Le ferrovie Usa e il miraggio dell’alta velocità

Dalla California al Texas, gli Stati Uniti puntano sui treni veloci

Da oltre 150 anni, il sistema ferroviario statunitense è un perno per l’economia del Paese. Oltre un terzo delle esportazioni USA viaggia su rete ferroviaria, per un totale di 5 milioni di tonnellate di merci ogni giorno.
E infatti la rete ferroviaria del paese è la più grande al mondo (140mila miglia - 260mila km), ma mentre il comparto merci è ben sviluppato in quasi tutti gli Stati e sottoposto a continui miglioramenti, quello passeggeri (87.000 passeggeri al giorno) affronta da anni una sfida quasi impossibile di fronte a infrastrutture datate e insufficienti, come insufficienti sono i fondi pubblici destinati al trasporto delle persone via ferrovia.
Il sistema passeggeri è gestito quasi esclusivamente da Amtrak, società semi-pubblica che riceve sussidi statali e federali. Il quartier generale è nei pressi della Union Station di Washington D.C.
Amtrak serve circa 500 destinazioni in 46 Stati (più tre province in Canada), con 300 treni al giorno sulle 21.356 miglia (34.000 Km) di ferrovia. Nel 2018 ha trasportato 31,7 milioni di viaggiatori, un dato assolutamente modesto rispetto a tutti gli altri paesi industrializzati.

L’Acela Express e il miraggio dell’alta velocità USA

Ad oggi il treno più veloce negli Usa è quello dell’Acela, il treno che unisce Boston e Washington D.C. con 16 fermate, tra le quali Boston (Massachussets), New Haven (Connecticut), New York, Philadelphia (Pennsylvania), Baltimora (Maryland) e Washington D.C., passando attraverso ben sette Stati lungo le 457 miglia del percorso totale che compie in 7 ore, lo stesso tempo previsto con l’auto attraverso le varie Interstate.
La velocità media è di 84 mph (135 km/h), anche se in alcuni tratti può raggiungere le 150 mph (240 km/h), tenendo conto che oggi, secondo gli standard internazionali, si può considerare criterio principale per la definizione di Alta Velocità Ferroviaria una velocità commerciale di 250 km/h. L’America oggi non ha quindi un vero treno ad alta velocità.
Oltre all’esempio dell’Acela, nel corso degli ultimi dieci anni sono stati presentati negli USA vari progetti di alta velocità, tra i quali il California HSR da San Francisco a Los Angeles, il SouthWest HSR (o High Desert Corridor) tra Nevada e California, il Florida HSR tra Tampa e Orlando, il Cascadia High Speed Rail tra Vancouver (Canada) e Seattle (USA), e il Texas Central HSR tra Dallas e Houston.

Un confronto con l’Europa

Nonostante i nuovi investimenti nell’alta velocità, gli Stati Uniti sono ancora molto indietro rispetto all’Europa nel trasporto su ferro. Mentre infatti negli Usa il mezzo più comune di trasporto passeggeri tra uno stato è l’altro è tradizionalmente l’aereo, in Europa l’uso del treno è una prassi molto diffusa.
Lo studio “Rail 2050 Vision”, realizzato dall’European Rail Research Advisory Council, calcola che ogni anno nelle zone urbane del Vecchio Continente vengono compiuti 400 miliardi di viaggi (tra ferrovie e metro), di cui il 45% proprio sulla rete ferroviaria. Inoltre in termini assoluti le ferrovie europee trasportano ogni anno 8,9 miliardi di passeggeri, poco meno dei 9,5 miliardi delle metropolitane.
Per l’Europa si tratta di un mezzo molto comune di trasporto, ma anche di un’industria strategica che dà lavoro a 2,3 milioni di persone, che diventano 4 milioni se si considera anche l’indotto, e con un valore aggiunto prodotto pari a 250 miliardi di euro.
Nell’ambito di questa enorme rete di trasporto, l’alta velocità ha un ruolo importante. L’Unione europea calcola che oggi nel continente siano attivi 9.067 chilometri di linee ad alta velocità, destinati ad aumentare in futuro con lo sviluppo delle reti TEN-T. Si tratta di un grande progetto comunitario che ha portato l’Ue a investire, tra il 2000 e il 2017, 23,7 miliardi di euro per cofinanziare con gli stati la realizzazione di queste linee.