Roma, Metro C a piazza Venezia: al via i lavori nello scavo archeologico più grande d’Europa

Sarà lo snodo strategico della nuova metropolitana cittadina.

Shira e Filippa sono lì, in attesa del momento giusto per tornare alla luce. Un momento non troppo lontano perché le due talpe, le frese meccaniche che hanno scavato i tunnel sotto i Fori Imperiali di Roma, saranno riportare in superficie durante i lavori per la costruzione della stazione di Piazza Venezia, quella che diventerà una delle stazioni della linea C del metro di Roma tra i manufatti cittadini più complessi ma anche più incredibili al mondo.

Lavori che partono il 22 giugno, con la posa della prima pietra della stazione che sorgerà proprio al centro della piazza e si svilupperà a 40 metri di profondità dal piano strada, con 8 livelli interrati.

Un’opera altamente complessa non solo perché realizzata interamente in scavo archeologico, riportando all’antico splendore i reperti che oggi giacciono sotto la piazza, ma anche perché il progetto prevede la costruzione di un ampio percorso pedonale sotterraneo che permetterà ai viaggiatori di accedere direttamente alle più importanti attrazioni turistiche dell’area.

La nuova stazione sarà infatti dotata di tre accessi: uno sul lato di Palazzo Venezia, uno sul lato dell’Ateneo di Adriano e l’ultimo sul lato del Vittoriano.

I tre accessi, oltre ad assicurare lo sbocco su strada, daranno vita nel sottosuolo a un incredibile polo museale, perché permetteranno a chiunque di accedere a tutti i complessi museali circostanti, dall’area del Vittoriano ai locali interrati di Palazzo Venezia.

Venezia, la stazione gioiello di una grande opera

La stazione di piazza Venezia è parte di un progetto iconico, ovvero quello di realizzare all’interno di una delle città più antropizzate al mondo una linea metropolitana che colleghi il quadrante Est con quello Nord-Ovest della città passando per il centro storico.

Il progetto della Metro C (realizzato dal Consorzio Metro C di cui è parte il Gruppo Webuild) prevede infatti che l’opera raggiunga una lunghezza complessiva di 26 chilometri, partendo da Pantano (l’attuale capolinea) e arrivando a piazzale Clodio, nel quartiere Prati. Un lungo tragitto (parte del quale, da Pantano a San Giovanni, già in funzione) che permetterà ogni giorno a 800mila persone di viaggiare attraverso la città, riducendo fino a 34mila tonnellate l’anno le emissioni di CO2 in atmosfera solo per la tratta da San Giovanni a Colosseo.

Ad oggi sono 22 le stazioni completate e 19 chilometri in esercizio. Perché l’opera sia conclusa mancano ancora 7 stazioni, tre delle quali (Porta Metronia, Colosseo-Fori Imperiali e Piazza Venezia) sono già in costruzione.

Proprio la tratta T3, quella tra Porta Metronia e Colosseo-Fori Imperiali, è in fase di ultimazione con l’85% dei lavori terminati e sarà la prossima ad essere aperta mentre proseguiranno i lavori su piazza Venezia, uno dei cuori pulsanti della città eterna.

Al lavoro nel più grande scavo archeologico d’Europa

La linea C della metropolitana di Roma è un viaggio nel passato compiuto con una macchina del futuro. I treni driverless correranno nel cuore della Roma Antica, all’interno dello scavo archeologico più grande d’Europa. Sono infatti previsti 585.000 metri cubi di scavi in modalità archeologica.

Proprio il valore e l’incredibile quantità dei reperti archeologici che giacciono nel sottosuolo interessato dalla linea C ha portato a inaugurare un nuovo paradigma nei rapporti tra archeologia e infrastrutture, con l’obiettivo di mettere alla luce il passato, salvaguardarlo e valorizzarlo per le generazioni future.

A questo fine dal 2008 è stato istituito un Comitato Tecnico Scientifico per la salvaguardia del patrimonio archeologico e monumentale realizzato, nel corso di quattro anni di analisi, uno studio sull’interazione tra la linea metropolitana e i monumenti. Un lavoro preventivo, nato dalla collaborazione tra il consorzio Metro C, il Comune di Roma, il committente Roma Metropolitane e il ministero dei Beni e delle Attività Culturali, dal quale si è partiti per coordinare gli scavi archeologici sotto la Direzione Operativa Scientifica della Soprintendenza di Roma.

Questo lavoro ha portato – e continuerà a farlo – alla nascita di vere e proprie archeostazioni dove – come nel caso di San Giovanni – l’allestimento museale vive insieme alla stazione stessa, rendendo l’esperienza del viaggiatore davvero unica. Un paradigma totalmente innovativo nel concetto di metropolitana che raggiungerà la sua massima espressione proprio nella stazione di Piazza Venezia, destinata a diventare non solo un hub trasportistico ma anche uno spartiacque culturale per le tantissime attrazioni turistiche dell’area.