Australia: le città sfidano il cambiamento climatico con infrastrutture sostenibili

Dalle linee metropolitane alla riforestazione urbana, le città australiane rispondono alle conseguenze del cambiamento climatico con iniziative di sviluppo sostenibile, dove le infrastrutture giocano un ruolo fondamentale.

Ondate di calore, incendi, ma anche alluvioni. La risposta dell’Australia ai cambiamenti climatici e alle loro conseguenze estreme passa anche attraverso le infrastrutture e l’ambizione di mettere in pista una serie di progetti che accrescano la resilienza climatica del Paese, a cominciare dalle sue grandi città.

Solo negli stati del Queensland e del New South Wales, le alluvioni del 2022 hanno causato danni per oltre 6 miliardi di dollari australiani (4 miliardi di dollari Usa), con interruzioni alla viabilità, scuole chiuse e migliaia di persone evacuate.

Ecco perché le infrastrutture necessitano oggi di un profondo adeguamento strutturale che metta proprio al centro la loro capacità di essere resilienti. Non più interventi “una tantum”, ma iniziative di lungo periodo che interessino tutti gli ambiti infrastrutturali, dagli impianti idrici alle strade, dal trasporto pubblico all’approvvigionamento energetico.

A livello federale, il governo australiano ha lanciato il National Adaptation Plan, un piano nazionale che fissa le linee guida per integrare la resilienza climatica nelle politiche infrastrutturali del paese.

Si tratta di un’iniziativa basata proprio sulla logica della prevenzione e in grado di trasformare l’Australia in un laboratorio avanzato di infrastrutture adaptative, ovvero capaci di rispondere al surriscaldamento globale e alle altre nuove condizioni ambientali.

Dal caldo estremo agli incendi: le conseguenze del cambiamento climatico nelle città australiane

Le grandi città australiane, a cominciare da Melbourne e Sydney, sono sempre più alle prese con gli effetti del cosiddetto heat island, il surriscaldamento urbano dovuto al fatto che strade e asfalto immagazzinano calore, amplificando le temperature del centro anche di 6–10 °C in più rispetto alle periferie.

In questo caso le contromisure hanno previsto l’approvazione di piani urbanistici come l’“Urban Forest Growth Strategy” di Sydney, con lo stanziamento di fondi pubblici per moltiplicare la presenza di alberi in alcune aree della città, riducendo così il calore e aumentando le zone di ombra.

Collegati al grande caldo, anche gli incendi sempre più intensi, che nel 2020 hanno devastato ampie zone boschive, hanno richiesto interventi strutturali. Negli ultimi anni, in molte città australiane, case, linee elettriche e accessi stradali sono stati progettati rispettando alcuni criteri di resistenza al fuoco, attraverso l’utilizzo di materiali ignifughi, la presenza di spazi tagliafuoco attorno ai quartieri e la gestione della vegetazione.

Proteggere l’acqua per proteggere la popolazione australiana: dallo scarico al recupero

L’aumento della variabilità meteorologica – tra piogge torrenziali e siccità – ha spinto invece le autorità verso approcci innovativi come il Water Sensitive Urban Design, già introdotto dagli stati di Victoria e New South Wales.

Questo modello di sviluppo urbano prevede di finanziare interventi che permettano di trasformare le città in città-sponge, ovvero capaci di accumulare acqua piovana, filtrarla e riutilizzarla.

Un esempio concreto di questo nuovo approccio è quanto accaduto nella cittadina di Googong (vicino Canberra), che ha sviluppato un impianto di gestione idrica capace di rigenerare oltre il 60 % delle acque piovane e di scarico per usi non potabili e verde pubblico. Simili iniziative stanno spuntando anche nelle grandi aree metropolitane, per mitigare lo stress idrico e ridurre il carico sulle reti idriche tradizionali.

Infrastrutture resilienti: strade e ferrovie anti-alluvioni per lo sviluppo sostenibile dell’urbanistica

Così come le reti idriche, anche strade e ferrovie vengono ripensate per assicurare la migliore funzionalità durante le emergenze climatiche. Il Governo del Northern Territory, in partnership con il governo federale australiano, ha commissionato uno studio per valutare la resilienza alle inondazioni della rete autostradale nazionale, che include le autostrade Stuart, Victoria e Barkly.

Obiettivo principale, identificare i punti vulnerabili all’interno del network stradale, sviluppare opzioni progettuali per rafforzare ponti, rilevati e sistemi di drenaggio, e aumentare la resistenza delle infrastrutture a eventi meteorologici estremi legati al cambiamento climatico.

Nel Nuovo Galles del Sud i piani infrastrutturali per lo sviluppo dell’urbanistica vengono ormai elaborati incorporando al loro interno valutazioni approfondite sul rischio climatico e prevedendo per ogni opera fondi da destinare alla riforestazione urbana.

Forrestfield–Airport Link: la metropolitana di Perth che promuove la sostenibilità ambientale

Perth è sicuramente una delle città australiane che meglio ha interpretato il bisogno di modernizzazione della rete infrastrutturale come risposta ai cambiamenti climatici.

Un esempio di questo nuovo corso è il Forrestfield–Airport Link, la metropolitana leggera sotterranea simbolo della mobilità sostenibile. Inaugurata nel 2022, collega la zona orientale di Perth alla ferrovia suburbana esistente e all’aeroporto cittadino.

La linea, lunga 16 km e realizzata da una joint-venture guidata dal Gruppo Webuild, rappresenta un progetto infrastrutturale resiliente e moderno, tanto da ottenere nel 2023 il rating “Leading As-Built”, il massimo riconoscimento dell’Infrastructure Sustainability Council, che ne ha premiato la sostenibilità e l’innovazione nel design.

Collegando l’aeroporto alla città in appena 20 minuti, la linea è in grado di trasportare in media 20mila passeggeri al giorno, togliendo dalle strade 15mila veicoli e garantendo un taglio di 2mila tonnellate di emissioni di CO2 all’anno.