M4, viale Argonne simbolo della nuova rigenerazione urbana di Milano

Campi da calcetto, zone fitness, aree per bambini e adulti nel nuovo parco della linea Blu

Dalla chiesa dei Santissimi San Nereo e Achilleo, la vista viaggia fino all’orizzonte, tra alberi, campi di calcio, palestre, giostre per i più giovani e piste di bocce per i meno giovani.

A guardarlo oggi viale Argonne, una delle direttrici storiche di Milano, assomiglia a un parco giochi per tutti i gusti. C’è il basket e il minibasket, il calcetto e il mini calcetto, ma anche le panchine – rigorosamente modello Milano – dove sedersi per leggere un giornale o chiacchierare con gli amici e le amiche.

La riqualificazione di questa arteria cittadina è solo una delle tante eredità sostenibili della M4, la nuova metropolitana di Milano che il 26 novembre festeggerà la sua prima grande inaugurazione, con l’apertura della tratta che va dall’aeroporto di Linate a Dateo. Sei stazioni tra le quali anche la fermata Argonne, che offre l’entusiasmo della novità per i treni che corrono nel sottosuolo, ma anche per la riqualificazione di superficie.

Proprio il 26 novembre viene infatti aperto anche il parco di Argonne, realizzato da Webuild, lo stesso gruppo che sta costruendo la M4, nell’ambito di un progetto complessivo di riqualificazione cittadina che da Est a Ovest investe l’intero percorso della nuova metropolitana.

«Oggi – spiega Giovanni Pirro, ingegnere di Webuild e Responsabile Ingegneria e Ufficio Tecnico di M4 – è impossibile pensare di realizzare un’opera, soprattutto in una grande città, senza considerare l’impatto che ha soprattutto dal punto di vista della sostenibilità ambientale ma anche sulla qualità della vita delle persone».

Questo impatto è stato ed è tuttora al centro del progetto di costruzione della linea Blu, che dalla stessa Argonne fino alla riqualificazione di aree centrali come San Babila contribuirà a ridisegnare non solo il sottosuolo ma anche la superficie di Milano.

Argonne, un parco giochi per tutti

Passeggiare per viale Argonne dà l’impressione di trovarsi in una grande area di svago e intrattenimento. Un ampio giardino pubblico circondato dall’arteria stradale che corre in entrambi i sensi lungo il quale il prato verde perfettamente curato viene accompagnato dalla pista ciclabile e intervallato dalle aree fitness, dai campi da gioco e da molto altro.

L’ingegnere Giovanni Pirro ha seguito personalmente le attività di riqualificazione dell’area e oggi controlla che tutto sia pronto per la grande inaugurazione.

«Nulla è stato lasciato al caso – racconta. – Abbiamo perfino cercato di ottimizzare la posizione della stazione Argonne proprio per cercare di salvaguardare il maggior numero di platani esistenti».

In aggiunta l’area è stata concepita per essere utilizzata da ogni fascia d’età. I parchi giochi, per esempio, sono stati divisi per i bambini da zero a tre anni e per i bambini più grandi. È stato poi realizzato un campo da calcetto lungo 29 metri dove è possibile anche giocare a basket e a pallavolo, oltre a un campo di bocce, spazi dedicati con tavoli da ping pong e un’area fitness dove ogni attrezzo è dotato di un QR Code che permette di scaricare una guida per gli esercizi fisici.

Innovazione e benessere: la partnership con il Politecnico

Intorno a viale Argonne i cittadini attendono l’apertura del nuovo parco. La struttura ha infatti riqualificato tutta l’area e oggi promette di diventare un punto di riferimento per gli abitanti della zona.

«Parlando con le persone – racconta ancora l’ingegnere Pirro – in molti ci hanno detto che non vedono l’ora che si apra, perché vedono che lo spazio è bello, è nuovo e offre moltissime possibilità di fruizione».

Una bellezza che nasconde anche un elevato livello di innovazione. Oltre allo studio architettonico dell’area, Webuild ha siglato una partnership con il Politecnico di Milano per progettare un materiale speciale per la pavimentazione dell’area. Si tratta di una particolare mescola cementizia che rende il pavimento assolutamente drenante permettendo che l’acqua piovana venga assorbita dal sottosuolo.

La soluzione innovativa, studiata e sperimentata insieme al Politecnico, sarà utilizzata anche in altre zone superficiali della nuova metropolitana, proprio perché il progetto di riqualificazione interesserà l’intero percorso, da capolinea di Linate a quello di San Cristoforo. Lungo i 15 chilometri di percorso, punteggiati da 21 stazioni, saranno diverse le aree interessate dal processo di riqualificazione a partire dalla pedonalizzazione di San Babila.

«La riqualificazione – spiega l’ingegnere Pirro – comprende l’intera linea soprattutto nella parte del centro storico. E poi si estende fino alla parte ovest della città, fino quindi al capolinea di San Cristoforo. È un grande progetto che ha al centro la città di Milano e che integra il sotto con il sopra».

E così intorno all’area riqualificata di fronte alla chiesa Santissimi San Nereo e Achilleo sbucano le scale mobili delle stazioni della metropolitana. Le stesse scale mobili pronte a riempirsi nel giorno dell’inaugurazione, consegnando nelle mani dei cittadini di Milano il parco verde che si affaccia sul viale Argonne.