Texas: maxi piano infrastrutturale da 20 miliardi di dollari contro la crisi idrica

Il Parlamento texano approva due proposte di legge per avviare interventi di riparazione delle reti idriche, trattamento delle acque reflue e progetti di dissalazione.

Goccia dopo goccia, la rete idrica degli Stati Uniti perde ogni anno l’equivalente di oltre 50 milioni di piscine olimpioniche. Il dato, contenuto nell’ Infrastructure Report Card 2025 dell’American Society of Civil Engineers, riflette una situazione che si ripete ciclicamente con il sopraggiungere delle stagioni calde e con il fenomeno della siccità, particolarmente pesante in stati come il Texas.

Qui, ad esempio, negli ultimi cinque anni da 46 sono diventate 571 le reti idriche a “consumo limitato o razionato”. L’impatto conseguente ha riguardato 6,4 milioni di persone all’incirca: un texano su cinque dunque risente direttamente dell’invecchiamento delle infrastrutture idriche presenti nella regione in cui vive.

Per questo motivo, il Parlamento del Texas ha appena approvato due proposte di legge sullo stanziamento di 20 miliardi di dollari per affrontare un’imminente crisi idrica.

I fondi verrebbero impiegati per interventi di riparazione delle reti idriche, opere di conservazione e mitigazione delle inondazioni e per progetti di dissalazione.

Secondo la testata giornalistica The Texas Tribune, il prossimo autunno gli elettori texani saranno chiamati a votare questo finanziamento, che rappresenta un primo passo importante per rimettere in sesto il sistema di approvvigionamento idrico del Texas.

Dalla manutenzione al trattamento delle acque reflue: gli interventi necessari a riqualificare la rete idrica del Texas

I fondi annunciati sono un buon punto di partenza, tuttavia non sufficiente per risolvere la crisi idrica dello stato del Texas.

Secondo l’organizzazione no-profit Texas 2036, lo stato avrebbe necessità di investire 154 miliardi nelle infrastrutture idriche entro il 2050, di cui 59 miliardi di dollari per progetti di approvvigionamento idrico, 74 miliardi per interventi sulle tubature (di riparazione e manutenzione) e 21 miliardi per riparare i sistemi di trattamento delle acque reflue.

Le grandi opere in USA e Sud America contro la crisi idrica

Una delle grandi opere realizzate negli Stati Uniti per fronteggiare crisi idriche e tutelare l’acqua è il Lake Mead Intake Hydraulic Tunnel, a Las Vegas.

Situata strategicamente sul fondale del Lake Mead, il più grande bacino artificiale americano, quest’opera di ingegneria idraulica – realizzata da Webuild – contribuisce a contrastare la scarsità idrica nel bacino d’acqua del fiume Colorado, garantendo l’approvvigionamento di acqua potabile a quasi 2 milioni di residenti nell’area circostante.

Il progetto consiste in un articolato sistema di prelievo e trasporto delle acque del lago artificiale per aumentare di 4,5 milioni di metri cubi al giorno la fornitura di acqua per usi potabili e domestici.

Sempre negli Stati Uniti, Webuild e la sua controllata Lane Construction stanno completando il Northeast Boundary Tunnel (NEBT) a Washington, D.C. per risanare la rete idrica attorno alla capitale.

Parte principale del progetto “Clean Rivers” della DC Water, NEBT è un tunnel in grado di aumentare la capacità dell’attuale sistema fognario cittadino e ridurre frequenza, forza e impatto delle inondazioni, migliorando la qualità delle acque dell’Anacostia River.

A Buenos Aires infine è appena entrato in funzione il Sistema Riachuelo, il più grande impianto di depurazione delle acque reflue dell’America Latina. La mega infrastruttura ripulirà dalle acque di scarico il fiume Riachuelo, tra i più inquinati del sud America, e andrà a beneficio di oltre 4 milioni di persone in 14 comuni.

L’opera si compone di tre lotti di cui uno realizzato da Webuild e un altro dalla controllata Fisia Italimpianti, un impianto di nuova generazione per il pretrattamento delle acque reflue.

Nel complesso il sistema è in grado di trattare 2,3 milioni di metri cubi di acque di scarico al giorno, con una portata media di 27 metri cubi al secondo.