È stato riconosciuto che lo sviluppo di infrastrutture efficienti rappresenta un vero game changer per i territori in cui sorgono, perché aprono nuovi mercati, diventano acceleratori di crescita economica e sociale, favoriscono integrazione e collaborazione per intere aree geografiche transnazionali.
L’Unione europea ci crede e sta puntando sullo sviluppo della Rete Transeuropea dei Trasporti (TEN-T), una rete di ferrovie, strade, canali navigabili interni, rotte marittime a breve distanza per unire 424 città europee. Nove corridoi della rete includono linee ferroviarie per i treni veloci di grande portata. Del resto, lo sviluppo dell’alta velocità ferroviaria è uno dei punti strategici del Green Deal europeo, che mira a ridurre le emissioni dei mezzi di trasporto del 90% entro il 2050.
Dall’altra parte dell’oceano quattro anni fa è stata approvata la storica legge Infrastructure Investment and Jobs Act (IIJA), che ha autorizzato 1.200 miliardi di dollari per la spesa sullo sviluppo infrastrutturale, di cui 550 miliardi per i primi cinque anni dalla sua entrata in vigore.
I grandi stati, dunque, stanno promuovendo con convinzione lo sviluppo infrastrutturale come strumento di crescita economica, competitività internazionale e per migliorare la qualità della vita dei cittadini. Ma quali sono i benefici di grandi opere già da tempo in esercizio? Vediamone alcune.
Nuovo Canale di Panama, aumento della capacità di transito di grandi navi per gli scambi commerciali di mezzo mondo
Il 24 aprile 2006 l’allora presidente di Panama Martín Torrijos presentò ai suoi cittadini il piano per l‘ampliamento del Canale di Panama, al quale i panamensi diedero la loro approvazione con un referendum nazionale che si è concluso con il 76,8% di voti a favore.
Oggi il nuovo Canale di Panama favorisce il commercio internazionale di mezzo mondo e questo grazie alla costruzione di una nuova serie di chiuse che permettono il transito delle navi più grandi al mondo.
Dopo il suo ampliamento, a cui ha partecipato il Gruppo Webuild, si è registrato un incremento significativo delle rotte attraverso l’istmo e quindi degli scambi commerciali tra l’Asia e la costa Est degli Stati Uniti d’America. Il Canale di Panama riesce a gestire il 6% del traffico marittimo globale con oltre 14.000 imbarcazioni ogni anno che trasportano merci per un valore di 270 miliardi di dollari.
Diga di Rogun in Tajikistan: la diga più alta del mondo sarà un lasciapassare per l’indipendenza energetica del Paese
È ancora in costruzione e promette di riscrivere gli equilibri energetici dell’intera Asia Centrale. In Tajikistan, la diga di Rogun, che sarà anche la diga più alta del mondo, avrà una potenza installata di 3.600 MW, pari a 3 reattori nucleari.
Questo rappresenta non solo un lasciapassare per l’indipendenza energetica del Paese, ma anche un’occasione di scambio commerciale con i paesi confinanti, in particolare Uzbekistan e Kazakistan, che sono pronti a scambiare gas con elettricità.
A conferma del ruolo transnazionale del progetto – realizzato dal Gruppo Webuild in accordo con OSJC “Rogun Hydropower Project” – a fine 2024 la costruzione dell’opera è stata rifinanziata con un ulteriore investimento di 3 miliardi di dollari, al quale hanno partecipato numerose istituzioni internazionali, dalla Banca Mondiale alla Asian Development Banck, dalla Asian Infrastructure Investment Bank alla European Investment Bank, fino alla Islamic Development Bank.
Una volta a pieno regime, il Tajikistan potrebbe arrivare a esportare il 70% dell’energia prodotta dalla diga, vendendola ai paesi dell’Asia centrale.
Öresund Bridge: due stati, un unico grande mercato
Tornando in Europa, un’infrastruttura che interpreta appieno lo spirito dell’Unione europea è sicuramente l’Öresund Bridge, che unisce Copenaghen e Malmö (quindi Danimarca e Svezia) attraversando l’omonimo stretto. È stata inaugurata nel 2000, permettendo la nascita di un’unica area metropolitana transnazionale tra Svezia e Danimarca che ha favorito l’integrazione economica e culturale.
L’aumento degli scambi commerciali, la mobilità dei lavoratori, il turismo e l’integrazione dei servizi pubblici hanno avvicinato i due Paesi che, pur entrambi scandinavi, avevano fino ad allora mantenuto sistemi separati.
Secondo l’Öresund Committee, nei primi dieci anni di vita del ponte l’economia dell’area transfrontaliera è cresciuta di oltre il 25% proprio grazie all’impatto di questa infrastruttura.
Etiopia-Gibuti, una linea ferroviaria per lo sviluppo dell’Africa Orientale
La ferrovia Addis Abeba-Gibuti è uno di quegli esempi di sviluppo regionale che ha segnato il passato recente e segna ancora oggi il presente del continente africano. Inaugurata nel 2018, è lunga oltre 750 chilometri e rappresenta il principale corridoio logistico per le esportazioni etiopi.
Oltre a favorire il commercio dell’Etiopia, la linea ferroviaria ha rafforzato anche il ruolo di Gibuti, capitale dell’omonimo stato, e del suo porto, trasformandolo in un hub logistico e commerciale per tutta l’Africa orientale.
Nel complesso, poi, l’opera è un acceleratore di sviluppo per l’intera regione. Prima della sua costruzione, i camion impiegavano in media tra i 3 e i 4 giorni per coprire i 750 chilometri che dividono Addis Abeba dal porto di Gibuti. Con la ferrovia, il tempo di percorrenza si è ridotto a 12, 14 ore, assicurando inoltre una capacità di carico di gran lunga superiore al passato.
Collegamento autostradale Rosario-Victoria: più scambi commerciali con la Costa Pacifica del Sud America (e non solo)
In Argentina, il collegamento autostradale Rosario-Victoria, realizzato da un consorzio internazionale guidato da Webuild e inaugurato nel 2003, ha aperto un canale commerciale tra il Cile e la Costa Pacifica dell’America Latina con altri tre paesi sulla costa Atlantica.
Il ponte principale di questa infrastruttura e una serie di 12 ponti secondari – uniti uno all’altro – creano un percorso di 12 chilometri che attraversa il fiume Paranà e che ha permesso alla città di Rosario di consolidare il suo ruolo di principale hub per la produzione di grano dell’Argentina.