I 3 chilometri di mare che il Ponte sullo Stretto di Messina sorvolerà, unendo la Sicilia alla Calabria, sono solo una parte della maxi-opera italiana che promette di riscrivere la mobilità nazionale ed europea, portando i benefici della rete TEN-T continentale dalla Scandinavia fino a Palermo.
La vera portata del progetto va ben oltre la campata sospesa di 3.300 metri (che sarà la più lunga del mondo). È prevista, infatti, la realizzazione di un sistema integrato di oltre 40 chilometri tra nuove strade, ferrovie, gallerie, viadotti e stazioni ferroviarie.
Inoltre, è stata predisposto lo sviluppo di un centro direzionale che ridefinirà la mobilità e l’accessibilità nell’intera area dello Stretto, trasformandola in un nodo strategico per il corridoio Scandinavo-Mediterraneo della rete infrastrutturale transeuropea.
Oltre il Ponte sullo Stretto: le nuove stazioni ferroviarie a Messina
Una delle opere più significative previste dal progetto del Ponte sullo Stretto di Messina è la costruzione di una rete ferroviaria e delle nuove stazioni ferroviarie a Messina (Papardo, Annunziata ed Europa) che connetteranno il Ponte con il centro cittadino, l’università e le principali strutture ospedaliere.
La rete ferroviaria rivoluzionerà l’accesso alla città per residenti, pendolari e turisti, riducendo il traffico privato e incentivando la mobilità sostenibile.
Inoltre, il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina prevede una serie di interventi integrati sul fronte siciliano, con la realizzazione di 10,4 km di strade e 17,5 km di ferrovie, e una percentuale di tracciato che correrà in galleria superiore al 90%. Le nuove strade collegheranno il ponte alle autostrade A18 e A20, attraversando il tessuto urbano di Messina grazie a gallerie come Faro Superiore, Balena e Le Fosse.
Il nodo ferroviario prevede, invece, la costruzione di un tracciato quasi interamente sotterraneo, con due grandi gallerie lunghe oltre 15 chilometri (Sant’Agata e Santa Cecilia) che ospiteranno una doppia canna a binario singolo, dotata di bypass di sicurezza ogni 500 metri e sei pozzi di ventilazione.
Proprio queste opere permetteranno di completare l’integrazione dell’isola con la rete ferroviaria ad alta capacità del continente, riducendo i tempi e aumentando l’affidabilità dei collegamenti.
Calabria: dalle autostrade all’alta velocità ferroviaria
Come in Sicilia, anche in Calabria il Ponte sullo Stretto promette di mutare il panorama infrastrutturale della regione grazie a una serie di opere accessorie. Le più importanti sono le nuove connessioni stradali, che saranno incrementate con circa 9,9 chilometri di collegamenti.
Le connessioni viarie collegheranno il ponte all’autostrada A2, il principale asse tirrenico dell’Italia meridionale, attraverso un’articolata rete di rampe che saranno sviluppate in parte tramite gallerie naturali e in parte tramite viadotti, trincee e rilevati.
È prevista, inoltre, la costruzione di una tratta ferroviaria di 2,7 chilometri, progettata per garantire la connessione sia alla linea storica tirrenica, sia alla futura linea ad alta velocità Salerno-Reggio Calabria. Di questo percorso, ben l’84% sarà in galleria, minimizzando così l’impatto paesaggistico e ambientale dell’opera.
Opere complementari: investimenti e mobilità sostenibile nel Mezzogiorno
L’intero pacchetto delle opere complementari nel Sud Italia è un investimento fondamentale per garantire accessibilità, sicurezza e continuità modale lungo una delle direttrici logistiche più rilevanti per il futuro del Meridione e dell’Italia intera.
Non solo strade e ferrovie, dunque, ma un vero e proprio sistema di mobilità integrata.
Un sistema che sarà realizzato mantenendo una grande attenzione al tema della sostenibilità. I materiali di scavo generati durante la costruzione saranno infatti riutilizzati per la realizzazione dei rilevati stradali, per opere di ripascimento costiero e per progetti di recupero ambientale. Un approccio circolare, che mira a ridurre l’impatto ambientale del cantiere, valorizzando le risorse direttamente sul territorio.
Nel complesso, il sistema integrato dalle opere accessorie è essenziale per dare forza e senso al Ponte sullo Stretto stesso, integrando una delle opere più ambiziose al mondo con una rete di mobilità capillare ed efficiente che possa realmente trasformare questo sistema multimodale nella porta d’accesso della Sicilia in Europa.