Otto ore consecutive al dì sul fondo del mare per 28 giorni di seguito, in una camera iperbarica. Assomiglia a un viaggio nello spazio la missione dei sommozzatori che hanno realizzato le bonifiche belliche necessarie all’avvio del cantiere marino della nuova Diga Foranea di Genova.
Oggi che le lavorazioni sono in fase avanzata e otto cassoni dalle enormi dimensioni sono già stati posizionati in mezzo al mare formando il profilo della futura diga, l’impresa delle squadre di sommozzatori rappresenta una delle storie eccezionali che accompagnano e caratterizzano la costruzione di quest’opera infrastrutturale, tra le più ambiziose e complesse al mondo nel suo genere.
I fondali dove poggiano i cassoni raggiungono i 50 metri e sono infatti tra i più profondi in Europa per una diga foranea. Lavorare a profondità così elevate con tecniche tradizionali avrebbe comportato tempi troppo brevi di intervento per permettere ai sommozzatori di decomprimere prima di tornare in superficie, perché più profonda è la quota di immersione meno tempo si ha per lavorare.
Per questo è stata adottata la soluzione dell’immersione subacquea in saturazione iperbarica, una tecnica altamente sofisticata che viene utilizzata solo in condizioni estreme, come ad esempio negli interventi in mare aperto sui pozzi offshore. Per le bonifiche belliche nel cantiere della nuova Diga Foranea di Genova questi interventi sono stati affidati all’azienda Drafinsub di Genova, pioniere di questa tecnica, che ha operato sotto il coordinamento del Consorzio “Per Genova Breakwater” guidato dal Gruppo Webuild incaricato della costruzione dell’intera infrastruttura.
Diga Foranea e camera iperbarica per i sommozzatori: una navicella spaziale al largo di Genova
Nel cantiere della Diga Foranea di Genova la “navicella spaziale” è una camera iperbarica, anzi un “appartamento” iperbarico costruito su una chiatta in mezzo al mare. All’interno hanno vissuto per 28 giorni tre squadre di intervento, ognuna delle quali composta da due sommozzatori esperti. Al momento del proprio turno, la prima squadra ha raggiunto il fondale marino a 50 metri di profondità all’interno di una campana d’immersione, che ha la stessa pressione della camera iperbarica.
Toccato la parte più bassa del fondale marino, prima di aprire il portellone della campana, uno dei due sommozzatori indossa il casco, controlla comunicazioni e sistemi di sicurezza, oltre alla circolazione dell’acqua calda all’interno della propria muta da sub, che assicura il mantenimento della corretta temperatura corporea. Solo a quel punto, il sommozzatore esce per lavorare sui fondali marini, mentre il secondo rimane nella campana in attesa di dare il cambio al collega completando così insieme il turno previsto di otto ore consecutive.
Questo miracolo della scienza è reso possibile proprio grazie alla speciale tecnica dell’immersione subacquea in saturazione. I sommozzatori all’interno della camera iperbarica si trovano infatti in mezzo a una miscela di gas costituita per il 97% da elio e per il 3% da ossigeno. Questa pressione è la stessa che poi trovano sul fondo del mare e che gli permette quindi di vivere nell’impianto di saturazione e di operare senza il problema della decompressione.
Nelle fasi di pausa, i sommozzatori vivono all’interno dell’“appartamento” iperbarico, dove si mangia, si dorme, sono presenti i servizi igienici, si condividono i momenti di socialità. Tutto questo sotto il costante controllo di coordinatori e medici altamente specializzati. Dopo 25 giorni di lavoro, i sub entrano in un’apposita camera di decompressione, dove rimangono per circa tre giorni prima di uscire e tornare all’aria aperta.
Eccellenze uniche al servizio di una grande opera infrastrutturale per il porto di Genova
Le immersioni in saturazione rappresentano solo una delle eccellenze presenti all’interno dei cantieri della Nuova Diga Foranea di Genova. Realizzare un’opera infrastrutturale del genere, lunga nel suo sviluppo complessivo 6.000 metri a una distanza di 400 metri dalla diga esistente, è infatti un’attività estremamente complessa che richiede una enorme varietà di interventi e di specializzazioni, tutte al servizio di un obiettivo comune.
Ampliando in modo significativo il bacino di evoluzione, la Nuova Diga Foranea permetterà il transito nel porto di Genova (il secondo porto più grande d’Italia) anche delle grandi navi che raggiungono i 400 metri di lunghezza.
Inoltre, l’infrastruttura favorirà la scelta di Genova come approdo naturale per le merci che devono raggiungere l’Europa, accrescendo la competizione rispetto al porto di Rotterdam, che è oggi il primo scalo commerciale del continente. Un’opera strategica, quindi, la cui costruzione è resa possibile dall’eccellenza di tutte quelle imprese che ogni giorno danno il loro contributo nei cantieri della Diga Foranea.