Imprese e cultura, ecco i nuovi mecenati

Mostre, concerti, manifestazioni artistiche: Webuild e gli altri big dell’industria che sempre più spesso promuovono prestigiosi eventi

Grandi imprese e cultura, un binomio vincente. Moda o siderurgia, infrastrutture o alimentare, farmaceutica o turismo, sono numerose le aziende che sempre più spesso promuovono il mondo della cultura attraverso prestigiosi eventi.

È questa la strada intrapresa ormai da anni anche dal Gruppo Webuild, che ha scelto di farsi promotore di eventi culturali in tutto il mondo. Agenda Cultura, l’iniziativa del Gruppo che raccoglie tutte le attività in tema culturale e artistico, è infatti ricca di appuntamenti, passati, presenti e futuri. Dai concerti organizzati negli Stati Uniti per festeggiare i 150 dalla nascita del compositore Arturo Toscanini, passando per le mostre dedicate al genio artistico di Raffaello, fino agli eventi organizzati per ricordare il salvataggio dei Templi di Abu Simbel raccontano una parte dell’impegno del gruppo proprio in tema di cultura.

Roma e Milano, due città italiane in mostra

Le ultime iniziative di “Agenda Cultura” sostenute dal Gruppo Webuild coinvolgono le due grandi città italiane: Roma e Milano.

Febbraio e marzo sono stati infatti dedicati a due esposizioni ospitate a Roma dal Vittoriano e a Milano dalla Triennale.

La mostra organizzata nella capitale titolo “Roma Silenziosa Bellezza” ha raccolto le fotografie scattate da Moreno Maggi che ritraggono la città eterna svuotata durante il lockdown imposto dal covid. In poche settimane, decine di migliaia di persone hanno visitato le sale del Vittoriano per ammirare un racconto visivo che guarda non tanto alla drammaticità della pandemia quanto all’opportunità di ripensare alla convivenza dentro le grandi città, affinché proprio le grandi opere infrastrutturali possano contribuire a rendere più sostenibili e più a misura d’uomo.

A Milano Webuild ha invece organizzato la mostra “Costruire il futuro” (alla Triennale di Milano fino al 26 marzo 2023): una esposizione che racconta le grandi opere realizzate dal Gruppo in giro per il mondo e i loro benefici su persone e territori.

La costruzione del nuovo Canale di Panama, quella del Ponte San Giorgio di Genova, gli scavi nel Terzo Valico dei Giovi (la futura alta velocità che collegherà Genova a Milano) e ancora quelli sotto il centro di Milano per i tunnel della linea metropolitana M4, diventano così i protagonisti di un viaggio culturale attraverso un mondo ancora tutto da vivere.

La cultura patrimonio comune: le parole dei visitatori

«Una mostra inaspettata, speriamo riusciate a realizzare tutto quanto sognato». Così uno dei visitatori della mostra “Costruire il futuro” racconta l’emozione provata mentre si perdeva tra le istallazioni di grandi infrastrutture complesse. Ponti, strade, ferrovie, dighe rappresentate all’interno degli spazi di Triennale Milano e descritti dalle parole consegnate al libro degli ospiti. Un altro visitatore scrive: «Complimenti per questa mostra entusiasmante e coinvolgente che, in questo momento così difficile, ci fa sperare nell’umanità e che il suo ingegno non sia alla deriva».

Le dediche sono messaggi nella bottiglia affidati al mondo perché le storie raccontate nella mostra milanese raccontano le sfide più ambiziose vinte in ogni angolo del pianeta.

«L’uomo ha creato cose pazzesche. Complimenti!», scrive uno dei visitatori osservando le meraviglie dell’ingegneria. «Meraviglioso vedere quanto l’Italia sia ancora un grande paese» aggiunge un altro.

Migliaia di parole, consegnate all’inchiostro di una penna, alle quali si aggiungono i commenti affidati al web. Centinaia di post che hanno accompagnato sui social il percorso dell’esibizione. Il primo di questi («Stefania è stupenda!») è un saluto alla talpa meccanica che porta questo nome la quale ha scavato uno dei tunnel dove corre la M4, la nuova metropolitana di Milano. Con un’operazione complessa e coraggiosa, la testa di questa enorme macchina è stata portata all’ingresso della Triennale dove oggi troneggia come fosse una scultura d’arte contemporanea.

«Come una scultura di Pomodoro» recita un altro commento che coglie il valore di queste grandi opere e delle macchine utilizzate per costruirle, strumenti della modernità che vanno oltre i confini dei cantieri e aggiungono nuove forme di vita e di interazione alla quotidianità degli esseri umani.

Anche il paese della bellezza raccontato dalla mostra “Roma Silenziosa Bellezza” ha avuto un gran successo di pubblico sui social con oltre 700 mila interazioni.

«Vista domenica – commenta un visitatore sui social – è veramente splendida. Anche i miei figli sono rimasti incantati». E un altro: «Molto emozionante, immagini uniche, consiglio a tutti di visitarla».

I commenti e le impressioni si accavallano, uno dopo l’altro, cogliendo ogni particolare della mostra. «Foto uniche e rare – racconta un giovane sul proprio profilo – di una bellezza surreale». E in tanti colgono l’occasione della mostra per immaginare come potrebbe essere la città eterna. «Questa è un’occasione per ripensare la nostra bellissima città – scrive un visitatore romano – una città sostenibile e a misura d’uomo».

La Roma deserta è infatti anche un cantiere potenziale, come quello della Metro C o di altre opere che potrebbero cambiare il volto della capitale d’Italia. E sempre con coraggio e visione.