AlpTransit, l’alta velocità che attraversa le Alpi

Un percorso in treno che passa sotto montagne alte 2.200 metri per collegare Nord e Sud dell’Europa

Viaggiare sotto e intorno alle Alpi. Mitigare l’impatto sull’ambiente riducendo il traffico su gomma a favore di quello su ferro. Realizzare una ferrovia moderna in grado di collegare il Nord con il Sud dell’Europa. Tutto questo è il progetto AlpTransit, una delle opere infrastrutturali più grandi e costose della storia della Svizzera, che ha visto la realizzazione di una capillare infrastruttura ferroviaria che dal Nord del paese arriva fino all’Italia attraversando tre gallerie di base tra cui quella del San Gottardo, ad oggi la galleria ferroviaria più lunga del mondo.

Le tre gallerie che attraversano le Alpi

Il grado maggiore di complessità ingegneristica dell’intero progetto AlpTransit è stato raggiunto nella costruzione delle tre gallerie che permettono ai treni ad alta capacità di correre sotto le montagne, accorciando in modo significativo i tempi di percorrenza.

La prima galleria di Lötschberg è lunga 34,6 chilometri ed è stata avviata all’esercizio nel 2007; la seconda, quella del Gottardo, è anche la più lunga (57,1 chilometri), operativa dal 2016; mentre la terza del Ceneri ha una lunghezza di 15,4 chilometri ed è entrata in funzione nel 2020.

Per dare un’idea della capacità di traffico di queste grandi infrastrutture, la galleria Lötschberg ha una capacità giornaliera di 80 treni merci e 50 treni passeggeri; quella del Gottardo di 260 treni merci e 65 treni passeggeri e quella del Ceneri di 170 treni merci e 180 treni passeggeri.

Alla realizzazione della Galleria di base del San Gottardo ha partecipato anche il Gruppo Webuild, impegnato nella realizzazione dei lotti di Bodio e Faido, le due sezioni più a Sud del progetto che si sviluppano per 30 dei 57 chilometri complessivi dell’opera.

Un’opera incredibile se si considera non solo la lunghezza ma anche la complessità della montagna che attraversa. In alcuni punti l’altezza della roccia che sovrasta i tunnel raggiunge i 2.300 metri. Qui sotto i treni viaggiano ad una velocità di 250 km/h mantenendo intatta una delle catene montuose più belle delle Alpi Svizzere.

L’impatto dell’AlpTransit per viaggiatori e merci

La capillarità della linea e la sua capacità di attraversare le montagne ha permesso di ridurre in modo significativo la lunghezza dei tracciati e quindi i tempi di percorrenza tra le località servite dai treni.

Sull’asse del San Gottardo, grazie all’AlpTransit i tempi di percorrenza Locarno Zurigo sono ridotti a due ore, mentre bastano tre ore per coprire la distanza tra Zurigo e Milano. I tempi di viaggio sulla sola tratta Lugano-Locarno, sulla quale è in corso di realizzazione un nuovo collegamento, si ridurranno presto di 30 minuti.

L’opera ha un impatto significativo anche sul traffico delle merci. La conclusione della galleria di base dell’AlpTransit Ceneri (operativa dal 2020) di fatto completa la realizzazione di una ferrovia pianeggiante attraverso le Alpi. Questo permette ai convogli di viaggiare con una sola locomotiva (in precedenza ne erano necessarie due per via della pendenza su alcuni passaggi montani), ma anche di essere più lunghi e più pesanti, assicurando così il trasporto di una quantità maggiore di merci.

Un risultato che porterà benefici all’intero sistema di traffico delle merci che ruota intorno al corridoio ferroviario Rotterdam-Genova, l’infrastruttura progettata per servire un’area economica che produce il 16% del Pil europeo. La linea che attraversa la Svizzera raggiunge infatti Milano da dove partirà il Terzo Valico dei Giovi, l’alta velocità che dal capoluogo lombardo arriva fino a Genova e sulla quale è oggi al lavoro il Gruppo Webuild. Così come l’AlpTransit, anche il Terzo Valico è un’opera unica perché rispetto ai 54 chilometri di lunghezza della linea, 37 saranno percorsi in galleria. Una scelta ingegneristica necessaria per superare le montagne tra Lombardia e Liguria che permetterà ai treni ad alta capacità di raggiungere il porto di Genova.

AlpTransit: il lungo iter di un’opera che ha cambiato l’Europa

Realizzare una ferrovia ad alta capacità che trasferisse l’onere del trasporto dalla gomma al ferro ha risposto fin dall’inizio alla volontà del popolo svizzero. Il progetto dell’AlpTransit, per il quale è stato fino ad oggi necessario un investimento di 23 miliardi di franchi svizzeri (20,7 miliardi di euro), è stato infatti approvato in più occasioni attraverso referendum popolari, che hanno confermato la sensibilità verso un modello di trasporto sostenibile.

Per arrivare a questo risultato, il percorso di progettazione e realizzazione dell’opera è partito da molto lontano. Le prime analisi sulle varianti alla vecchia linea che risaliva ancora all’Ottocento e che sormontava le Alpi risalgono addirittura al 1963, mentre il progetto iniziale delle tre gallerie è stato approvato dal Consiglio Federale della Svizzera nel 1989, ma finanziato solo nel 1998. Nel 2007 l’inaugurazione dell’AlpTransit con la prima galleria e così a seguire fino al 2020, quando sono terminati i lavori sulla galleria di base del Ceneri. Nonostante il percorso tra la Svizzera e Milano sia ormai aperto, l’AlpTransit non può ancora dirsi concluso.

Ad oggi sono in corso analisi sul potenziamento delle capacità di trasporto della galleria di Lötschberg oltre ad alcuni studi sulla possibilità di far proseguire una tratta della linea in direzione Chiasso. Tutti interventi che hanno come orizzonte temporale il 2035, a conferma della portata di lungo termine caratteristica delle grandi opere come questa.