Metro C Roma: in Porta Metronia la mobilità sostenibile incontra l’Impero romano

A pochi passi dalle Mura Aureliane apre la nuova stazione della metropolitana di Roma, Porta Metronia: in uno dei siti archeologici più delicati della città, la grandezza dell’Impero romano incontra l’innovazione del trasporto sostenibile.

Sotto piazzale Ipponio, a pochi passi dalle Mura Aureliane di Roma, il tempo si è fermato. Nel cuore del quartiere Celio splende la nuova stazione della metropolitana sulla Linea C, Porta Metronia: un’opera che è insieme infrastruttura e museo, un viaggio nella storia dove cemento e marmo antico convivono, e le luci del contemporaneo illuminano mosaici e affreschi di duemila anni fa.

Commissionata da Roma Metropolitane e costruita dal Consorzio Metro C, guidato da Webuild e Vianini Lavori, la stazione di Porta Metronia si sviluppa su cinque livelli sotterranei per una profondità di circa 30 metri. È lunga 118 metri e larga 28, realizzata con la tecnica del top-down, che ha consentito di scavare in sicurezza sotto un sito archeologico tra i più delicati della città.

I numeri restituiscono la dimensione dell’impresa: 63.000 metri cubi di calcestruzzo, 13.000 tonnellate di acciaio, 103.000 metri cubi di scavi e 65.000 metri cubi di scavi archeologici. Ma la vera cifra dell’opera non sta nei materiali: è nella capacità di far convivere l’ingegneria contemporanea con le vestigia della Roma imperiale.

«Costruire in un’area archeologica come questa – racconta Marco Cervone, construction manager per il Consorzio Metro C – ha significato muoversi in equilibrio tra la tutela del passato e la modernità. Ogni passo in avanti con le ruspe corrispondeva a un passo indietro nel tempo».

Un nuovo sito archeologico: la scoperta della caserma perduta

Era il 2015 quando, durante i primi carotaggi sotto piazzale Ipponio, gli archeologi individuarono un complesso militare risalente all’Impero romano, straordinariamente conservato. Una caserma del II secolo d.C., estesa per oltre 1.300 metri quadrati, con stanze, corridoi, mosaici, affreschi e una domus del comandante dotata di un antico sistema di riscaldamento a ipocausto.

Il sito, risalente all’età dell’imperatore romano Traiano, faceva parte dei castra urbani, le strutture militari destinate al controllo della città. Quando nel III secolo furono costruite le Mura Aureliane, le mura romane volute dall’imperatore Aureliano, la caserma venne demolita e interrata per ragioni difensive, rimanendo sepolta per quasi duemila anni.

La decisione di smontarla e ricollocarla all’interno della nuova stazione della metropolitana di Roma ha rappresentato una sfida senza precedenti. «Era un reperto troppo importante per restare nei disegni – spiega l’ingegnere Cervone – così abbiamo deciso di fare quello che in altri tempi sarebbe sembrato impossibile: ricostruire un edificio romano dentro una metropolitana».

Le murature sono state numerate, catalogate e conservate in otto container climatizzati, per poi essere ricollocate esattamente nella posizione originaria. Un’operazione che ha trasformato Porta Metronia in un unicum mondiale, un modello di integrazione tra ingegneria e archeologia.

Linea C della metropolitana di Roma: una linea che unisce passato e futuro

Con la nuova stazione Porta Metronia, realizzata in collaborazione con la Soprintendenza Speciale di Roma e il Ministero della Cultura, la Linea C compie un nuovo passo nel suo percorso verso il centro storico. Diventano 24 le stazioni della metropolitana completate per collegare la periferia est con il cuore della città.

Il prossimo traguardo è piazza Venezia, dove sorgerà un’altra stazione-museo, nodo strategico di interscambio tra siti archeologici e mobilità sostenibile.

Quando l’intera Linea C sarà completata, trasporterà oltre 800.000 passeggeri al giorno, contribuendo a ridurre di oltre 310.000 tonnellate l’anno le emissioni di CO₂ e a ridisegnare il modo di muoversi nella Capitale.

«La metropolitana di Roma – sottolinea l’ingegnere Cervone – non è solo un’infrastruttura, ma un’occasione per riscoprire la città. Ogni scavo restituisce un pezzo di memoria, e ogni muro che torniamo a vedere ci ricorda che il futuro, qui, nasce dal passato».

Porta Metronia non è solo una stazione, ma un ponte ideale tra due civiltà: quella antica, che emerge dalle profondità della terra, e quella contemporanea, che viaggia veloce nei tunnel della modernità.