L’estate è alle porte e Cipro si trova a corto di acqua. Dopo il secondo inverno più secco degli ultimi decenni (i livelli di acqua nelle 108 dighe del Paese sono scesi a meno di un quarto della loro capacità), l’isola del Mediterraneo si trova ad affrontare una delle peggiori crisi idriche degli ultimi anni, complice anche l’arrivo dell’estate e quindi della stagione turistica, con milioni di visitatori che mettono sotto pressione un sistema idrico già fragile.
Ecco perché, proprio per fronteggiare l’emergenza, il governo cipriota ha annunciato un piano straordinario che punta soprattutto sugli impianti di dissalazione, in grado di trattare l’acqua del mare per il fabbisogno idrico.
Da qui la decisione di stanziare 3 milioni di euro nei prossimi due anni per aiutare gli hotel a costruire i propri impianti, mentre altri 8 milioni serviranno a manutenere le reti idriche che attualmente registrano perdite fino al 40% dell’acqua trasportata.
Agli interventi infrastrutturali si aggiunge poi una serie di atti amministrativi per le semplificazioni burocratiche degli iter di approvazione alla realizzazione di nuovi dissalatori.
Ad oggi Cipro dispone di quattro dissalatori permanenti, ciascuno con una capacità di 235.000 metri cubi al giorno. Per ottobre è prevista l’entrata in funzione di altri quattro impianti mobili, che produrranno ulteriori 30.000 metri cubi di acqua potabile al giorno, dando un contributo importante alla lotta del Paese contro l’emergenza idrica.
Dissalazione, una risposta alla crisi idrica globale
La situazione di Cipro non è un caso isolato e la crisi idrica che vive la piccola isola del Mediterraneo riguarda anche altri Paesi.
Secondo l’Onu nel mondo la scarsità d’acqua colpisce oltre 2 miliardi di persone, e in molti sono convinti che proprio la dissalazione sia la risposta a questo problema.
Per l’International Desalination Association, oggi sono attivi circa 16.000 impianti di dissalazione in 177 Paesi, con una capacità produttiva complessiva di 95 milioni di metri cubi al giorno.
In Europa esistono 2.352 impianti, cui solo l’8% di grandi dimensioni, che producono il 69% del volume totale di acqua dissalata di tutto il continente.
La Spagna è il leader nel settore, con 765 impianti che producono 5 milioni di metri cubi di acqua al giorno, pari al 68% di tutta la produzione di acqua dissalata in Europa. Seguono l’Italia (9%), Cipro (8%), Malta (5%) e Grecia (3%).
L’esempio dei dissalatori nella Penisola Arabica
La Penisola Arabica è sicuramente un laboratorio globale della dissalazione e oggi la sua sopravvivenza idrica si lega sicuramente alla diffusione di questa tecnologia. Qui si concentra infatti oltre il 50% della capacità mondiale di dissalazione.
Secondo i dati del Global Water Intelligence, l’Arabia Saudita è il maggiore produttore mondiale di acqua dissalata, con una capacità installata superiore a 7,6 milioni di metri cubi al giorno, coprendo circa il 70% del suo fabbisogno idrico urbano. Seguono gli Emirati Arabi Uniti, con una capacità di quasi 6 milioni di metri cubi al giorno, e il Kuwait, dove oltre il 90% del fabbisogno idrico del Paese si ottiene con gli impianti di dissalazione.
Anche altri Paesi come il Qatar, il Bahrein e l’Oman fanno affidamento su questa tecnologia per la quasi totalità del proprio approvvigionamento idrico.
Tra i progetti più importanti della Penisola Arabica figurano l’Impianto di Ras Al-Khair in Arabia Saudita, capace di trattare oltre 1 milione di metri cubi al giorno, così come quello di Shoaiba, realizzato grazie al contributo di Fisia Italimpianti, controllata del Gruppo Webuild e tra i leader internazionali del settore.
Da Dubai al mondo, l'eccellenza nelle infrastrutture e nei dissalatori contro la scarsità idrica
Fisia Italimpianti è uno dei leader globali nel settore della dissalazione. Con quasi 100 anni di esperienza, ha realizzato impianti che producono complessivamente 4,5 milioni di metri cubi di acqua trattata al giorno, servendo circa 20 milioni di persone.
Tra gli impianti realizzati, anche il Jebel Ali M a Dubai, composto da otto unità di dissalazione, ciascuna con una capacità di 80.000 metri cubi al giorno, per un totale di 636.400 m3/giorno.
Fisia Italimpianti ha realizzato impianti anche in Arabia Saudita, Oman, Qatar e Bahrain, contribuendo significativamente alla sicurezza idrica di queste regioni.