Riyadh, si alza il sipario sulla metro dei sogni

Inaugurata la nuova Linea 3 che con i suoi 41,6 chilometri e 22 stazioni rappresenta una direttrice strategica per il nuovo network trasportistico della capitale saudita

Per molti osservatori internazionali questo è il momento migliore per visitare la Penisola Araba e ammirare Sindalah Island, una delle opere collegate al megaprogetto della città futuristica di Neom, o vedere i passi in avanti compiuti nel processo di riqualificazione di Diriyadh, sede storica della famiglia reale saudita patrimonio UNESCO, o ancora la Linea 3 della metro di Riyadh, un’infrastruttura unica al mondo, moderna, sostenibile e capillare che permette di viaggiare in lungo e in largo nella capitale saudita.

La linea, detta anche Orange Line, è stata realizzata dal consorzio Arriyadh New Mobility di cui è parte il Gruppo Webuild, e fa parte di una rete lunga 176 chilometri, uno dei progetti più ambiziosi a livello globale pensato per ridurre il congestionamento e favorire la transizione verso la mobilità sostenibile. E infatti, secondo i calcoli della Riyadh Development Authority, da qui al 2030, senza interventi mirati alla riduzione del traffico la velocità media dei veicoli lungo le strade della capitale saudita sarebbe passata dagli attuali 45 ai 18 km/h. Il dato conferma dunque la necessità di contenere il numero di mezzi in superficie, un risultato che può essere conseguito solo con l’aumento del trasporto su rotaia.

È nato così il progetto della Metro di Riyadh, la super opera alla quale hanno dato il loro contributo anche archistar internazionali come lo studio Zaha Hadid Architects che ha progettato la King Abdullah Financial District Metro Station, in cui una serie di ponti pedonali collegano la stazione ai 61 grattacieli del Financial District cittadino.

Riyadh, una metro moderna ispirata alla tradizione

La King Abdullah Financial District Metro Station è solo una delle 85 stazioni che costituiscono la spina dorsale della nuova rete metropolitana della capitale saudita. Attraverso di loro transiteranno ogni giorno 3,6 milioni di passeggeri (questa la capacità giornaliera dei treni della metropolitana), che avranno la possibilità di utilizzare sei diverse linee, ognuna delle quali disegnata per servire una zona specifica della città.

Proprio per le sue caratteristiche, l’opera punta a soddisfare la quasi totalità delle esigenze di mobilità cittadine. Le linee attraversano infatti le aree più popolose e trafficate della metropoli, collegando il King Khalid International Airport con il King Abdullah Financial District, ma anche Università, snodi logistici e l’area Downtown di Riyadh.

Nel complesso, si tratta di un progetto da oltre 22 miliardi di dollari che punta a rispondere alla domanda di mobilità e, allo stesso tempo, a creare una infrastruttura bella e sostenibile, interprete del patrimonio storico e culturale saudita.

I progetti di tantissime stazioni sono stati elaborati traendo ispirazione dalla cultura e dalla tradizione del paese, con stili che richiamano i panorami dominanti della regione, come il deserto, le oasi di palmi, le dune smussate dal vento, integrate con le tecnologie più innovative. Solo per fare un esempio, i treni che viaggiano sui binari della metro sono tutti driverless, cioè senza conducente, coordinati da una avveniristica sala di controllo.

Il record della Orange Line, 41 chilometri attraverso la città

L’Orange Line della metropolitana di Riyadh è anche la più lunga dell’intera rete. Con i suoi 41,6 chilometri rappresenta una direttrice strategica per il nuovo network trasportistico che tocca alcune delle zone più significative della metropoli. Il percorso si sviluppa prima in superficie nella parte occidentale della Al-Madinah Al-Munwwarah Road e poi, proseguendo verso Est, diventa sotterraneo nell’area della Prince Saad bin Abdulrahman Road. La linea è servita da 22 stazioni con due depositi adibiti alle manutenzioni. Si tratta di un’opera davvero complessa che conferma il legame storico maturato da Webuild, presente nel paese dal lontano 1966.

Oltre alla realizzazione di infrastrutture iconiche come la Kingdom Tower, uno dei simboli di Riyadh, il Gruppo è al lavoro sui progetti più moderni lanciati dal Regno Saudita, ultimo dei quali la realizzazione di tre dighe che alimenteranno un lago di acqua dolce nella località di Trojena, scelta per ospitare i Giochi Asiatici Invernali del 2029.