Il Riachuelo, grande fiume che costeggia Buenos Aires per finire nel Río de la Plata, torna a respirare. A inizio giugno è stato messo in servizio il nuovo impianto di depurazione delle acque reflue, parte di quello che viene chiamato il “Sistema Riachuelo”, ovvero il più grande progetto di risanamento ambientale mai realizzato in Argentina che ha al centro proprio il trattamento delle acque del fiume.
L’opera, che coinvolge 14 comuni e interessa oltre 4,3 milioni di cittadini, rappresenta un cambio di passo nella lotta all’inquinamento ambientale del bacino del Río de la Plata perché, dopo decenni di contaminazione dovuta a sversamenti e fognature abusive, il progetto segna l’inizio di una nuova era.
Il Riachuelo, conosciuto anche come Rio Matanza, per oltre 150 anni è stato uno dei fiumi più inquinati dell’America Latina. Le sue acque hanno subito lo sversamento irregolare di scarti industriali e liquami fognari, oltre alle esondazioni che colpivano quartieri densamente popolati di Buenos Aires come La Boca e Barracas.
Nel 2006, una class action di abitanti del bacino ha portato la Corte di Giustizia argentina a ordinare allo Stato la bonifica del fiume e, proprio da quell’istanza giudiziaria, è nato il progetto “Sistema Riachuelo”, un’opera infrastrutturale colossale sostenuta anche dalla Banca Mondiale.
Depurazione delle acque reflue del Riachuelo: tre lotti, ma un unico sistema integrato
Il Sistema Riachuelo si articola in tre grandi lotti infrastrutturali. Il primo ha previsto la realizzazione dei collettori principali e di tutte le opere necessarie per intercettare le acque reflue e piovane e convogliarle in profondità.
Ma il cuore pulsante del sistema è il Lotto 2, affidato a Fisia Italimpianti, società leader nel settore water controllata dal Gruppo Webuild, che ha richiesto la costruzione di un impianto di pretrattamento di ultima generazione.
Il Lotto 3, realizzato dal Gruppo Webuild, consiste invece in un tunnel idraulico, scavato a 40 metri di profondità sotto il letto del Río de la Plata, di 12 chilometri di lunghezza e dotato di 34 diffusori verticali (“risers”) che permettono il rilascio controllato delle acque trattate a largo fiume.
Il Lotto 2 si sviluppa nell’area portuale di Avellaneda, a sud di Buenos Aires. È qui che le acque di scarico, convogliate a 40 metri di profondità, vengono sollevate da una stazione di pompaggio con una capacità di 36 m³/sec e avviate al pretrattamento.
Il processo è diviso in due fasi:
1. Nella prima vengono eliminati i detriti solidi.
2. Nella fase successiva, attraverso l’impiego di microbolle d’aria in 32 canali areati, vengono separati dall’acqua le sabbie, gli oli e i grassi.
Una volta trattata, l’acqua è rilanciata nella camera di carico e immessa nel tunnel per essere convogliata al Río de la Plata. Nel complesso il sistema è in grado di trattare 2,3 milioni di metri cubi di acque reflue al giorno, con una portata media di 27 m3 al secondo.
Una nuova infrastruttura fognaria per 1,5 milioni di persone: un passo avanti verso la sostenibilità ambientale
I benefici ambientali, economici e sociali che deriveranno dal Sistema Riachuelo sono di vasta portata.
Oltre al trattamento diretto del fiume, per la prima volta dopo 70 anni il progetto ha previsto anche un ampliamento del sistema fognario dell’area metropolitana di Buenos Aires, consentendo a 1,5 milioni di nuovi utenti di accedere alla rete, e in questo modo riducendo drasticamente i rischi sanitari legati all’inquinamento idrico e migliorando i servizi in 14 comuni della città.
Nel complesso, il “Sistema Riachuelo” risponde agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’ONU, promuovendo la protezione degli ecosistemi acquatici e terrestri, migliorando la qualità della vita urbana e contribuendo ai progressi contro il cambiamento climatico.
L’intera opera è stata riconosciuta come esempio concreto di infrastruttura resiliente e sostenibile, replicabile in altri contesti urbani ad alto tasso di urbanizzazione e stress ambientale.