Le scenografiche installazioni che illuminano le infrastrutture

Dal Gerald Desmond Bridge allo Stavros Niarchos di Atene le luci diventano un importante elemento architettonico

I sei potentissimi fasci di luce proiettati dal tetto del Guitar Hotel di Miami sono visibili fino oltre 6mila metri d’altezza. La proprietà dell’albergo, che fa parte della catena Hard Rock, espone questi numeri annunciando lo spettacolo notturno dell’enorme e nuovissimo albergo fatto a forma di chitarra, alto 157 metri, che ospita 638 suites in 36 piani. I fasci di luce LED, che disegnano nel cielo le sei corde e il manico della chitarra, sono pronti a illuminare a giorno la città magica della Florida per le festività natalizie e le celebrazioni del nuovo anno. Sarà, probabilmente, il più alto fascio di luce mai raggiunto, ma è certamente soltanto una delle infrastrutture che accompagnano le feste trasformandosi in giganteschi alberi di Natale.

Nella costruzione di un ponte, di un centro culturale, di una stazione della metropolitana l’installazione scenografica delle luci diventa sempre più un importante elemento architettonico. A Long Beach, in California, il nuovo ponte Gerald Desmond, costruito da Webuild nel 2020, già dal momento dell’inaugurazione ha rimarcato la sua importanza per il commercio internazionale e regionale con un festival di luci. Quasi 200 LED sono stati accesi per illuminare le due torri alte 157 metri e gli 80 cavi che sostengono la campata centrale del ponte lungo oltre 3 chilometri. Ribattezzata Long Beach International Gateway Bridge, questa iconica infrastruttura dispone di un sistema programmato per mostrare 15 scene di base, dalle quali creare infinite combinazioni di colori. Il ponte celebra ogni tipo di festività, tra cui Hanukkah, Natale, Capodanno, Independence Day e quelle sportive legate ai campioni di Los Angeles, come i Dodgers nel baseball e i Lakers nel basket.

Una festa tricolore per il Ponte San Giorgio di Genova

Anche il Nuovo Ponte Genova San Giorgio, anch’esso costruito da Webuild, al momento della sua apertura si è illuminato con il tricolore della bandiera italiana. I sistemi di luce sono ormai parte essenziale delle infrastrutture. Sono «un modo per celebrare l’energia di un popolo che si esprime attraverso la musica, il sapere, la bellezza», ha commentato l’architetto Renzo Piano durante la  “Danza delle Gru”, lo spettacolo che si è tenuto nel 2014 ad Atene nel cantiere di costruzione di quello che sarebbe diventato lo Stavros Niarchos Foundation Cultural Center, realizzato da Webuild.

Da Atene a Riyadh, dove il Kingdom Centre ha cambiato radicalmente la skyline della capitale dell’Arabia Saudita, proiettando a chilometri di distanza la crescita economica della regione con la sua torre alta 300 metri, sormontata da una mezza luna di 120 metri, sempre illuminata. L’edificio, realizzato da Webuild e vincitore dell’Emporis Skyscraper Award nel 2002 come miglior grattacielo al mondo per il design, è oggi al centro del festival annuale di luci e arte “Noor Riyadh”, con uno spettacolo di LED e laser visibile a 6 km di distanza.

Le grandi opere illuminate a festa

Dagli Emirati Arabi agli Stati Uniti, dalla Cina alla Spagna, dall’Australia alla Turchia, alla Francia. Dal Burj Khalifa di Dubai all’Empire State Building di New York, dalla Shanghai Tower alla Torre Agbar di Barcellona, dall’Opera House e Harbour Bridge di Sydney ai ponti sul Bosforo, alla Torre Eiffel, ogni grattacielo, ogni ponte si illuminerà a festa.

L’illuminazione della Dama di Ferro, la torre Eiffel, presentata per la prima volta nel 1985 con 336 faretti al sodio giallo-arancio integrati nella struttura, è stata via via migliorata riducendo il consumo elettrico fino ad essere completamente rinnovata tre anni fa, con la sostituzione, tra l’altro, dei quattro proiettori che dal 1985 illuminavano l’antenna con LED che consumano dieci volte meno energia. Per ottenere il suo effetto scintillante, ogni lato della Torre è stato dotato di 5.000 involucri metallici contenenti una lampadina allo xeno da 6W, per un totale complessivo di 20.000 lampade e 120kW di elettricità. Secondo la Société d’Exploitation de la tour Eiffel, cui è affidata la gestione della torre, le luci presentano un consumo energetico annuo pari a quello di un monolocale di 30 mq con due occupanti e rappresenta lo 0,4% del consumo energetico annuo dei monumenti francesi. Inoltre, per risparmiare energia in vista degli eventi più importanti, le luci della Torre dal settembre scorso si spengono alle 23,45 ogni notte. C’è dunque spazio per dar luce alle feste natalizie e per il conto alla rovescia per il 2023.