Per i francesi è il palcoscenico degli eventi internazionali, la vetrina di una grandeur che non è solo sportiva ma racconta alla perfezione l’ambizione di un paese che continua a credere anche nel potere simbolico delle grandi opere.
Fedele a questo spirito lo Stade de France, lo stadio più importante di tutta la Francia, con i suoi oltre 80mila posti a sedere, è pronto per diventare lo Stadio Olimpico, il cuore dei Giochi che prenderanno il via il prossimo 26 luglio.
Progettato dagli architetti Macary, Zublena, Regembal e Costantini per ospitare i Mondiali di Calcio del 1998, lo stadio di Saint-Denis è chiamato a ospitare alcune delle competizioni più importanti delle prossime Olimpiadi, oltre che a diventare il teatro delle cerimonie di apertura e di chiusura di un evento che – complice anche il particolare momento storico – sarà seguito da ogni angolo del mondo.
Lo Stade de France di Parigi: un’infrastruttura entrata nella storia
Che lo Stade de France sarebbe entrato nella storia si capisce già nel giorno della sua inaugurazione, il 27 gennaio del 1998, quando la Francia vince per 1-0 contro la Spagna con un gol di uno dei suoi campioni più rappresentativi: Zinedine Zidane. Quella partita sarebbe stata il preludio del grande evento estivo, ovvero i Mondiali di Calcio del ’98 che avrebbero visto il grande stadio di Parigi protagonista in diverse partite, tra cui la finale Francia-Brasile vinta proprio dai padroni di casa.
Anche negli anni successivi lo stadio ha continuato a ospitare grandi eventi internazionali: le finali della Champions League nel 2000, 2006 e 2022; i campionati del mondo di atletica leggera nel 2003; alcune partite degli Europei di Calcio nel 2016, compresa la stessa finale. Addirittura, il 13 novembre del 2015 l’infrastruttura è stata scelta come uno degli obiettivi degli attacchi terroristici che hanno colpito la capitale francese. Proprio nel corso dell’amichevole tra le nazionali di Francia e Spagna, due kamikaze hanno fatto esplodere una bomba all’esterno dello stadio causando un morto.
Rimettersi a nuovo per le Olimpiadi
Anche lo Stade de France, come molte altre infrastrutture sportive parigine, ha subito un processo di manutenzione e riqualificazione in vista dei Giochi Olimpici. Dall’inizio del 2024 sono infatti stati annullati tutti gli eventi, sportivi e culturali, che avrebbero dovuto tenersi all’interno della struttura per lasciare spazio ai lavori di riqualificazione e di messa a norma.
«I Giochi – ha dichiarato alla stampa francese Fabrice Reigner, a capo del dipartimento Project management dello stadio – hanno sicuramente accelerato il processo di rinnovamento che era necessario ma che forse non ci sarebbe stato senza la spinta delle Olimpiadi».
I primi interventi risalgono al 2020, portati avanti sfruttando le chiusure al pubblico legate alla diffusione della pandemia. Nel 2021 i vecchi maxi schermi sono stati sostituiti da nuovi di ultima generazione, più grandi e più tecnologici. Allo stesso tempo è stato condotto un intervento sulle infrastrutture di comunicazione, assicurando una copertura 5G a tutto l’impianto.
Molto è stato fatto anche dal punto di vista energetico. Rispetto ai vecchi generatori a diesel che alimentavano lo stadio, è stata aggiunta una seconda fonte energetica alimentata a elettricità.
«Questi saranno Giochi “clean” dal punto di vista energetico – ha proseguito Fabrice Reigner – per questo abbiamo smesso di alimentare lo stadio con i generatori, che useremo solo in caso di emergenza, e abbiamo iniziato ad alimentarlo con energia rinnovabile».
Parigi, la metropoli che vuole diventare sostenibile
L’impegno per il rinnovamento in chiave “green” dello Stade de France rispecchia da un lato l’impronta generale di questi Giochi Olimpici e dall’altro risponde a un piano ben più ampio e a lungo termine lanciato dalla Francia, ma soprattutto dalla sua capitale Parigi.
L’obiettivo collettivo è quello di ridurre l’impatto delle emissioni nocive sull’atmosfera e per farlo il paese ha lanciato una serie di progetti sostenibili, la cui bandiera si trova proprio nella Ville Lumière.
Si tratta del Grand Paris Express, una nuova rete metropolitana cittadina che – secondo i piani – rappresenta il più ambizioso progetto di mobilità sostenibile in Europa e uno dei più ambiziosi al mondo. La linea raggiungerà infatti una lunghezza di 200 chilometri collegando quasi tutti i comuni della Île-de-France, quelli della Grande Parigi che vive e respira nella cinta urbana sviluppata intorno alla città. Alla realizzazione dell’opera partecipa anche il Gruppo Webuild, che ha già completato il Lotto 2 della Linea 16 (11 chilometri di tunnel e 4 stazioni), e il Lotto 4 della Linea 14 Sud (4,1 chilometri di estensione della linea già esistente), ed è stato appena incaricato della costruzione del Lotto 2 della Tratta Ovest della Linea 15 in joint venture con il partner francese NGE. Negli anni ’90 poi Webuild aveva partecipato alla realizzazione della Linea Meteor (dalla stazione Madeleine a Bibliotèque François Mitterand) che oggi si chiama Linea 14.
Nel complesso, il Grand Paris Express sarà costruito per il 90% del tracciato in sotterraneo, sarà in grado di trasportare 3 milioni di persone al giorno, riducendo così in modo significativo le emissioni nocive nell’ambiente. Uno strumento prezioso per sostenere la sfida di Parigi: diventare una città carbon neutral entro il 2050.