Il Texas, dove costruire è un imperativo

Lo stato della stella solitaria progetta in grande un futuro sostenibile.

Il Texas guarda ai risultati imminenti del Censimento nazionale. Un’occasione storica non tanto per fare di conto sull’evoluzione demografica dello stato, ma per assicurarsi ancora una volta quei 675 miliardi di dollari di fondi federali che gli vengono assegnati ogni anno. 

Quei risultati – che saranno resi ufficiali alla fine dell’anno – daranno nuovo carburante finanziario allo sviluppo infrastrutturale di città come Dallas, Houston, San Antonio, Austin. Una parte significativa di quei fondi sarà infatti spesa per le infrastrutture: scuole, ospedali, strade, lavori pubblici. Perché in Texas l’importante è crescere, dove crescere significa costruire, costruire, costruire.  

Infrastrutture del Texas: il Paese ricerca un posto tra i grandi

Una volta ogni decennio, l’America conta se stessa e i risultati del Census 2020 sono attesi per la fine dell’anno. Una sottostima della popolazione del Texas di appena l’1% potrebbe tradursi in una perdita di 300 milioni di dollari di quei fondi federali. Tra il 2000 e il 2010, i texani sono aumentati di oltre 4 milioni, aggiungendo tre seggi al Congresso. Nei successivi dieci anni, la popolazione è cresciuta a un ritmo di circa duemila persone al giorno e il Texas potrebbe chiudere sui 30 milioni di abitanti e ottenere due ulteriori seggi dopo il 2020.

Tra gli stati dell’Unione, con i suoi quasi 700mila km quadrati, il Texas è secondo per estensione solo al vastissimo territorio dell’Alaska, superando la California, che è invece al primo posto per numero di abitanti con 40 milioni di residenti, attesi dal censimento 2020 rispetto ai 37,2 milioni di dieci anni prima. Malgrado una minore densità di popolazione, in Texas si costruisce più che altrove. Il Texas, per esempio, conta circa 55mila ponti in servizio, ben 27mila in più rispetto a qualsiasi altro stato, con una media di vita di 47 anni e una condizione strutturale giudicata di gran lunga la migliore.

La spinta a costruire è iniziata subito dopo la Seconda Guerra Mondiale, con un boom economico tutto texano. Tra il 1945 e il 1965 lo stato della stella solitaria (the Lone Star State) ha costruito oltre 15mila nuovi ponti, due ponti al giorno per  un ventennio. C’erano forse più ponti che strade asfaltate, ma per collegare gli agricoltori con i centri abitati occorreva spesso superare campi di fango e allagamenti. Poi sono arrivati nuovi investimenti e nuove strade, viadotti, autostrade. E anche durante l’emergenza Coronavirus la determinazione a costruire non si è fermata.

Austin Skyline

Grandi progetti per le infrastrutture del Texas

Il dipartimento di trasporti del Texas TxDOT ha proseguito l’attività di presentazione e concessione di progetti, utilizzando anche il proprio canale YouTube dove, tra l’altro, dal 12 novembre al 12 dicembre ha aggiornato gli interessati sul progetto I-35 Capital Express Central del valore di 4,9 miliardi di dollari e dal 3 al 18 dicembre ha fornito gli obiettivi e i piani per la tratta I-35 Capital Express South, da 300 milioni di dollari. Entrambi i progetti completeranno la ricostruzione della I-35 attorno alla capitale, iniziata con la parte North l’anno scorso, per un investimento complessivo di 5,6 miliardi di dollari.    

Il programma prevede in vari tratti l’abbassamento delle attuali corsie, la costruzione di nuovi viadotti e, secondo il design tuttora in fase di studio, potrebbe comprendere anche il ricorso al tunneling. I progetti fanno parte del programma “Mobility35”, che rappresenta un importante elemento del rilancio del Texas, alla ricerca di un nuovo e prolungato boom economico.

Il mega progetto di Austin

Austin conta oggi un milione di abitanti e, pur essendo solo quarta dietro Houston (quasi due milioni e mezzo), San Antonio e Dallas (attorno al milione e mezzo ciascuna), ha un ritmo di crescita elevatissimo, tanto che si stima il raddoppio della popolazione nei prossimi 20 anni. Ciò ha giustificato il lancio e l’approvazione dei fondi per un altro mega progetto di mobilità urbana sostenibile. Si tratta del Project Connect, un sistema di trasporto da 7,1 miliardi di dollari che comprenderà una metropolitana leggera sotto la parte più congestionata della città, riducendo l’inquinamento e riducendo i tempi di percorrenza all’interno della capitale.

La linea di metro collegherà North e South Austin, fornendo un servizio diretto per l’aeroporto. Inoltre, attraverserà il fiume Colorado per estendersi verso il South Congress, servendo inoltre East Austin e Colony Park. Il sistema Project Connect prevede anche un servizio di autobus ampliato e una flotta completamente elettrica.

Congress Avenue, Austin

L’alta velocità tra Dallas e Houston

La rapida crescita texana sarà ulteriormente rafforzata nei prossimi anni dal sistema di mobilità più efficace, veloce e sostenibile progettato per collegare le due megalopoli di Dallas e Houston con la prima ferrovia ad alta velocità degli Stati Uniti. La costruzione della linea per il supertreno, un progetto da oltre 20 miliardi di dollari, è stata affidata dalla società Texas Central al Gruppo Webuild e i lavori sono vicini alla linea di partenza. 

Dallas e Houston, entrambe tra le prime cinque economie cittadine degli Stati Uniti, saranno collegate in 90 minuti, vale a dire la metà del tempo necessario per lo spostamento in auto e un’ora in meno rispetto al volo diretto tra le due città considerando le operazioni d’imbarco. Secondo le stime della Texas Central, oltre 6 milioni di passeggeri utilizzeranno il treno dopo appena un paio d’anni dalla sua entrata in servizio, pompando più di 36 miliardi di dollari nell’economia del Texas e delle comunità locali attraversate e creando 17mila posti di lavoro. 

Infrastrutture: l’ultimo record del Texas

Il governatore Greg Abbott ha potuto esibire con orgoglio il premio come lo stato migliore per le infrastrutture (Top State for Infrastructure and Corporate Investments) e il Texas si prepara per le ulteriori opportunità derivanti dai nuovi dati del Census e dal nuovo ciclo di finanziamenti dell’amministrazione federale vicina al passaggio di consegne da Donald Trump a Joe Biden. Strade, ponti, aeroporti, tunnel, condutture per l’irrigazione e per le acque reflue, ferrovie e altre importanti infrastrutture per una crescita sempre più sostenibile delle comunità locali.

In Texas ci sono 380 aeroporti, 10.425 miglia di ferrovie merci, più di ogni altro stato, 16 porti, di cui 11 con pescaggio di oltre 30 piedi, oltre 313 mila miglia di strade, più di ogni altro stato. La scelta, quasi naturale, del motto “GO BIG in Texas”, lanciato dalla Texas Economic Development Agency, la dice lunga sull’approccio di questo stato, che da 18 anni ininterrotti è al primo posto per le esportazioni degli Stati Uniti, con 331 miliardi di dollari nel 2019.
Quel GO BIG rappresenta la bussola per difendere il primo posto nelle infrastrutture e, soprattutto, per essere considerato un leader globale. Non è un caso che il motto dello Stato sia ancora oggi: «Se il Texas fosse una nazione sarebbe la decima economia del mondo».