633 milioni di dollari nel suo campus di Hyde Park. Il nuovo complesso include 128 posti letto, strutture sanitarie e laboratori con l’intenzione di farne una sorta di hub dell’Illinois per la ricerca oncologica. La struttura risponde anche alla necessità di riqualificare un’area, il South Side, in cui sono maggiormente marcate la mancanza di accesso sanitario e le disuguaglianze economiche e sociali.

La Quinnipiac University di Hamden nel Connecticut, a Nord di New Haven dove sorge Yale (una delle otto super quotate Ivy League School: con Brown, Columbia, Cornell, Dartmouth, Harvard, Princeton e University of Pennsylvania), ha varato un progetto da 244 milioni per costruire tre nuovi edifici nel campus Mount Carmel. Un investimento senza precedenti per l’ateneo fondato nel 1929 e che nel 2020 aveva una dotazione, sempre proveniente da privati, pari a 545 milioni di dollari. Il nuovo complesso ospiterà anche un auditorio da 600-800 persone e avrà ulteriori 417 posti letto.

La stessa Yale ha appena annunciato un progetto da 350 milioni per la realizzazione di un edificio a zero-emissioni dedicato all’ingegneria e alle scienze quantistiche e dei materiali. La nuova struttura, che sorgerà a Nord del Bass Center e ad Est del Class of 1954 Chemistry Research Building, vicino al Wright Laboratory, ospiterà dipartimenti di fisica applicata, ingegneria chimica e ambientale, informatica, ingegneria elettrica, ingegneria meccanica, scienze dei materiali e fisica. Per farle posto, alcuni edifici, tra cui il Wright Lab West e il Wright Lab Connector, verranno demoliti e integrati nella nuova struttura.

La Dakota State University, istituto pubblico nato nel 1881 a Madison nel South Dakota, sta investendo 90 milioni, con fondi pubblici e privati, per assumere nell’arco di cinque anni le dimensioni di un vero e proprio laboratorio per la cyber-ricerca.

Un reinventato Science Center caratterizzerà, invece, il futuro del Wellesley College, uno dei più prestigiosi istituti privati femminili che con i college Barnard, Bryan Mawr, Mount Holyoke, Smith, Radclife e Vassar compone il consorzio delle Seven Sister, fondato nel 1926. Il progetto, annunciato qualche anno fa come uno dei più ambiziosi della storia moderna di questo istituto che primeggia nelle arti e nella ricerca scientifica, è stato appena completato con 36 aule e 108 laboratori.

Dallo Utah al Minnesota, investimenti su laboratori e strutture sportive

L’Università dello Utah ha in programma la costruzione di una struttura per gli allenamenti indoor dei propri atleti di football. Il progetto, per il quale sono stati stanziati 61,8 milioni, prevede un nuovo campo di gioco al coperto e strutture per la medicina dello sport. La Tennessee State University, dal canto suo, ha annunciato l’accesso a nuovi fondi statali per 250 milioni di dollari da utilizzare per miglioramenti infrastrutturali.

Anche la University of Minnesota conta di ricevere stanziamenti statali per 214 milioni da destinare al miglioramento delle proprie strutture, tra cui 142 milioni per il fondo HEAPR (Higher Education Asset Preservation and Replacement), grazie al quale sono finanziati circa 240 progetti, e i restanti 72 milioni per un nuovo laboratorio didattico nel campus di Twin Cities.

Dalla Central State University in Ohio (65 milioni per l’espansione delle residenze per studenti) alla University of Nebraska (93 milioni dalla città di Omaha per nuovi laboratori e l’espansione del medical Campus), la ripresa degli investimenti in infrastrutture universitarie muove anche il mercato della valutazione dei crediti. La sola agenzia Fitch, infatti, ha rivisto nell’arco dell’ultimo mese il rating sui bond emessi da una dozzina di college da Miami a Philadelphia, da New York a Rhode Island, da Chicago a Denver.