Metropolitana di Roma, Murales: svelata la terza opera nei cantieri di Piazza Venezia

Opera dell’artista Elisabetta Benassi, “Tools” è la terza installazione del progetto Murales che illumina il cantiere di Piazza Venezia, dove sono in corso i lavori per la costruzione della nuova stazione della metropolitana di Roma.

A Piazza Venezia, crocevia di duemila anni di storia, la riqualificazione urbana continua a scandire la quotidianità di Roma al ritmo delle lavorazioni di uno dei cantieri più complessi d’Europa: la futura stazione Venezia della Linea C. Un’opera d’ingegneria unica che diventerà una vera “archeostazione” articolata su sei livelli sotterranei, con un’area di scavo archeologico «tra le più grandi mai realizzate in Europa».

È qui, nel cuore di questo paesaggio in trasformazione, che prende vita Murales: il progetto di arte pubblica promosso dal Consorzio Metro C, guidato da Webuild e Vianini Lavori, con il patrocinio di Roma Capitale e in collaborazione con le Soprintendenze interessate. Un programma che invita artisti di profilo internazionale a trasformare i dieci silos del cantiere, alti 10 metri e lunghi 64, in un’unica, gigantesca installazione temporanea.

Dopo “Costellazioni di Roma” di Pietro Ruffo e “Ci eleviamo sollevando gli altri” di Marinella Senatore, il 5 dicembre è arrivata “Tools”, la nuova opera dell’artista Elisabetta Benassi.

Tanti artisti che trasformano un cantiere in un museo di arte contemporanea a cielo aperto.

“Tools”, un’opera che nasce dal cantiere della metropolitana di Roma e si ispira a Bernini

“Tools” è un lavoro che parla direttamente con la materia viva del cantiere della nuova metro a Roma. Ritrae mani di operai reali, fotografate dall’artista mentre stringono strumenti quotidiani: chiavi inglesi, scalpelli, cavi, bulloni, spugne, catene.

«Le mani che indossano questi guanti – racconta Elisabetta Benassi descrivendo la maxi installazione – sono le stesse mani degli operai che lavorano nel cantiere».

Benassi racconta di essersi ispirata ai gesti teatrali degli angeli berniniani di Ponte Sant’Angelo, che dal 1669 sorreggono gli strumenti della Passione come una sacra rappresentazione scolpita nel marmo. Il ponte, costruito da Adriano nel 134 d.C., lega già in sé impero, papato e storia dell’arte.

L’artista costruisce così una sorta di “specchio barocco” applicato agli operai contemporanei: come gli angeli di Bernini, anche gli operai ricorrono agli strumenti del proprio mestiere, ma in questo caso strumenti laici, materiali, concreti. Una scelta che rimanda a tutta la ricerca di Benassi, una delle artiste italiane contemporanee più apprezzate, da sempre attenta a far emergere la memoria materiale della storia e a ricombinarla in nuove costellazioni simboliche.

La sua opera mette in scena proprio questo: la città come palcoscenico in cui passato e presente dialogano, dove ogni gesto quotidiano diventa parte di una narrazione millenaria.

Arte e infrastrutture: il progetto Murales come rigenerazione urbana

Come avvenuto per Pietro Ruffo e Marinella Senatore, anche “Tools” è parte di Murales, il progetto di arte contemporanea che mira a trasformare il cantiere della nuova stazione della metropolitana in un luogo di riflessione, di incontro e di cultura.

Nell’intento dei soci del Consorzio Metro C che lo promuovono, Murales è infatti un’occasione di rigenerazione urbana e un modo per unire grandi infrastrutture e patrimonio artistico. Allo stesso tempo, Murales crea un legame profondo tra Roma e la Linea C, portando nel centro della città opere capaci di dialogare con la sua storia.

Con “Tools”, questa vocazione si compie a pieno. L’opera trasforma i silos in un dispositivo narrativo che racconta la comunità operosa, tema centrale dell’intero progetto, come Elisabetta Benassi ribadisce: «In fondo, anch’io mi sono sentita un’operaia del cantiere».

Linea C, Piazza Venezia e l’arte che accompagna la città nel futuro

La Linea C è oggi la più grande infrastruttura in costruzione a Roma e una delle opere in Italia più significative. Con 22 stazioni della metropolitana già operative e 19 km in esercizio, la nuova metro a Roma prosegue verso i suoi prossimi snodi strategici: le stazioni-museo di Colosseo-Fori Imperiali e Porta Metronia, attese a breve.

Il cantiere di Piazza Venezia, però, rappresenta la vera sfida. Qui la metropolitana di Roma non è solo un mezzo di trasporto, ma un intervento che ridefinirà la mobilità e la fruizione archeologica della città. La futura stazione collegherà in un unico percorso le meraviglie della piazza, da Palazzo Venezia al Vittoriano e l’area dei Fori Imperiali, riportando alla luce reperti che giacciono sotto la superficie stradale da secoli.

Proprio con “Tools”, Elisabetta Benassi aggiunge un tassello decisivo a questo percorso. La sua opera non racconta solo gli operai del cantiere, ma il senso profondo di Roma: una città che continua a costruirsi su sé stessa, stratificando visioni, arti e mestieri.

«Credo che questa iniziativa mostri come Roma non sia solo una città antica, ma anche profondamente contemporanea» afferma l’artista. E Piazza Venezia, oggi, lo dimostra: un luogo dove un sito archeologico incontra l’ingegneria, e l’ingegneria incontra l’arte.