Dal San Siro Stadium al Santiago Bernabéu: la sfida di riqualificare i templi europei del calcio

Nei prossimi messi arriva lo studio di fattibilità per il restyling dello stadio milanese che diventerà smart, moderno e sostenibile

Il San Siro Stadium, tempio del calcio che ospita le partite casalinghe di Inter e Milan, non finirà nell’album dei ricordi. Il Gruppo Webuild è stato infatti incaricato dal sindaco di Milano Beppe Sala, di predisporre uno studio di fattibilità che preveda la ristrutturazione dell’impianto. Non più un addio, come in molti hanno temuto nei mesi scorsi, ma un progetto che permetta alla struttura di essere rinnovata profondamente, trasformandola in uno stadio smart, sostenibile e moderno. Secondo le prime richieste, i lavori dovrebbero essere eseguiti principalmente nei mesi estivi e comunque svolgendo le attività di cantiere in modo da non precludere l’utilizzo dello stadio per le partite di calcio. Si tratta di un piano ambizioso che risponde a un’esigenza ormai diffusa nel mondo delle infrastrutture sportive, ovvero quella di riqualificare le vecchie opere senza costruirne di nuove. Questo approccio racchiude in sé attenzione alla sostenibilità e alla tutela di infrastrutture che negli anni sono divenute iconiche, veri e propri templi dello sport.

I grandi stadi scelgono le ristrutturazioni

La strada della ristrutturazione è stata scelta dai club più blasonati del calcio europeo a partire dal Barcellona che sta trasformando proprio in questi mesi il suo Camp Nou. Lo stadio è infatti al centro di un ambizioso progetto di riqualificazione da circa 1 miliardo di euro in parte finanziato dal colosso della musica in streaming Spotify. Anche in questo caso, invece di costruire un nuovo stadio il club ha preferito modernizzare quella che per anni è stata la casa del campione Leo Messi. È infatti già iniziata la demolizione dei vecchi spalti con l’obiettivo di terminare i lavori nel 2025, quando sarà inaugurato il nuovo Spotify Camp Nou, capace di ospitare 110.000 spettatori. Come il Barcellona, pure il Real Madrid ha realizzato interventi di recupero dello Stadio Santiago Bernabéu, altro tempio del calcio mondiale, che è appunto di proprietà di una delle squadre di calcio più vincenti di sempre. Anche in questo caso l’investimento ha sfiorato il miliardo di euro e ha previsto la costruzione di un tetto “mobile” ovvero in parte retraibile, la riqualificazione degli spalti ma soprattutto la realizzazione del primo campo da gioco retrattile al mondo. Il campo è stato diviso in sei sezioni verticali, ognuna delle quali lunga circa 105 metri, che attraverso un sistema meccanizzato vengono conservate a una profondità di 35 metri, dove il prato è protetto e curato. Quando non ci sono partite, il campo viene quindi conservato in questo “ipogeo”, mentre il sistema meccanizzato lo riporta in superficie prima degli incontri.

Europei 2032: la ristrutturazione degli stadi in Italia

L’obiettivo dei Campionati Europei 2032, che saranno in parte ospitati dall’Italia, pone in primo piano il tema della riqualificazione degli stadi. A parte San Siro, inserito all’interno di un piano di recupero triangolato tra il Comune di Milano e i club di Milan e Inter, in prospettiva anche altri grandi stadi italiani potranno diventare oggetto di profondi interventi di riqualificazione.

Il più significativo è sicuramente quello che coinvolgerebbe lo stadio Maradona di Napoli. Pochi giorni fa il club napoletano e l’amministrazione comunale hanno presentato un piano di interventi che permetterebbe al Maradona di farsi trovare pronto per Euro 2032. Secondo il progetto, per portare a termine i lavori ci vorranno dai 20 ai 24 mesi con un investimento di 100 milioni di euro. Un progetto ambizioso che sarà finalizzato entro l’inizio dell’estate, ma che conferma la vitalità di Napoli sul fronte delle infrastrutture. La città è infatti interessata dalla realizzazione di una serie di grandi opere, come il proseguimento dell’alta velocità/alta capacità ferroviaria fino a Bari, e dall’altro il completamento della stazione della metropolitana di Capodichino che permetterà di raggiungere l’aeroporto in pochi minuti il centro della città. Tutte opere alle quali sta lavorando il Gruppo Webuild, coinvolto nell’obiettivo sfidante di modernizzare il Sud Italia e le sue infrastrutture, assicurando così crescita e lavoro.

I grandi stadi di Webuild

L’impegno del Gruppo Webuild nella costruzione di grandi stadi parte da lontano. Il Gruppo, oltre ad aver partecipato alla realizzazione di San Siro e alla ristrutturazione dello Stadio Olimpico di Roma in occasione dei mondiali di calcio Italia ‘90, ha realizzato nel mondo numerosi impianti sportivi ultimo tra i quali l’Al Bayt Stadium nella città di Al Khor, non troppo lontano da Doha, che ha ospitato alcuni match dei Mondiali di Calcio 2022 del Qatar. Anche in questo caso si parla di un impianto avveniristico, capace di ospitare 60.000 spettatori all’interno di una superficie di 200.000 metri quadrati, progettato con il fine ultimo della sostenibilità. Oltre all’uso di materiali sostenibili, la struttura dell’Al Bayt Stadium è stata pensata per essere in parte smontata al termine dei Mondiali, riducendone la capienza a 32mila posti, e magari mettendo a disposizione gli spalti alle nazioni in via di sviluppo che hanno bisogno di nuovi impianti sportivi.