I dieci ponti che hanno unito l’Italia

Dal ponte di Recco ricostruito dopo la Seconda Guerra Mondiale al Ponte San Giorgio di Genova: cento anni di grandi infrastrutture

I ponti sono «realizzazioni dell’innato desiderio di connetterci, di superare gli ostacoli, di viaggiare verso nuovi orizzonti». La definizione dell’Oxford English Dictionary va al di là del valore architettonico, del design o della tecnica progettuale impiegata per realizzare forse la più affascinante delle costruzioni. Il ponte è unione di culture, offre la possibilità di accorciare la distanza tra le popolazioni. In un Paese come l’Italia, che ha una lunghezza di circa 1.300 km in linea d’aria, tra il suo punto più a Nord nelle Alpi Aurine e quello più a Sud nella punta Pesce Spada nell’isola di Lampedusa, i ponti hanno rappresentato e rappresentano la chiave dello sviluppo economico e sociale.

Ponti e viadotti hanno permesso, tra l’altro, la realizzazione di un tessuto autostradale e ferroviario tra i più articolati e complessi del mondo, vista la conformazione geografica e orografica, tra catene montuose, fiumi e corsi d’acqua, valichi a strapiombo. I ponti, di ogni epoca e tecnica costruttiva, sono centinaia di migliaia, alcuni dei quali hanno costituito un elemento fondamentale nell’unione del Paese.

Procedendo da Nord a Sud, eccone dieci tra i più noti e tecnicamente rivoluzionari per la natura del territorio e la soluzione adottata, costruiti dal Gruppo Webuild.

 Il Ponte Santa Giustina

La struttura ad arco in cemento armato realizzata nel 1959 a cavallo del fiume Noce, sulla ferrovia Trento-Malé nel Trentino-Alto Adige, è stata per oltre un decennio il ponte ferroviario più alto del mondo, con i suoi 144 metri d’altezza e la sua campata lunga 78 metri. È ancora oggi al quinto posto tra i più alti in assoluto per un attraversamento ferroviario.

Il Viadotto Courmayer-Morgex

Il viadotto è parte dell’autostrada A5 che va da Aosta al traforo del Monte Bianco. L’opera, completata nel 1992, permette di superare l’ultimo strappo in salita nel raccordo autostradale della Valle d’Aosta, che si sviluppa per un totale di 32 km, comprendendo gallerie e altri viadotti ed è un’arteria strategica per il collegamento con la Francia e il resto d’Europa.

La Pedemontana Lombarda

La prima tratta di 15 km è stata completata nel 2015. La nuova arteria tra le autostrade A8 Milano-Varese e A9 Milano-Como, si svilupperà per circa 157 chilometri, di cui 67 di autostrada, 20 di tangenziali e 70 di viabilità locale, e potenzierà l’asse Est-Ovest lungo la direttrice del Corridoio 5 della rete TEN-T dell’Unione Europea. La Pedemontana arriverà fino a Bergamo permettendo a un territorio ricco come la Brianza di tornare a essere competitivo grazie a una migliore accessibilità ai valichi internazionali e agli aeroporti di Malpensa e Orio al Serio. Altre tratte sono in corso di costruzione in vista delle Olimpiadi invernali di Cortina nel 2026.

Il Viadotto sul Ticino

Il riassetto della rete ferroviaria italiana ha visto lo sviluppo di linee ad alta velocità/capacità in tutto il Paese. Ultimata nel 2009, la struttura di attraversamenti sul fiume Ticino fa parte dei 51 viadotti della linea Torino-Milano che, lungo i suoi 125 km, comprende anche 90 km di rilevati, 4 km di trincee e circa 5 km di gallerie. L’infrastruttura ha avvicinato le due città grazie a treni che viaggiano a oltre 300 km/h. Il complesso di viadotti, ponti e sottopassaggi raggiunge una lunghezza di 37 km.

Il Ponte San Giorgio di Genova

Costruito nel 2020 nel tempo record di poco più di un anno, malgrado l’emergenza pandemica, il ponte sul torrente Polcevera è entrato nell’album delle infrastrutture come simbolo della rinascita italiana, dopo il crollo del vecchio ponte Morandi. Lunga 1.067 metri, con 19 campate sostenute da 18 piloni verticali, l’opera rappresenta un modello di eleganza e innovazione. Il ponte, infatti, è dotato delle più moderne tecnologie per il controllo della sicurezza, per la pulizia del manto stradale e per il monitoraggio continuo della sua operatività.

Il Viadotto ferroviario di Recco

L’infrastruttura sopraelevata che attraversa la cittadina ligure è profondamente legata alla storia della ricostruzione italiana del Dopoguerra. Si tratta di un’arteria di vitale importanza per il traffico ferroviario tra la frontiera con la Francia, presso Ventimiglia, e il Centro Italia. Costruito in legno nel 1922, il viadotto, lungo quasi 400 metri, è stato distrutto dai bombardamenti durante la Seconda Guerra Mondiale. Ricostruito tra il 1946 e il 1948 in calcestruzzo armato precompresso, usato per la prima volta in Italia, ha richiesto l’impiego di 180 tonnellate di cemento e 16,4 di acciaio.

La Variante di Valico

Completata nel dicembre 2015, si sviluppa nel tratto appenninico dell’Autostrada del Sole (A1) tra Sasso Marconi e Barberino di Mugello per un totale di circa 59 km attraversando Emilia-Romagna e Toscana, con viadotti per oltre 10 km e gallerie per 28 km, con tre corsie (una di emergenza) per senso di marcia. La variante ha la sua opera simbolo nella cosiddetta Galleria di Base: un tunnel a carreggiate separate lungo circa 8,6 km, la quarta galleria autostradale più lunga d’Italia.

Il Liscione

È un viadotto senza fine, il più lungo d’Italia e si snoda in modo curvilineo attraversando il Lago del Liscione o Lago Gualdialfiera, un invaso artificiale di 1,043 kmq nel cuore del Molise. Il Viadotto Liscione, con i suoi 5 km di lunghezza, con 88 campate da 34 metri ciascuna e altre 25 da 70 metri, è un’opera unica nel suo genere. Costruito tra gli anni ’60 e ’70 nel filone del boom economico per la ricostruzione del Paese, è ancora oggi una connessione preziosa per favorire la mobilità nel Molise e nelle regioni adiacenti.

Il Viadotto Sfalassà

Noto anche come Ponte di Bagnara, fa parte dell’Autostrada del Mediterraneo (la A2 o ex A3, Salerno-Reggio Calabria) ed è stato aperto al traffico nel 1972. L’infrastruttura ha vinto per ben tre volte il CECM European Award, massimo riconoscimento europeo per le grandi opere. Con la campata principale lunga 376 metri e i suoi 254 metri di strapiombo dal fondovalle è il secondo viadotto più alto d’Italia, il terzo a livello europeotra i primi 50 più alti del mondo. Il suo particolare design, invece, lo colloca al primo posto tra quelli ad arco portale spingente più alti a livello mondiale.

Il Viadotto Favazzina

Fiore all’occhiello dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria, il nuovo viadotto Favazzina è un’opera ingegneristica unica nel suo genere, la cui ultima tratta è stata inaugurata nel 2013. Il ponte, a tracciato curvilineo lungo 440 metri, con una campata centrale di 220 metri, raggiunge un’altezza di 150 metri dal fondovalle. La costruzione è stata particolarmente complessa perché i versanti hanno pendenze che raggiungono i 65°. La sua costruzione, al posto del vecchio viadotto progettato nel 1974 da Riccardo Morandi, è stata un passaggio fondamentale nel miglioramento della sicurezza della Salerno-Reggio Calabria, a conferma del valore strategico dei collegamenti con il Sud.