7 curiosità sulla Laguna di Venezia: acqua alta, dissalatori, crisi idrica

Uno straordinario ecosistema estuarino, la base di una delle città più iconiche d’Italia. Da sempre animata dall’alta marea, la laguna veneta è anche la ribalta per progetti innovativi che sensibilizzano al problema della crisi idrica.

L’acqua alta nella laguna veneta è antichissima

L’acqua alta non è un fenomeno moderno. Le prime documentazioni delle maree di Venezia risalgono addirittura al VI secolo, nel pieno del Medioevo. Da secoli, i veneziani convivono con questo innalzamento temporaneo del livello del mare, adattando architettura e abitudini quotidiane all’alta marea.

La Laguna di Venezia è un ecosistema unico al mondo, che custodisce segreti affascinanti e caratteristiche sorprendenti. Ecco sette curiosità che forse non conosci sull’acqua che circonda la Serenissima.

L’acqua della Laguna di Venezia non è né dolce né salata

L’acqua della Laguna è salmastra, frutto di un delicato equilibrio tra l’acqua salata del mare Adriatico e quella dolce proveniente dai fiumi. Questo mix è fondamentale per la biodiversità lagunare, permettendo la sopravvivenza di specie sia marine che fluviali.

Una salinità che cambia continuamente

La salinità dell’acqua lagunare non è costante: varia in base alle maree, alle precipitazioni e alla quantità d’acqua dolce immessa dai fiumi. Questo rende l’ecosistema particolarmente dinamico e complesso, in continua trasformazione.

Dalla Laguna di Venezia alla moka: la dissalazione per combattere la crisi idrica

In un curioso esperimento, l’acqua della laguna veneta è stata sottoposta a un processo di dissalazione ed è stata utilizzata per preparare il caffè. Il progetto, volto a sensibilizzare le persone sul valore delle risorse idriche, ha mostrato che anche un’acqua così particolare può diventare potabile trattando l’acqua salata della laguna per renderla acqua filtrata e purificata.

La potabilizzazione prevede un impianto di desalinizzazione e filtrazione che trasforma l’acqua del mare in acqua osmotizzata grazie a un depuratore a osmosi inversa, la stessa soluzione con cui si combatte la scarsità idrica in molte parti del mondo.

È questa l’idea alla base dello Special Project “Canal Café. L’iniziativa, supportata dal Gruppo Webuild e dalla controllata Fisia Italimpianti, è stata curata da Carlo Ratti e progettata da Diller Scofidio + Renfro in collaborazione con Natural Systems Utilities, SODAI, Aaron Betsky e Davide Oldani.

Special Project “Canal Café”

I pali che tengono la città di Venezia non marciscono

Una delle meraviglie ingegneristiche della città è la tecnica con cui è stata costruita: i pali in legno che sorreggono Venezia sono immersi nel fango della laguna. In assenza di ossigeno, il legno non marcisce, ma si mineralizza, diventando straordinariamente resistente.

La Laguna di Venezia è molto più che canali

Anche se nell’immaginario collettivo Venezia è una città “d’acqua”, solo l’8% della Laguna è occupata da canali dragati e acque profonde. Il restante 92% è costituito da piane fangose di marea, habitat essenziali per molte specie vegetali e animali.

La laguna veneta è un laboratorio naturale per la scienza, anche contro l’alta marea

L’acqua lagunare è oggetto di numerosi studi scientifici, soprattutto per comprendere l’evoluzione delle maree e il loro impatto sull’ecosistema. Monitoraggi e analisi aiutano a prevedere i cambiamenti futuri e a proteggere questo ambiente fragile.