Quando l’ingegneria incontra l’arte

Dallo Stavros Niarchos di Atene al nuovo Museo egizio del Cairo, le grandi costruzioni che uniscono tecnica e bellezza

Un pensiero attribuito ad Albert Einstein afferma che «raggiunto un alto livello di competenza tecnica, la scienza e l’arte tendono a fondersi nell’estetica, nella plasticità e nella forma». Queste parole, pronunciate nel 1923, ben cento anni fa, ritrovano intatta risonanza nell’emozionante viaggio compiuto dalla testa della TBM Stefania attraverso i luoghi del lavoro umano e meccanico, della conoscenza, dell’immaginazione e dell’ingegno. Dai cantieri della nuova linea della metropolitana di Milano, dove “la talpa meccanica” ha scavato tre chilometri di tunnel a decine di metri di profondità, alla Triennale di Milano, luogo dedicato al culto dell’arte e del design fino all’arrivo nei giorni scorsi al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano intitolato al genio di Leonardo da Vinci e alla storia dell’innovazione tecnologica.

La testa di questa talpa meccanica ha la forma di uno scudo circolare di 6,7 metri di diametro e 58 tonnellate di peso. Il suo colore misto ruggine, che ne sottolinea anni di piena dedizione alla costruzione di un manufatto al servizio dell’uomo, ricorda i capolavori dell’artista Arnaldo Pomodoro. E ha ora il compito di unire scienza e cultura, rappresentando nel museo meneghino le centinaia di altre macchine fresatrici progettate e impiegate per realizzare infrastrutture in ogni angolo del pianeta.

Stefania fa parte delle oltre 200 TBM che hanno permesso a Webuild, uno dei leader mondiali nelle costruzioni di opere sotterranee, di eseguire opere complesse come il Grand Paris Express, il Cityringen di Copenhagen, la galleria di Base del Brennero, il tunnel per riqualificare i fiumi di Washington DC e decine di progetti iconici, compresa la nuova metropolitana milanese.

Architettura e arte, un binomio al servizio dell’uomo

Architettura e arte è un binomio che trascina la fantasia del progettista e del costruttore, rinvigorendo la loro capacità di spingersi oltre l’innovazione tecnologica fino a realizzare opere al servizio dell’uomo. Ecco un breve viaggio fra cinque moderne opere d’architettura e ingegneria ideate per ospitare cultura e intrattenimento.

Il Centro Culturale Stavros Niarchos di Atene

Nell’album di fotografie di Webuild, partendo dall’Auditorium della Musica di Roma, che si compone di tre distinte sale per concerti ed esibizioni musicali, si arriva ad Atene con la realizzazione del Centro Culturale Stavros Niarchos, uno degli esempi più rappresentativi di eccellenza progettuale ed esecuzione costruttiva da ammirare proprio come si farebbe davanti a un quadro in un museo. Il Centro Culturale, con le sue enormi vetrate e il soffitto che assomiglia a un tappeto volante, è uno dei primi grandi esempi di edificio ispirato alle regole della sostenibilità ambientale. La copertura del teatro dell’opera, una delle parti principali del progetto, è una tettoia sostenuta da sottili colonne d’acciaio, come una nuvola sospesa sul punto più alto della collina, e il tetto dell’edificio è ricoperto da un campo fotovoltaico capace di generare 3 GWh l’anno.

Richard Gilder Center For Science, Education, and Innovation

A New York è stata inaugurata la scorsa primavera un’infrastruttura che è di per sé, ancora prima dei contenuti che esprime, un’attrazione turistica. Fa parte dell’American Museum of Natural History e comprende varie gallerie espositive, un insettario, un vivaio di farfalle e una zona per l’esperienza multisensoriale della natura, chiamata “Invisible Worlds”. L’edificio, da terra a soffitto, si presenta come un gigantesco blocco unico verticale scolpito, con le scalinate che disegnano all’interno i tratti di una grotta scavata nella pietra, mentre all’esterno le grandi vetrate invitano all’esplorazione della natura.

Museo Nazionale del Qatar

A Doha sorge una struttura che si ispira a ciò che gli abitanti del posto definiscono una rosa nel deserto, un fenomeno naturale dove i cristalli e le dune che si formano sotto l’influenza del sole, del vento, dell’evaporazione finiscono per formare dei petali. Il disegno del nuovo Museo nazionale riprende dunque le forme naturali, compreso il movimento continuo della sabbia tanto da ricreare la sensazione di un palazzo che emerge dal deserto. Un’infrastruttura come altre create negli ultimi anni in Qatar, molte delle quali s’ispirano alla tradizione di un popolo nomade, come lo stadio Al Bayt costruito da Webuild sul modello di una tenda beduina, in grado di essere smontata e rimontata altrove.

Grand Egyptian Museum

Con lavori per un costo di oltre un miliardo di dollari, il nuovo gioiello d’Egitto e uno dei più grandi e moderni musei del mondo sembra pronto per l’apertura al pubblico. L’edificio, appena fuori dal Cairo sull’altopiano di Giza, accanto alle Piramidi, ospita alcune delle collezioni più pregiate della storia umana. La costruzione ha subito pesanti ritardi fin dal concorso per la progettazione nel 2002. Uno dei primi manufatti ad essere trasferito al Grande Museo Egizio è stata un’enorme statua di Ramses II di 3.200 anni che in precedenza si trovava al centro di una rotatoria al Cairo conosciuta come Piazza Ramses. Quando tutto sarà finalmente trasferito non solo dalle collezioni pubblicamente esposte dell’attuale Museo Egizio, ma anche dai suoi molto più vasti depositi privati, il Grande Museo Egizio ospiterà circa 100.000 reperti antichi, 4.549 dei quali provenienti dalla tomba del famoso re Tutankhamon. Le forme triangolari dominano la facciata in vetro e fluiscono in tutto l’edificio un motivo che s’ispira alle vicine Piramidi.

The Sphere

La costruzione dell’edificio sferico più grande del mondo ha portato all’apice l’innovazione digitale nell’architettura. Alta 110 metri, larga 157 e con una struttura portante di 3.000 tonnellate d’acciaio, la sfera di Las Vegas può ospitare 18.600 persone e ha una superficie esterna di 54mila metri quadrati interamente ricoperti da 1,2 milioni di dischi LED con i quali proiettare immagini ad altissima risoluzione: dai pianeti del sistema solare a un occhio vivo che scruta l’orizzonte, ad altre infinite combinazioni elaborate al computer. Realizzata con una spesa di 2,3 miliardi di dollari, che hanno permesso l’utilizzo di tecniche speciali come la gru alta 180 metri per le movimentazioni più estreme, la Sfera è il nuovo motivo d’orgoglio della capitale del gioco d’azzardo, dei giochi di luce e delle fontane artistiche. Un elemento, l’acqua, che ha portato anche Las Vegas ad aver bisogno  delle Tunnel Boring Machine.  Una talpa meccanica  utilizzata da Webuild ha eseguito un tunnel idraulico di oltre 4 km, scavato a oltre 200 metri di profondità al centro del lago Mead per creare la cosiddetta “terza cannuccia” che assicura l’approvvigionamento idrico della città e dello stato del Nevada.