Raggiungere Genova via mare, in una giornata d’inverno con il sole alto e l’aria fredda soffiata dall’Appennino ligure, è un’esperienza prima di tutto visiva. Oltre il Porto Antico, oltre le banchine, oltre i capannoni industriali e la città vecchia che spunta dietro la sopraelevata, quello che colpisce all’occhio sono le gru. Decine di gru, molte di esse in movimento, che sembrano mettere in scena una rivoluzione cittadina, fatta di opere in costruzione, cantieri aperti, progetti ambiziosi che cullano il desiderio di riportare Genova al suo passato, quando la Repubblica marinara era un centro mondiale per lo scambio delle merci e delle persone.
Valgono 2,2 miliardi di euro i fondi pubblici stanziati sulla città e divisi su 27 progetti, dal Progetto Unico Terzo Valico dei Giovi-Nodo di Genova alla Diga Foranea, dall’aumento della capacità ferroviaria cittadina alla riqualificazione del silos Hennebique, fino al nuovo waterfront. Una serie di progetti avviati prima del PNRR e centrali per il rilancio del porto di Genova attraverso infrastrutture complesse e sostenibili come l’alta velocità ferroviaria.
«ll nostro piano di cambiamento del porto – ha spiegato il Presidente dell’Autorità Portuale Paolo Emilio Signorini – supera nel bilancio previsionale 2022 i 2,2 miliardi di euro. E questo fa di noi una delle principali stazioni appaltanti del paese. I macrointerventi che abbiamo in programma sono 27 e abbiamo già avviato 20 cantieri».
A calcolare cosa significa per la città questo brulicare di gru che si vede dal mare è stato il centro di ricerca Prometeia, secondo il quale nei prossimi quattro anni 22mila persone saranno impegnate direttamente nei cantieri (il 73% delle quali proprio nel settore delle costruzioni), con un valore aggiunto prodotto di 1 miliardo di euro.
Una parte di loro lavora già da anni nei cantieri del Terzo Valico dei Giovi, l’alta capacità veloce che consentirà il collegamento veloce tra Genova e Milano, e in particolare nella tratta del Nodo di Genova, un’opera davvero rivoluzionaria perché permetterà di coprire l’ultimo miglio cittadino, trasportando le merci dal porto fino al cuore dell’Europa.
L’ultimo traguardo del Nodo ferroviario di Genova
I lavori, negli scavi che corrono sotto la città di Genova, proseguono spediti. E il 21 dicembre scorso gli scavi della galleria Nuova San Tomaso, una delle tre gallerie previste dal Nodo ferroviario, sono stati completati portando all’83% lo stato di avanzamento delle attività di scavo del Nodo.
La nuova galleria è lunga circa 1.500 metri e prevede un tracciato a singolo binario che arriva fino alla tratta già esistente della Galleria San Tomaso, in corrispondenza della Stazione di Genova Piazza Principe Sotterranea. Oltre a questa, il progetto del Nodo prevede la realizzazione di altre due gallerie, la Galleria Nuova Colombo a singolo binario di circa 1.409 metri, che completa, con la Nuova San Tomaso, il Sestuplicamento della linea Genova Brignole-Genova Principe e la Galleria Polcevera a doppio binario di circa 2.167 metri che, costituendo il Prolungamento della linea Bretella di Voltri, consentirà la realizzazione del Quadruplicamento della linea Genova Voltri – Genova Sampierdarena. L’opera permetterà di fatto la connessione diretta tra il Terzo Valico dei Giovi e il Porto di Pra’ separando i treni regionali e metropolitani da quelli a lunga percorrenza.
Questo significa che l’alta capacità ferroviaria (i treni veloci in grado di trasportare le merci) raggiungerà il cuore della città creando così un collegamento diretto tra il mare e la terraferma. Da lì le merci, così come anche le persone, potranno viaggiare nella linea del Terzo Valico, coprendo la distanza tra Genova e Milano in meno di un’ora, con una riduzione dei tempi di percorrenza del 33% e una contrazione del 55% delle emissioni di Co2 rispetto al trasporto su gomma.
Un grande volano per l’economia e i trasporti
L’infrastruttura sotterranea che permetterà di dividere il trasporto locale dai treni veloci rappresenta un acceleratore strategico per lo sviluppo della città. Merci e persone che prendono la strada di Milano, di Torino o del centro Europa potranno infatti godere di una “corsia” dedicata e coperta dall’alta capacità veloce ferroviaria che parte dal cuore di Genova.
Il Nodo di Genova consentirà anche il potenziamento dei collegamenti regionali e metropolitani attraverso il quadruplicamento della linea Genova-Voltri-Porta Principe, oltre a prevedere la costruzione di due nuovi binari tra gli hub ferroviari di Porta Principe e Brignole. L’opera, realizzata dal General Contractor guidato dal Gruppo Webuild per conto di Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS italiane), è stata inserita dal governo nella lista delle opere strategiche per il paese e per questo posta sotto la supervisione del Commissario straordinario di Governo Calogero Mauceri.
Nell’insieme si tratta di un considerevole volano anche per il lavoro e l’imprenditoria locale. Alla realizzazione del Terzo Valico dei Giovi-Nodo di Genova partecipano infatti oltre 5mila persone, affiancate da una filiera di 2.300 imprese che rappresentano il meglio della tecnica e del know-how italiani. Sono loro il valore aggiunto di un grande progetto che punta a rilanciare Genova proprio dal luogo dove ha costruito la sua storia: il mare.