Usa, Carolina del Nord e del Sud in pole per la mobilità elettrica

Nuove infrastrutture di trasporto per sostenere la rivoluzione green

Nella Carolina del Nord, la Contea di Chatham sta vivendo un periodo di rinascita dopo decenni difficili segnati da spopolamento e crisi di vario genere. Questa contea oggi si trova al centro della cosiddetta Battery Belt, l’area prescelta da grandi nomi dell’industria automobilistica mondiale per produrre, stoccare e distribuire le batterie per i veicoli elettrici. La svolta per la Contena di Chatham, una comunità di 77mila residenti, è arrivata un paio d’anni fa quando l’azienda statunitense Wolfspeed, specializzata in fornitura di materiali per semiconduttori di nuova generazione, ha annunciato che qui avrebbe realizzato un impianto produttivo – oggi quasi ultimato – da 5 miliardi di dollari (il più grande al mondo, secondo una nota della compagnia stessa). Wolfspeed, a onor di cronaca, aveva già un suo impianto nella città di Durham, che si trova a una cinquantina di miglia di distanza da Chatham.

Quella della Battery Belt è una ‘cinta’ che progressivamente dalla Carolina del Nord sta allungandosi anche nella Carolina del Sud, e poi in Michigan, Indiana, Ohio, Kentucky, Tennessee, fino alla Georgia. Il rilancio dell’area s’intreccia anche con la nascita della cosiddetta Tech Belt: i colossi dell’high-tech sono qui arrivati direttamente dalle valli californiane in cerca di consistenti sussidi pubblici e agevolazioni fiscali a fronte di ingenti investimenti e della creazione di posti di lavoro.

La rinascita delle Caroline e il ruolo di Lane

La Carolina del Nord è uno stato che ha saputo creare attorno alla capitale Raleigh un polo di prestigio collegando i suoi tre migliori college e dando vita al più grande parco di ricerca degli Stati Uniti, noto come “Research Triangle Park” o, semplicemente, The Triangle. Il Triangolo ha “affiliato” anche un’altra dozzina di college e istituti universitari della Carolina del Sud, attirando così oltre 300 aziende di primaria importanza nel settore della ricerca, della medicina e dell’high-tech e creando lavoro altamente qualificato per più di 60.000 persone. Tutto ciò ha inevitabilmente fatto da sprint a investimenti soprattutto in nuove infrastrutture stradali. Un forte richiamo per le aziende del settore costruzioni come Lane Construction del Gruppo Webuild, che negli States opera da 130 anni a fianco delle amministrazioni locali.

Tra i vari progetti realizzati da Lane, proprio nella Carolina del Nord ci sono importanti opere stradali come il Complete 540 Project, che è l’anello autostradale attorno alla capitale Raleigh; e il prolungamento e ampliamento di vari tratti delle Interstate I-40, I-440, I-485 e I-77. Inoltre, nella Carolina del Sud Lane ha costruito diverse strade, ponti – tra cui l’I-20 Wateree (ci sono anche interventi attualmente in corso di recupero ponti a seguito di straripamenti), viadotti e la nuova via d’accesso al Porto di Charleston.

Nuove infrastrutture per far correre le auto elettriche

Lo sviluppo delle due Caroline punta dunque le sue carte migliori sulla tecnologia, e la produzione di semiconduttori e batterie per auto elettriche. Secondo la Federal Reserve Bank di Richmond, fino agli anni ’90 gli Stati Uniti sono stati il principale produttore di semiconduttori rappresentando il 37% del mercato globale. Una fetta che però è poi scesa al 12% con la Cina che invece attualmente guida il settore dei chip (24%) seguita da Taiwan (21%). Va da sé – segnala un documento della Fed locale – la necessità e l’urgenza per gli Usa, soprattutto dopo l’emergenza pandemica, di creare entro i confini domestici un mercato più ampio di approvvigionamento e distribuzione soprattutto nel campo delle electric vehicle battery dominato da produttori asiatici.

Nel 2022, la VInFast, compagnia automobilistica elettrica con base in California e proprietà in Vietnam, ha annunciato la costruzione di una nuova sede a Moncure, proprio nella contea di Chatham, per produrre sia autoveicoli che batterie. VinFast ha seguito le orme di Toyota, che già nel 2001 con un investimento di 8 miliardi di dollari ha battezzato la costruzione del suo primo stabilimento in territorio americano, a Greensboro-Randolph, anch’esso nel Triangle Innovation Point.

Le EV Battery hanno portato un’altra big del settore, la SK Battery America (SK sta per South Korea)  a puntare sulla produzione diretta negli Stati Uniti, con cinque impianti annunciati e alcuni già in costruzione proprio nella Battery Belt: due in Georgia, due in Kentucky, il quinto nel Tennessee.

Anche l’industria automobilistica europea si sta muovendo a grandi passi verso quest’area. BMW ad esempio aveva annunciato a fine 2022 investimenti per 1,7 miliardi di dollari nei suoi stabilimenti nella Carolina del Sud: quello di Woodruff per la produzione di batterie di sesta generazione da fornire ai veicoli elettrici prodotti nella vicina BMW Manufacturing di Spartanburg.

Insomma, tutta la Battery Belt, e in particolare le Caroline, sono in pole position nella corsa alla mobilità elettrica su scala mondiale. Secondo dati di settore citati da CBS News, negli Usa negli ultimi tre anni sono stati annunciati investimenti per 90 miliardi nel settore con una previsione di 70.000 posti di lavoro.