Tra l’oasi di verde del Madison Square Park e la Yellow Line della metropolitana che da Nord a Sud taglia in due Manhattan seguendo la traccia obliqua di Broadway, New York City è pronta a lanciare una nuova sfida verso il cielo.
Passeggiando lungo le grandi avenue svuotate dal Covid-19, i ristoranti semideserti e i negozi dagli ingressi razionati, il riscatto per i newyorkesi arriva da un progetto infrastrutturale. Lo chiamano One Madison Avenue, il nuovo grattacielo di New York che sarà destinato ad uffici trasformato quasi casualmente in una bandiera grazie alla decisione di dare il via ai lavori ufficializzata pochi giorni fa, proprio mentre la metropoli è chiamata a fare i conti con le misure di contenimento ad una nuova diffusione della pandemia.
Il nuovo grattacielo di New York simbolo della rinascita
Per investimento, impatto architettonico, momento storico in cui cade, l’operazione “One Madison Avenue” è sicuramente il più grande progetto edilizio della città dall’esplosione della pandemia nel marzo scorso. Per realizzare il nuovo edificio, che dovrebbe essere completato nel 2023, è previsto un maxi investimento di 2,3 miliardi di dollari, necessari per portare a termine un progetto che non è solo di costruzione, ma anche di riqualificazione urbana.
Il 67% della struttura sarà infatti costituito dalla struttura originale dei vecchi edifici che oggi occupano quella superficie. Secondo il progetto dello studio di architettura Khon Pedersen Fox Associates (KPF), incaricato di disegnare il nuovo grattacielo, la torre di cristallo di 27 piani sorgerà proprio sui vecchi edifici.
«L’idea era quella di preservare il carattere dei vecchi edifici – spiega lo studio KPF in un comunicato – ma anche di superarla in modo da creare una struttura più in sintonia con il parco adiacente. Una volta terminato, siamo convinti che One Madison diventerà un luogo dinamico e ispirazionale del XXI secolo».
I numeri di One Madison Avenue
I vecchi edifici nei piani inferiori, un giardino pensile che affaccia sul Madison Square Park e una torre di cristallo che spunta dal verde.
Per una volta lo skyline di New York viene riscritto dal basso, iniziando proprio da quegli spazi condivisi che dovranno diventare il punto di approdo per le centinaia di persone che lavoreranno dentro “One Madison Avenue”. L’edificio è progettato per diventare la sede di uffici, ma anche uno spazio enorme all’interno del quale realizzare una sala per eventi da 800 persone, un mercato per i prodotti alimentari artigianali, un fitness center.
Tutto questo in una struttura di 1,4 milioni di piedi quadrati per la cui costruzione, nell’arco dei prossimi quattro anni, saranno impegnate a lavoro circa 3mila persone.
A finanziare l’opera è la SL Green Realty Corp., il più grande gruppo proprietario di uffici di Manhattan, che ha siglato una joint venture con il National Pension Service of Korea e Hines, due partner che hanno assicurato un finanziamento di 1,25 miliardi di dollari, grazie anche al sostegno di alcune banche.
«Il nostro impegno e la nostra fiducia in New York City è incrollabile – ha detto Marc Holliday, presidente e Ceo di SL Green – e siamo orgogliosi di sostenere un progetto di sviluppo nella zona di Midtown South, che attirerà imprese e talenti».
La scommessa sul futuro di Manhattan
L’angolo tra la 23esima e Madison Avenue, dove sorgerà il nuovo grattacielo di New York, è immerso nel pieno di Midtown, tra la vitalissima Union Square e Gramecy Park. Una cartolina di New York City dove il Flatiron Building e l’Empire State Building, icone dell’architettura del Novecento, si alternano ai palazzi in cortina e alle botteghe etniche.
Da qui riparte la scommessa della Grande Mela, chiamata ad assorbire il contraccolpo del Covid-19 che ha messo in ginocchio anche il settore del real estate. Secondo il New York Post, l’85% degli uffici presenti oggi nella metropoli non è occupato, un campanello d’allarme per i finanziatori di “One Madison” che tuttavia si dicono convinti di una prossima ripresa del mercato, che tornerà ad essere fiorente e vitale dal 2023, quando il grattacielo sarà pronto per essere inaugurato. Perché questo avvenga, un’attenzione speciale è stata posta anche sul tema della sostenibilità ambientale. La scelta di costruire il nuovo edificio senza abbattere completamente i vecchi è solo una delle decisioni prese in fase di progetto per puntare sulla riqualificazione urbana e sulla tutela dell’ambiente. A questo principio risponde anche la promessa di realizzare un manufatto che aderisca in pieno alle certificazioni LEED-Gold, le più elevate proprio in termini di sostenibilità.
New York City accetta la scommessa. Non potrebbe essere altrimenti di fronte al contraccolpo di una pandemia che è riuscita a mettere in ginocchio perfino la città che non si ferma mai. La disoccupazione ha raggiunto il 16%, le tasse versate si sono ridotte di 2 miliardi di dollari, mentre sul fronte del turismo solo un terzo delle camere di hotel in città è occupato. Una situazione che rischia di avere un impatto anche sugli investimenti della MTA, la Metropolitan Transit Authority che gestisce le metro e i bus della città.
Di fronte a tutto questo, e nell’attesa di un vaccino che permetta alla città e al mondo di risvegliarsi dall’incubo, New York City non vuole arrendersi e risponde a modo suo. Con l’annuncio di un nuovo grattacielo sostenibile, mentre si accendono le luci di Sachs che ricordano l’arrivo del Natale.