Ponti sospesi teatro di inseguimenti adrenalinici, tunnel sotterranei che inghiottono eroi e criminali, dighe monumentali che diventano scenografie apocalittiche: anche il cinema ha scoperto il fascino delle grandi infrastrutture, trasformandole in set spettacolari.
Spazi di cemento e acciaio che raccontano, meglio di qualsiasi studio di posa, il coraggio, la paura, la sfida e il progresso. Perché le grandi opere infrastrutturali incarnano lo spirito dell’uomo e il suo desiderio innato di convivere e superare i limiti della natura, tracciare nuove strade, scavare nella profondità della terra, costruire ponti che permettono di superare ostacoli.
Ecco la storia di alcune grandi infrastrutture divenute protagoniste silenziose di film senza tempo.
Die Hard e i tunnel sotterranei di New York
I tunnel idrici di New York City sono un dedalo di percorsi invisibili che corrono nel sottosuolo della città, una rete infrastrutturale essenziale per la gestione delle acque nella metropoli.
Uno di questi tunnel diventa il protagonista di “Die Hard – Vivere o morire” (2007), quarto capitolo della saga interpretata da Bruce Willis. In una delle scene più spettacolari, John McClane guida un camion dei pompieri all’interno del gigantesco tunnel dell’acquedotto di New York per sfuggire a un attacco cyber-terroristico.
Quella sequenza, girata in parte in set ricostruiti e in parte nelle vere infrastrutture di servizio dell’acquedotto, mostra l’incredibile rete di tunnel sotterranei che rifornisce la metropoli: oltre 500 chilometri di gallerie scavate fino a 250 metri di profondità, capaci di trasportare ogni giorno 4 miliardi di litri d’acqua dalla regione dei Catskills a Manhattan e ai boroughs.
Un’opera monumentale che dal 1842 a oggi è diventata essa stessa leggenda, tanto da meritarsi il soprannome di “ottava meraviglia di New York”.
Mission: Impossible, Tom Cruise e il ponte sospeso Inca dell’Ecuador
Tom Cruise è famoso per girare personalmente anche le scene più pericolose dei suoi film, senza alcuno stuntman. In “Mission: Impossible – Fallout” (2018), uno dei capitoli della celebre saga dell’agente segreto Ethan Hunt, l’attore corre su un elicottero che si abbatte su un ponte sospeso tra le Ande dell’Ecuador.
La scena è stata girata presso il Ponte di Saca Saca, a più di 3.000 metri d’altezza. In realtà, il Ponte di Saca Saca è un viadotto ferroviario lungo appena 30 metri, che viene però trasformato in un’infrastruttura mozzafiato grazie agli effetti speciali del cinema, con piloni di cemento armato aggrappati alla roccia viva.
Un esempio di come il cinema amplifichi la percezione delle opere ingegneristiche, trasformandole in mostri sacri di tensione e adrenalina.
I ponti di Pittsburgh protagonisti del Batman di Christopher Nolan
Christopher Nolan ha scelto Pittsburgh come ambientazione per “The Dark Knight Rises” (2012), uno dei tre capitoli della sua saga su Batman, anche per il fascino dei suoi ponti.
La scena in cui Bane, l’antagonista di Batman, fa esplodere i ponti che collegano la città al resto dello Stato è stata infatti girata usando come modello il ponte Fort Pitt e il ponte sospeso Liberty Bridge, simboli infrastrutturali della città dell’acciaio.
Costruite tra gli anni ’50 e ’60, le due opere sono parte di un sistema di oltre 400 ponti che fanno di Pittsburgh la città con più ponti al mondo, superando perfino Venezia.
Golden Gate Bridge: il ponte più distrutto di Hollywood
Se c’è un’infrastruttura che il cinema ama demolire è il Golden Gate Bridge di San Francisco. Crolla sotto i colpi di “Godzilla” (2014), viene spazzato via da uno tsunami in “San Andreas” (2015), si spezza in due in “X-Men: Conflitto finale” (2006) quando uno dei supereroi protagonisti della pellicola lo solleva per aprire un passaggio verso Alcatraz.
Costruito tra il 1933 e il 1937, il ponte di San Francisco è lungo 2,7 km e alto 227 metri, ma soprattutto è un’infrastruttura strategica per la regione di San Francisco. Secondo le statistiche del Golden Gate Bridge Highway & Transportation District, il ponte è attraversato ogni giorno da 112.000 veicoli e nel 2024 ha generato incassi per 154,3 milioni di dollari solo per i pedaggi.
Un’infrastruttura unica, ma anche un’icona globale, tanto che ogni anno viene visitato da 10 milioni di persone. Proprio il turismo nei siti della Golden Gate Recreation Area contribuisce all’economia californiana per 1,5 miliardi di dollari all’anno.
La bellezza e la riconoscibilità del Golden Gate Bridge lo hanno trasformato in un’icona anche per il cinema, che lo sceglie da sempre come simbolo di catastrofe e di rinascita.
Vasco Rossi canta nella diga di Ridracoli
Non è finita in una sala cinematografica, ma la sua bellezza e imponenza le è valsa una parte da protagonista in una celebre clip musicale. Il cantante è Vasco Rossi, la più nota rockstar italiana, la canzone è “Come vorrei”, mentre la protagonista silenziosa questa volta è una diga: la diga di Ridracoli.
Costruita dal Gruppo Webuild tra il 1975 e il 1982,è un gigante alto 103 metri e lungo 432 metri che sbarra il fiume Bidente, creando il lago di Ridracoli, un lago artificiale nel cuore del Parco delle Foreste Casentinesi.
Nella clip Vasco Rossi cammina sulla sommità della diga che domina la vallata dall’alto, e canta circondato dall’acqua e dalla roccia. Un set naturale che amplifica il senso di libertà e conferisce ancora più forza al brano.
Ancora oggi la diga di Ridracoli è una delle infrastrutture idriche più importanti dell’Italia centrale, fornendo acqua potabile a milioni di persone in Romagna e nel nord delle Marche.
Skyfall, Harry Potter e il viadotto Glenfinnan (dove corre l’Hogwarts Express)
In questo viaggio tra infrastrutture e cinema non poteva mancare James Bond. In “Skyfall” (2012), 007 e M (lo storico capo dell’agente segreto britannico) attraversano la Scozia a bordo di un’Aston Martin e si fermano di fronte al Glenfinnan Viaduct, il viadotto ferroviario costruito tra il 1897 e il 1901 con 21 arcate in cemento armato che toccano i 30 metri d’altezza.
È il ponte reso celebre anche dai film di Harry Potter, dove corre il treno per Hogwarts, l’Hogwarts Express, mentre attraversa fumante le Highlands. Un capolavoro ingegneristico vittoriano che, ancora oggi, regala al cinema e ai viaggiatori uno degli scorci più iconici del Regno Unito.