Ci sono infrastrutture sportive che parlano di storia, emozioni forti, traguardi impensabili e giocate imprevedibili. Molte di queste hanno più di cento anni e sono ancora teatro di grandi gesta atletiche, simboli iconici dei luoghi in cui si trovano. Nel tempo, mentre continuavano ad essere casa di nuovi record e raggiungere sempre più notorietà, questi impianti sono stati rinnovati, ampliati e resi più sicuri e tecnologici.
Negli Stati Uniti ci sono otto dei dieci stadi più grandi al mondo per capienza. Al primo posto c’è il Michigan Stadium, un impianto inaugurato ben 97 anni fa e capace di accogliere 107.601 spettatori. Ma esistono anche altri gloriosi impianti che, seppur costruiti nei primi decenni del secolo scorso, hanno sempre conservato la loro bellezza architettonica e contribuito allo sviluppo di grandi metropoli grazie a scelte costruttive lungimiranti e ai successivi interventi altrettanto innovativi e coraggiosi. Scopriamoli in questa speciale classifica.
I dieci stadi più grandi d’America
Michigan Stadium. Noto come “The Big House”, quest’impianto è il più grande tra i college stadium d’America. È la casa dei Michigan Wolverines, squadra della Michigan University, e si trova nella cittadina di Ann Arbor. Dalla sua apertura (1° ottobre 1927) è stato rinnovato varie volte ma senza che ne venisse modificata l’architettura originale. Di recente è circolata la notizia che la proprietà intende aumentare la capienza fino a 150.000 posti a sedere.
Beaver Stadium. Inaugurato nel 1960, è uno stadio di College Football situato nel campus della Pennsylvania State University. Con una capacità di 106.572 posti, il Breaver Stadium è il secondo stadio americano più grande e il quarto al mondo. La squadra dei Penn State Nittany Lions è il club di casa e l’impianto è stato ampliato sei volte; l’intervento più importante è quello del 2001 quando è stata anche aggiunta una tribuna sul lato sud. Nel 2023, la Pennsylvania State University ha approvato un nuovo grosso progetto di ristrutturazione per 700 milioni di dollari che sarà completato prima della stagione 2027.
Ohio Stadium. È il quarto più grande College Stadium del paese, con una capienza di 102.780 posti a sedere. Si trova a Columbus, nel campus della Ohio State University, ed è uno stadio di football americano. Inaugurato nel 1922, negli anni è stato ristrutturato svariate volte. A partire dal 2000 gli interventi di ampliamento si sono svolti in più fasi, rimuovendo la pista e aggiungendo posti a sedere: da una capienza di 101.568 nel 2001 (con un investimento di 200 milioni di dollari) si è passati a 102.329 nel 2007. La struttura viene chiamata anche The Horseshoe per la sua caratteristica forma a ferro di cavallo disegnata dall’architetto Howard Dwight Smith e ispirata al Circo Massimo di Roma. Nel 1974 è stato il primo stadio di football a essere ufficialmente inserito nel National Registry of Historic Places, l’elenco ufficiale del governo americano di siti, edifici, strutture, distretti e opere per il loro significato storico o “grande valore artistico”.
Rose Bowl Stadium. Situato a Pasadena, in California, è una delle “istituzioni” del football universitario americano. Inaugurato nel 1922, il Rose Bowl è uno stadio all’aperto con una capacità di 89.702 posti a sedere, riconosciuto come National Historic Landmark e California Historic Civil Engineering Landmark. Ospita le partite degli UCLA Bruins, squadra della University of California, Los Angeles. In questo stadio ogni anno si svolge il Rose Bowl Game, la competizione di college football americano in calendario il giorno di Capodanno. L’impianto è stato spesso rinnovato in occasione di grandi eventi internazionali, tra cui la FIFA World Cup 1994 vinta dal Brasile ai rigori contro l’Italia.
Lambeau Field. Con i suoi 106.00 abitanti, Green Bay (Wisconsin) è la più piccola città negli Stati Uniti a essere sede di una franchigia della National Football League, i Green Bay Packers. Ed è qui che si trova il Lambeau Field, terzo impianto più grande della NFL con 81.441 posti a sedere. Inaugurato nel 1957, è il primo stadio ad essere stato costruito appositamente solo per i match della National Football League. Inizialmente chiamato City Stadium, nel 1965 venne intitolato a Earl “Curly” Lambeau, storico fondatore dell’impianto, giocatore e primo allenatore dei Green Bay Packers. Questo stadio è sold-out da novembre del 1959 e la lista d’attesa per acquistare i biglietti è lunghissima. Fino al 1985 l’impianto ha ospitato anche grandi concerti (i Survivor di Eye Of The Tiger, sono stati gli ultimi a esibirsi). Un importante intervento di ristrutturazione è stato realizzato tra il 2001 e il 2003 grazie ai fondi arrivati direttamente dalla squadra di casa, o per meglio dire dai suoi tifosi. Già, perché i Green Bay Parkers hanno un azionariato completamente pubblico composto quasi tutto dai suoi fan. Ultima curiosità: il Lambeau Field è stato soprannominato “The Frozen Tundra” dopo la finale del campionato NFL di dicembre 1967 giocata a una temperatura di -25 °C (la partita è conosciuta anche come Ice Bowl).
Notre Dame Stadium. Inaugurato nel 1930, è il football stadium dell’Università di Notre Dame, nell’Indiana, ed è la casa dei Notre Dame Fighting Irish. La progettazione dell’impianto è stata realizzata sotto l’attenta guida di Knute Rockne, tra i più talentuosi allenatori nella storia del football universitario e all’epoca coach della Notre Dame University. A lui si deve la scelta di mantenere al minimo lo spazio tra il campo da gioco e le tribune, costruendo un impianto dalle caratteristiche identiche – ma in misura minore – a quelle del Michigan Stadium. Con 60.000 posti a sedere per decenni, il Notre Dame Stadium tra il 1994 e il 1997 è stato ampliato di molto e totalmente rinnovato con l’aggiunta di un anello superiore, una modifica che ha portato all’attuale capienza di 77.622 posti. Per le partite casalinghe è sold-out dal 1964. Il Notre Dame è uno dei più caratteristici football college anche per la sua vista sul murales Word of Life, realizzato sulla facciata della biblioteca universitaria: il dipinto viene anche chiamato Touchdown Jesus perché raffigura Gesù con le mani tese verso l’altro, nello stesso modo in cui l’arbitro indica un touchdown.
Los Angeles Memorial Coliseum. Conosciuto come uno degli stadi più grandi del mondo, il Coliseum è National Historic Landmark dal 1984. Aperto al pubblico nel 1923, quest’impianto multifunzionale ha una capienza di 77.500 posti. È la casa dei Trojans, football club della University of Southern California (USC), nonché palcoscenico dei Giochi Olimpici 1932 e 1984, e tra le venue che ospiteranno le prossime Olimpiadi di Los Angeles 2028. Al Coliseum si è tenuto anche il primo Super Bowl nel gennaio del 1967. Anche in questo caso, sono stati diversi gli interventi di ammodernamento e riqualificazione dello stadio che si sono susseguiti negli anni. L’ultimo è del 2019, con il rinnovamento di tutti i posti a sedere e la realizzazione di nuovi palchi lusso e suite club. In vista delle Olimpiadi LA28 sta per partire un ambizioso restyling con la costruzione di una pista sopra il campo da gioco, mentre nella parte al di sotto del manto verde si pensa a uno spazio da destinare all’area riscaldamento e check-in degli atleti prima di gareggiare. Inoltre, si sta valutando anche la realizzazione di una piattaforma meccanica che li solleverebbe lentamente al livello del campo per una entrata scenografica. Insomma, la lista di idee è lunga ma nessun intervento andrà a modificare il design originale dello stadio, ispirato agli stili egiziano, spagnolo e rinascimentale mediterraneo.
Caesars Superdome. Questa enorme arena coperta di New Orleans (precedentemente conosciuta come Louisiana Superdome e Mercedes-Benz Superdome) prende l’attuale nome dal suo main sponsor, la Caesar Entertainment, una delle più grandi catene di hotel casinò del mondo. Inaugurato nel 1975, l’impianto multifunzionale ha una capacità di 73.208 posti a sedere (espandibile fino a 76.468) per le partite di football e 73.432 per quelle di basket e baseball. Il Caesars Superdome copre un’area di 5,3 ettari e ha una copertura a forma di cupola che con i suoi 83 metri di altezza e 207 di diametro lo rende la più grande struttura a cupola fissa del mondo. Lo stadio ospita le partite casalinghe dei New Orleans Saints nella National Football League (NFL). Sette le finali di football americano che qui si sono disputate. Il prossimo mega evento sarà il Super Bowl 2025. Nel corso degli anni la struttura è stata rinnovata varie volte, con interventi anche alla superficie del campo da gioco e ampliamenti in tribuna. Durante l’uragano Katrina del 2005, è stato utilizzato come rifugio per gli sfollati. Da qui il nomignolo di Shelter o Last Resort con cui alcuni abitanti di New Orleans ancora lo identificano.
Wrigley Field. Inaugurato nel 1914, la casa dei Chicago Cubs è il secondo stadio più antico della Major League Baseball (MLB) dopo il Fenway Park. Con una capacità di 41.268 posti a sedere, il Wrigley Field ha ospitato diverse partite memorabili della Football World Series. L’impianto prende il nome dal secondo proprietario dei Cubs, il magnate dei chewing-gum William Wrigley Jr., che acquistando il club nel 1918 decise di dare il suo nome allo stadio (nato come Weeghman Park).
Pur mantenendo location e struttura, con il tempo lo stadio è stato molte volte ristrutturato e ampliato. L’intervento più recente risale tra il 2013 e il 2019: ampliamento delle gradinate, rinnovamento degli spogliatoi, degli uffici dirigenziali, della sala stampa, delle aree entertainment per i tifosi, nuovi video-boards e restauro della storica insegna rossa all’entrata principale. L’attuale proprietà, la famiglia Ricketts (Thomas S. Ricketts è il presidente dei Chicago Cubs) sta valutando un nuovo importante progetto di modernizzazione dell’impianto ma mantenendo rigorosamente il suo fascino storico e architettonico.
Fenway Park. Nella classifica dei 10 stadi più grandi d’America, il posto d’onore va al più antico campo da baseball in USA, il Fenway Park di Boston, soprannominato America’s Most Beloved Ballpark e The Cathedral. Inaugurato nel 1912, lo stadio di casa dei Red Sox dispone di circa 40.000 posti a sedere. Per dieci volte ha ospitato le Baseball World Series, per non parlare delle partite di football americano, calcio e hockey, e di tanti concerti.
A testimoniare il prestigio del Fenway Park c’è anche la più grande tribuna stampa tra gli stadi americani. L’impianto è stato più volte ristrutturato e ampliato pur conservando intatti i suoi “ricordi del passato”: dal leggendario Green Monster costruito nel 1912 (il muro più alto del baseball con i suoi 11,3 metri) alla Lone Red Seat, il posto a sedere di colore rosso in tribuna in mezzo a una distesa di seggiolini verdi, che indica il fuoricampo più lungo nella storia del Fenway Park – 153 metri – segnato dal leggendario giocatore dei Red Sox, Ted Williams. Al Fenway Park, chi prima arriva, prima si siede (senza sovrapprezzo) nella Red Seat.