Costruire una metropolitana sotto il Colosseo sembrava un’impresa impossibile. E invece la nuova stazione Colosseo-Fori Imperiali della Linea C, un’opera che unisce eccellenze ingegneristiche e archeologiche in uno dei cantieri più complessi e affascinanti del mondo, è ormai pronta per essere vissuta da migliaia di persone.
Colosseo-Fori Imperiali, che sorge sotto la via dei Fori Imperiali, tra i resti del Tempio di Venere e Roma e la Basilica di Massenzio, è stata presentata alla stampa nel corso di una visita alla quale hanno preso parte l’amministratore delegato di Webuild, Pietro Salini, e l’amministratore delegato di Vianini Lavori, Vincenzo Onorato.
A loro si sono uniti il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, e molte altre autorità, intervenute per ammirare il prodigio dell’ingegneria che la società consortile Metro C (guidata da Webuild e Vianini Lavori) ha realizzato con la sorveglianza e la direzione scientifica degli Istituti coinvolti del Ministero della Cultura – il Parco archeologico del Colosseo e la Soprintendenza Speciale archeologia, belle arti e paesaggio di Roma – e su commissione di Roma Metropolitane.
La stazione, lunga 240 metri e profonda 32, nasce da un progetto che è divenuto un modello internazionale di come costruire infrastrutture sostenibili nel cuore dei siti archeologici. «Ogni gesto qui è stato attentamente ponderato, fatto “in punta di piedi” – racconta Elisa Cella, funzionaria archeologa del Parco Archeologico del Colosseo – con la consapevolezza di lavorare sopra le fondamenta della civiltà romana».
Colosseo-Fori Imperiali: il cantiere più delicato del mondo
La stazione Colosseo-Fori Imperiali è stata costruita nel pieno rispetto dell’area archeologica più fragile del pianeta.
Prima di ogni scavo, gli ingegneri hanno consolidato il terreno con 900 micropali e diaframmi in cemento armato spessi 1,20 metri e profondi fino a 48. Tutte le operazioni sono state eseguite con la tecnica del top-down, costruendo i solai dall’alto verso il basso per garantire stabilità e sicurezza.
Sulle pareti del Colosseo, sulle colonne del Tempio di Venere e sulla Basilica di Massenzio sono stati installati centinaia di sensori capaci di rilevare microspostamenti e vibrazioni in tempo reale, un sistema di accelerometri, piezometri, estensimetri e inclinometri che ha permesso di monitorare 24 ore su 24 l’area durante tutti gli anni di scavo.
«Abbiamo monitorato il Colosseo centimetro per centimetro – spiega l’ingegnere Marco Cervone, construction manager per il Consorzio Metro C – e non abbiamo mai registrato anomalie. La tutela del patrimonio è stata la nostra priorità assoluta».
Metro C Roma: ingegneria e archeologia fianco a fianco
Durante i lavori sono emersi reperti straordinari: una domus tardo-repubblicana distrutta dall’incendio di Nerone del 64 d.C., le fondazioni della Domus Aurea, strutture idrauliche e una fontana monumentale.
Tutti i ritrovamenti sono stati documentati, catalogati, restaurati e valorizzati sotto la supervisione scientifica del Parco Archeologico del Colosseo, diretto ora da Simone Quilici, e fino allo scorso ottobre da Alfonsina Russo – attuale Capo Dipartimento per la Valorizzazione del patrimonio culturale del MiC – con il supporto di archeologi, restauratori, architetti e ingegneri che hanno lavorato fianco a fianco in un unico team.
«È stato come costruire sotto un museo», racconta Cervone. «Ogni scavo archeologico era un viaggio nel tempo, e ogni reperto trovato diventava parte della stazione stessa.»
Per ridurre l’impatto ambientale, lo smarino è stato trasportato fuori dal centro storico tramite nastri chiusi e camion a basse emissioni, un metodo innovativo che ha reso questo cantiere un laboratorio di sostenibilità.
Nel cuore dell’Antica Roma: un museo nel sottosuolo
La stazione Colosseo-Fori Imperiali non è solo uno snodo strategico della mobilità romana, ma un vero museo sotterraneo.
Cinque ambiti espositivi allestiti con la cura e la Direzione scientifica del Parco archeologico del Colosseo accompagnano i passeggeri in un percorso immersivo nell’Antica Roma. Diorami analogici, installazioni multimediali e suggestioni luminose riproducono i grandi monumenti dell’antichità, simbolo del cuore politico e monumentale di Roma nell’antichità – dal Foro di Augusto al Colosseo, dalla Colonna Traiana al Tempio di Venere e Roma, alla Basilica di Costantino, come fossero piccoli teatri di carta.
Tra i reperti più preziosi esposti nella stazione spicca la base di statua con l’iscrizione che ricorda l’azione del senatore Passifilo, un senatore che godeva di un posto riservato sul podio del Colosseo, rinvenuta negli Auditoria di Adriano.
«Colosseo-Fori Imperiali non è solo una stazione – spiega Elisa Cella – ma un museo gratuito che si attraversa ogni giorno, un modo nuovo di restituire conoscenza ai cittadini.»
L’allestimento, curato da Alfonsina Russo ed Elisa Cella, è stato concepito come un’esperienza sensoriale: luce, suono e materia dialogano con il movimento dei passeggeri, trasformando l’attesa del treno in una lezione di storia viva.
Uno snodo strategico per la città, tra civiltà romana e mobilità sostenibile
Dal punto di vista funzionale, la stazione Colosseo-Fori Imperiali è anche il punto d’interscambio tra la Linea B e la Linea C. Il collegamento tra le due linee della metropolitana di Roma avviene attraverso un corridoio sotterraneo costruito sopra i binari della Linea B senza mai interrompere il servizio: una vera impresa tecnica, che garantisce sicurezza e continuità operativa.
Pavimenti in pietra scura, inserti in bronzo e vetrine espositive si alternano lungo i percorsi, creando un equilibrio tra estetica e funzionalità, in un progetto di allestimento, ideato dal Parco archeologico del Colosseo, in cui ogni elemento è stato progettato per accompagnare il viaggiatore in un ambiente contemporaneo ma rispettoso del contesto storico.
Metropolitana di Roma: la Linea C e il futuro della Capitale
Con le stazioni di Colosseo-Fori Imperiali e Porta Metronia, la Linea C della metropolitana di Roma arriva a 24 stazioni con 22 chilometri in esercizio, una vera e propria spina dorsale della mobilità sostenibile della Capitale d’Italia.
Superate le due nuove stazioni, la Metro C proseguirà il suo cammino verso piazza Venezia, dove sono già in corso i lavori per la costruzione di una nuova e più spettacolare stazione-museo che unirà sito archeologico e innovazione, prima di estendersi fino a Farnesina.
Quando sarà completata, la Linea C trasporterà 800.000 passeggeri al giorno e ridurrà le emissioni di CO₂ di oltre 310.000 tonnellate l’anno, contribuendo a ridisegnare il modo di muoversi nella Capitale. «La metropolitana di Roma – conclude l’ingegnere Cervone – è molto più di un’infrastruttura: è un ponte tra la città antica e quella che verrà.»