On the road: la nuova vita dei camperisti sulle autostrade della Florida

Nuove strade e investimenti nella mobilità per sostenere la domanda di mobilità delle case viaggianti

Punta Gorda è una cittadina come tante altre in Florida. Si affaccia sul Golfo e c’è tutto l’essenziale, ciò che serve per vivere bene. Cibo, lavoro, aria buona, un alto livello di sicurezza e, ovviamente, il mare. Vi sono circa 20mila residenti. Matt e Belinda Gordon si sono trasferiti qui dal Michigan un paio d’anni fa e hanno comprato una villetta in una “RV community”. Nel loro patio-garage c’è, come in tutte le altre case vicine, una casa viaggiante, un Recreational Vehicle.

Si definiscono orgogliosamente RVers e fanno con sempre maggiore entusiasmo quello che – si stima – altri 40 milioni di americani facciano: Go RVing. Salgono sui loro mega-camper, attaccano dietro la loro auto per gli spostamenti brevi, spesso una jeep o un SUV, e prendono strada! Matt e Belinda hanno un RV di classe A, 30 piedi di lunghezza per 9.5 piedi di larghezza (oltre 9 metri per 2,9). «Quest’estate andiamo a visitare i parchi in California, poi su in Alaska. Torniamo a settembre», dicono. «Abbiamo tutto ciò che ci occorre. Per il resto, servono solo strade buone e sicure».

La richiesta degli automobilisti: strade sicure su cui muoversi

Quella degli RVers è una precisa richiesta, che il Dipartimento dei Trasporti della Florida (FDOT) tiene in altissima considerazione. Il mercato di queste case viaggianti è valutato in America tra i 25 e i 30 miliardi di dollari. Secondo la RV Industry Association (RVIA), una famiglia su dieci possiede un RV e 44 milioni di americani si preparano al go RVing quest’estate. Molti di questi stanno scegliendo la Florida per stabilire la loro residenza. Il Sunshine State, stando alle stime ufficiali, sta crescendo rapidamente in termini di popolazione, con 2,8 milioni di nuovi residenti nel 2030.

Insieme agli abitanti, sale il numero di veicoli nelle strade e, gioco forza, anche il reticolato di strade e autostrade si moltiplica, con l’allargamento delle corsie, la costruzione di nuovi viadotti e servizi al supporto dei viaggiatori. Negli anni, il sistema delle Interstates americano si è sviluppato per oltre 75.600 km (47mila miglia) formando con le relative congiunzioni statali un reticolato che comprende 610.000 ponti, oltre 500 tunnel e annualmente registra il trasporto su strada di 11,9 miliardi di tonnellate di merci. Le Interstates sono concepite per permettere agli americani di spostarsi da Sud a Nord, da Est a Ovest. Dalla Florida si arriva in Canada e, attraverso la California, in Messico. Si viaggia lungo ponti che si allungano per miglia sull’acqua, come quello che porta da Miami fino a Key West.

Le due maggiori arterie della Florida, alle quali s’innescano numerose altre autostrade, sono la I-75 e la I-95. Entrambe originano intorno a Miami, nella punta sud dello stato, che corrisponde alla regione più meridionale degli Stati Uniti. Le due Interstates sono lunghe rispettivamente 2.875 km (1.786 miglia) e 3.071 km (1.908 miglia) e attraversano sei stati americani la prima (Florida, Georgia, Tennessee, Kentucky, Ohio e Michigan) e ben 16 la seconda (dalla Florida al Maine).

Quell’amore degli americani per l’automobile

Viaggiare in auto da un capo all’altro degli Stati Uniti è una scelta fatta in massa dagli americani fin dai primi anni ’60, con il debutto del sistema autostradale varato con il National Interstate and Defense Highways Act del 1956 a firma del presidente Dwight D. Eisenhower. Una scelta che resiste, malgrado un sistema di trasporto aereo che conta oltre 5.200 aeroporti pubblici e supera i 19mila scali se si considerano quelli per i voli privati.

Attorno alle città più grandi, con Miami anche Orlando, Tampa, Jacksonville, fino alla capitale Tallahassee, in Florida si sono resi necessari nuovi svincoli, allargamenti di corsie, bretelle di collegamento e, soprattutto, le vie Express o le bretelle Turnpike per il traffico veloce di lungo percorso, tale da saltare gli ingorghi attorno alle varie uscite locali. Negli anni sono state chiamate a contribuire ai nuovi percorsi le imprese più esperte del settore. La Lane Construction (Gruppo Webuild) ha preso parte fin dalla sua fondazione al sistema delle interstates americano ed in particolare in Florida, proprio negli snodi nevralgici di Tampa e Orlando, con lavori completati o recentemente assegnati.

Nella definizione dei progetti in corso o in via di definizione da parte del governo della Florida, quello degli RVers non si può definire il target prioritario, né tantomeno l’unico. È comunque una chiave importante per analizzare i flussi di traffico e decidere dove costruire nuove infrastrutture per la mobilità, soprattutto se si guarda allo studio della RVIA, dal titolo Move American Economic Impact, secondo cui l’industria delle mega case viaggianti ha un impatto sull’economia americana pari a 140 miliardi di dollari l’anno, sostiene quasi 680.000 posti di lavoro con una retribuzione di oltre 48 miliardi, ed è equivalente a una crescita della produzione economica del 23 per cento negli ultimi tre anni.