Gli aeroporti americani si rifanno il look

Maxi investimenti e progetti faraonici. Molti scali si preparano a potenziare le proprie infrastrutture per essere ancora più competitivi

Circondata da alberi di pesco, Atlanta, la capitale della Georgia, si gode anche quest’anno un primato difficile da scalfire. Pur non essendo una delle aree metropoli più grandi degli Stati Uniti (è solo ottava con 6,2 milioni di abitanti), ha visto transitare l’anno scorso oltre 94 milioni di passeggeri attraverso il proprio aeroporto, risultato ancora una volta il più trafficato degli Stati Uniti e, più in generale, del mondo.

L’aeroporto internazionale Hartsfield-Jackson, dal nome di due precedenti sindaci di Atlanta, guida da molti anni una classifica che, secondo l’Airport Council International (ACI) World, vede ai primi cinque posti solo aeroporti americani grazie al crescente volume di voli domestici, seguiti da Dubai con 66 milioni di passeggeri che detiene comunque il numero più alto di passeggeri internazionali. Dietro Atlanta, che sfrutta anche il fatto di essere la base della Delta Airlines, si piazzano gli aeroporti di Dallas-Fort Worth, Denver, Chicago e Los Angeles.

Ciò denota, più che il richiamo della destinazione, il valore della posizione strategica e, in questo caso, Atlanta sembra essere al centro del mondo per raggiungere qualunque destinazione, molto più di New York City che conta ben tre aeroporti ma non è tra i primi cinque americani. Dietro Atlanta, altri scali si preparano a potenziare le proprie infrastrutture per essere ancora più competitivi, sia nel panorama domestico che in quello internazionale.

La Federal Aviation Administration (FAA) ha avviato un programma per finanziare progetti di miglioramento della sicurezza aeroportuale, della capacità, della protezione e degli aspetti ambientali. I fondi della FAA sono destinati sia a aeroporti pubblici, sia a quelli privati che assicurino determinati standard di traffico, d’interesse nazionale e bacino geografico. A questi finanziamenti si aggiungono le iniezioni di denaro provenienti dalla legge bipartisan sulle infrastrutture, il cosiddetto Job Act, che ha destinato 15 miliardi di dollari in cinque anni per il settore aeroportuale.

Negli Stati Uniti vi sono oltre 5.200 aeroporti pubblici, molti dei quali in fase di ammodernamento e ampliamento per una domanda sempre più accentuata di spostamenti aerei dopo l’austerità imposta dal Covid. Ecco sette aeroporti in fase di progetto o con i cantieri già aperti che potrebbero scalare rapidamente la classifica di traffico grazie all’aggiunta di terminal, miglioramento delle vie di accesso e dei servizi per i passeggeri.

San Diego

L’aeroporto del Sud della California, che figura oggi al 24° posto tra gli scali americani con circa 11 milioni di passeggeri, è di proprietà della San Diego County Regional Airport Authority. È uno degli aeroporti a pista singola più trafficati e punta a scalare le classifiche grazie alla costruzione di un nuovo Terminal 1 che sostituirà l’attuale e consentirà migliori collegamenti con i trasporti di servizio. Il progetto, avviato nel 2021, dovrebbe concludersi nel 2025 con l’aggiunta, tra l’altro, di nuovi varchi d’imbarco per arrivare a 19 nel nuovo T1. Costo del progetto: 2,6 miliardi.

Denver

L’Aeroporto Internazionale di Denver (DEN) con quasi 70 milioni di passeggeri non ha certo la tipologia di un aeroporto di montagna o di hub per le vacanze invernali. Grazie anche alla base scelta da United Airlines, è il terzo scalo americano e ha appena completato un progetto di espansione della capacità che ha aggiunto 39 nuovi gate (per un totale di 148), aumentando la capacità del terminal del 30%. L’espansione dell’aeroporto è nella fase 2, con la costruzione della Great Hall, un progetto da 1,3 miliardi, che comprende un nuovo checkpoint di sicurezza, scale mobili e la risistemazione di vari servizi per i passeggeri e le persone in attesa dei viaggiatori.

Austin

Lo scalo della capitale del Texas, intitolato “Bergstrom” in onore del primo abitante di Austin ucciso nella Seconda Guerra Mondiale, è cresciuto fino a superare i 10 milioni di passeggeri l’anno, con 99 aerolinee attive, 612 rotte servite e 15 paesi raggiunti. Nel panorama americano è appena sotto San Diego, al 27° posto, e rappresenta uno degli aeroporti in fase di pianificazione per lo sviluppo delle capacità, per far fronte alla rapida crescita dell’area metropolitana. Il progetto, stimato in 2 miliardi, comprenderà nuovi spazi per passeggeri, ampliamento del numero dei gate, un nuovo sistema per lo smistamento bagagli, e vari interventi sull’infrastruttura del terminal per ampliare, tra l’altro, il piazzale degli aerei.

Tra i progetti previsti anche quello di un’ala da 20 imbarchi e un tunnel sotterraneo per collegarlo al terminal principale.

Houston 1

La città texana ha avviato un ambizioso programma per dare al proprio sistema aeroportuale le dimensioni di hub globale. Il principale aeroporto, intitolato all’ex presidente George Bush, è in fase di costruzione per l’ammodernamento del Terminal D, il miglioramento del controllo bagagli, nuovi spazi VIP, checkpoint e smistamento bagagli. Con 20 milioni di passeggeri l’aeroporto internazionale di Houston figura al 15° posto della scala nazionale. Futuri lavori prevedono la preparazione del nuovissimo Terminal E, con un progetto da 1,3 miliardi.

Houston 2

Accanto allo scalo più grande anche per il cosiddetto “hub medio”, l’aeroporto William P. Hobby (dal nome di un precedente governatore del Texas), che serve annualmente 6 milioni di passeggeri, è in corso un programma di ampliamento da 450 milioni di dollari che comprenderà l’aggiunta di sette gate nella West Concourse. Lo sviluppo includerà ulteriori nastri trasportatori per la riconsegna dei bagagli e aggiornamenti al sistema di gestione dei bagagli dell’aeroporto, ai servizi igienici e ad altri progetti per contribuire a supportare una maggiore capacità. Oggi l’aeroporto serve 83 destinazioni, ma il progetto aiuterà ad espandere la portata globale della grande area di Houston.

Portland

All’aeroporto internazionale di Portland, nell’Oregon, un nuovo terminal principale verrà aperto nel 2025 attraverso un progetto da 2 miliardi di dollari, chiamato PDXNext e destinato a cambiare radicalmente il nucleo dell’aeroporto con le aree biglietteria e lobby quasi raddoppiate nelle dimensioni. Lo scalo, che serve 7,2 milioni di passeggeri e figura come “hub medio” nella regione, sarà reso più efficiente dal punto di vista energetico e il design del nuovo terminal principale s’ispira al paesaggio della regione conosciuta come Pacific Northwest. Il nuovo terminal sarà caratterizzato da ampi corridoi fiancheggiati da alberi e negozi e ristoranti locali, come una versione al coperto della strada principale di una città.

Los Angeles

LAX, come viene chiamato per il codice dell’aeroporto, è in continuo movimento e i cantieri si susseguono l’uno all’altro per dare allo scalo sempre più globalità. Nella lista americana (e mondiale) figura al quinto posto con 67 milioni di passeggeri e punta allo sviluppo con un piano d’investimenti per 30 miliardi di dollari. L’enorme progetto su LAX, iniziato oltre dieci anni fa nel 2009, è ancora oggi il più grande programma di lavori pubblici nella storia di Los Angeles. I lavori nella fase finale prevedono la modernizzazione da 1,6 miliardi dei Terminal 4 e 5. Il completamento è previsto nel 2027 e creerà una posizione centralizzata per l’emissione di biglietti, controlli e ritiro bagagli con servizi migliorati per gli ospiti. Lavori di ammodernamento per 2,3 miliardi sono in corso anche per i Terminal 2 e 3, mentre un altro progetto, costato 2,6 miliardi e in fase di completamento, riguarda la costruzione di un “people mover” automatizzato. Decine di altri interventi alla vasta area aeroportuale includono, per 1,3 miliardi, una nuova struttura consolidata per tutte le società di autonoleggio, che sarà la più grande al mondo, con spazio per circa 18.000 veicoli.