Il Natale del Rockefeller Center: una tradizione che nasce in cantiere

La celebrazione dell’iconico albero risale al 1931 allestito da operai a lavoro nel mega complesso di edifici

Il Rockefeller Center di New York non smette di stupire per la capacità di attrarre sempre più visitatori, specie nelle festività di fine anno quando primeggia a livello mondiale con il suo iconico albero di Natale. Illuminato da più di 50mila luci LED multicolori, non è l’albero più alto in assoluto (alcuni attribuiscono il primato a una cittadina della Louisiana, altri a Seattle nello stato di Washington o alla tedesca Dortmund) ma è certamente il più visitato, osannato dalla cinematografia, condiviso sui social media.

Quest’anno l’abete rosso norvegese – di 12 tonnellate e alto 80 piedi (24 metri) – proviene da Vestal, una cittadina a nord nello stato di New York. «Qui a Vestal siamo orgogliosi. L’albero ha una forma perfetta, ha 80-90 anni e merita di essere l’albero di Natale degli americani» hanno detto due abitanti del luogo – Tony Zostant e Janice Slack – all’emittente locale “Twin Tiers”. L’albero resterà illuminato fino al 13 gennaio 2024.

L’albero di Natale del Rockefeller Center: una tradizione nata in cantiere

La celebrazione dell’albero di Natale è una tradizione che dura dal 1931, quando in piena Grande Depressione gli operai del Rockefeller Center unirono i loro soldi per acquistare il primo albero di Natale, un abete balsamico di 20 piedi adornato con ghirlande fatte in casa e collocato ai piedi delle torri in costruzione. La foto di quegli operai si accompagna ad altre immagini in bianco e nero entrate nel patrimonio storico di quel complesso architettonico.

La più famosa fu scattata nel 1932 e porta il titolo di “Lunch atop a Skyscraper” con 11 uomini seduti durante la pausa pranzo su una trave d’acciaio a centinaia di piedi da terra. Partendo da questa iconica immagine, è stata appena ricreata un’attrazione sui generis per i turisti che quest’anno affolleranno il Rockefeller Center. Si chiama “The Beam” e offre la possibilità di sedersi su una replica di quella trave d’acciaio, posta al 69° piano, per poi esser sollevati di altri 12 piedi (3,6 metri) oltre la terrazza panoramica del Rockefeller Center (la famosa Top of the Rock) che si trova a un’altezza di ben 850 piedi (260 m). Naturalmente, i visitatori sono seduti su poltroncine saldate alla trave e vengono legati con cinture di sicurezza. La “giostra” non sporge nel vuoto, compiendo il suo percorso sempre sopra il piano di osservazione ma la sensazione è di stare parecchio sospesi da terra.

Edifici e grandi infrastrutture illuminati per Natale

Per gli amanti dello splendore natalizio con l’illuminazione di edifici, piazze e infrastrutture anche complesse, New York rappresenta una meta obbligata con i 2milioni di luci che illumineranno le nuove costruzioni del quartiere Hudson Yard o l’attesissimo spettacolo di fine anno a Times Square con la palla illuminata che viene calata dal pennone più alto del grattacielo One Times Square accompagnando il conto alla rovescia per l’anno nuovo, scandito da una folla straripante in strada e centinaia di milioni di spettatori nel mondo per una celebrazione ormai diventata globale.

Dall’altra parte del mondo, a Sydney in Australia si svolge quello che viene ritenuto lo spettacolo pirotecnico più imponente del pianeta con fuochi di artificio lanciati in contemporanea dall’Opera House e dall’Harbour Bridge, e con il vantaggio di festeggiare l’ingresso dell’anno nuovo a 16 ore di anticipo su New York.

L’orchestra di luci, come a Sydney, ripropone feste illuminate con mille colori in ogni angolo del pianeta grazie all’installazione scenografica di LED sia in nuove costruzioni come l’International Gateway Bridge di Long Beach in California, costruito da Webuild nel 2020, sia in strutture iconiche come la Torre Eiffel. Parigi, infatti, negli anni ha cambiato l’illuminazione originale con un sistema di fari a ridotto consumo di energia per celebrare le festività in modo scintillante ma sostenibile.