New York City, i grattacieli super slim che cambiano lo skyline

Esempi delle tecniche ingegneristiche più moderne ma anche simboli di lusso sfrenato

È molto facile vedere persone a New York City camminare con il naso all’insù, soprattutto se si passeggia lungo la cosiddetta Billionaire’s Row. Non si tratta, però, di snobismo da parte dei residenti degli edifici di super lusso costruiti in quei cinque blocchi di strada sulla 57th Street a sud del Central Park, tra la 8th e la Park Avenue. Guardare in alto è un gesto istintivo, per un senso di incredulità misto ad ammirazione nei confronti di architetti e ingegneri che hanno concepito grattacieli filiformi che si staccano verso il cielo, quasi sfidando le leggi di gravità, tirati su in spazi ridottissimi e destinati a portafogli larghissimi.

A conferma di una città mai ferma, anche in questa striscia della Midtown la costruzione di nuove torri va avanti malgrado non vi siano spazi liberi. Proprio qui è stata completata, appena l’anno scorso, la Steinway Tower, il grattacielo più magro del mondo, che raggiunge i 1.428 piedi d’altezza (435 metri) e ha un rapporto di 24:1 con la larghezza alla base. Una ratio che ha dell’impossibile se si considera che – sebbene non vi siano definizioni ufficiali – un grattacielo si dice super slim se è almeno 10 volte più alto che largo nel punto più stretto.

Il record assoluto della torre Steinway

Il record della Steinway non è soltanto una questione di snellezza, quanto della sorprendente e innovativa tecnica strutturale adottata, visto che la torre è stata costruita conservando alla base l’edificio di 16 piani costruito quasi cento anni prima, nel 1925, e noto come Steinway Hall, casa del celebre e fastoso negozio di pianoforti fatti a mano dalla Steinway & Son, fondata nel 1853 a Manhattan dall’immigrato tedesco Henry Engelhard Steinway. La nuova torre all’indirizzo 111 West 57th Street si stacca a partire da quei 16 piani e, per mesi, i newyorchesi hanno visto salire un piano dopo l’altro un’immensa gru per la costruzione dell’edificio di 84 piani, fatto di residenze dal costo variabile tra i 7 e i 66 milioni di dollari tutte vendute malgrado il rallentamento immobiliare dovuto alla pandemia del Covid.

Secondo le informazioni rese a suo tempo alla stampa, la Steinway Hall, che è considerata una landmark di New York, è stata rinforzata con un telaio strutturale in acciaio sopra una base in cemento armato e grate d’acciaio, mentre le sue fondamenta contengono circa 200 ancoraggi che scendono fino a 100 piedi (30 m) nel substrato roccioso sottostante e garantiscono la stabilità necessaria per l’estrema sua snellezza.

Come tutte le torri, anche la Steinway Hall ondeggia nella sommità per l’azione del vento; e secondo vari studi presentati dai media al debutto di questo spettacolare grattacielo, la Steinway in cima potrebbe flettersi fino a tre piedi (0,9 metri). Non si tratta di spostamenti che mettono in dubbio la sicurezza, anche perché – come imposto dai regolamenti costruttivi della città – devono essere installati sistemi e apparati per smorzarli e contenerli entro limiti ben precisi, anche in termini di percezione acustica. Si tratta, piuttosto, di possibili momenti di nausea o timore da parte dei nuovi inquilini finché non ci si fa l’abitudine.

Da Hong Kong a New York City, l’era delle pencil tower

La Steinway è la più alta pencil tower, torre a matita, del mondo. L’introduzione di questo genere di costruzioni è stato sviluppato negli anni ’70 a Hong Kong, con edifici residenziali di venti o più piani, con un solo appartamento per piano, costruiti su lotti strettissimi per esigenze di spazio. In poco tempo, Hong Kong è diventata la città a più alta concentrazione mondiale di grattacieli slim, fino ad arrivare alla Highcliff Tower di 72 piani, che ha un rapporto di snellezza di 20:1. Una tecnica importata negli Stati Uniti nel primo decennio degli anni Duemila, quando le torri a matita sono diventate un nuovo fenomeno di edilizia di lusso.

La prima di queste pencil tower di Manhattan, costruita proprio nella Billionaire’s Row, è stata la torre One57, alta 1.004 piedi (306 m) per 74 piani, finita di costruire nel 2014. Poi è arrivata la 432 Park Avenue, alta 1.397 piedi (425 metri) per 96 piani, facendo immediatamente di quel tratto di Midtown il mercato immobiliare più costoso del mondo, con 41 transazioni superiori a 25 milioni di dollari dal 2015 al 2019. Secondo un articolo del Wall Street Journal di febbraio 2018, il penthouse a due piani dell’One57 è stato acquistato da Michael Dell, fondatore e CEO del colosso elettronico Dell, per la cifra record di 100,4 milioni di dollari, il prezzo più alto mai pagato per una compravendita immobiliare a New York.

Grattacieli slim il simbolo del lusso newyorkese

La domanda di residenze di lusso è tuttora alta in quel tratto di strada e, pur non essendo concepito come un grattacielo snello, il progetto per il quale sono iniziati i lavori quest’anno prevede la costruzione di un edificio alto 386 piedi (118 metri) per 28 piani extra lusso. L’edificio al 126 East 57th Street avrà un ingresso in rame e specchi e un design definito “frattale” o “pixelato” dai suoi architetti, con una ripetizione di forme geometriche, per lo più cubi, con terrazze sfalsate per permettere l’inserimento di piante ad ogni piano.

Vivere ad alta quota e in maniera opulenta non è però una prerogativa della sola 57th. È stato appena inaugurato, infatti, un altro grattacielo super slim che si affaccia come un faro altissimo sulla sponda dell’East River. È la Sutton Tower, un elegante edificio super slim a base quadrata, alto 850 piedi (259 metri) per 65 piani, rivestito di pietra calcarea spessa due pollici, come omaggio a un passato Art Déco della zona, nota come Little London. Nella nuova torre ci sono 121 residenze variabili da abitazioni con una sola camera da letto ad appartamenti con cinque stanze per tutto un piano, con prezzi variabili dai 2,5 milioni a 19 milioni di dollari.